I cosiddetti “fischietti della morte” sono un piccolo enigma della civiltà azteca: si tratta di strumenti in argilla risalenti a un periodo tra il 1250 e il 1521, modellati in forma di teschi, ritrovati in siti di sepoltura o in luoghi deputati ai sacrifici umani. Sono formati da due camere sonore contrapposte che creano turbolenze fra diversi flussi d’aria generando un effetto acustico unico nel suo genere – un meccanismo di produzione del suono sviluppato unicamente in America centrale.
Sulla loro funzione sono state avanzate diverse ipotesi: potrebbero essere stati utilizzati come strumenti di guerra, per intimorire i nemici, oppure nel corso di cerimonie rituali. Il teschio potrebbe rimandare a Mictlantecuhtli, il dio azteco dei morti, oppure a Ehecatl, il dio del vento, che nella mitologia azteca aveva raccolto negli inferi le ossa delle ere precedenti per ric[...]
Sulla loro funzione sono state avanzate diverse ipotesi: potrebbero essere stati utilizzati come strumenti di guerra, per intimorire i nemici, oppure nel corso di cerimonie rituali. Il teschio potrebbe rimandare a Mictlantecuhtli, il dio azteco dei morti, oppure a Ehecatl, il dio del vento, che nella mitologia azteca aveva raccolto negli inferi le ossa delle ere precedenti per ric[...]
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