Cospirazione a colazione

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  • 27-01-2021
  • di Fara Di Maio
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Una delle immagini della campagna
Nel periodo tra il 16 ottobre e il 21 novembre è stata messa in onda, sia in tv che sui social, una campagna pubblicitaria che Motta ha ideato per il suo Buondì e che si ispira, con ironia, a varie teorie cospirazioniste: il 5g, i terrapiattisti, l’uomo sulla luna per citarne alcune.

Il claim (la breve frase che molto spesso accompagna il logo di un prodotto o di un marchio) è «La colazione golosa e leggera» ma la voce fuori campo dichiara «La cospirazione golosa e leggera» (che nella campagna sul web diventa l’hashtag #LaCospirazioneGolosaELeggera). Il comunicato stampa ufficiale dell’azienda recita: «Che Buondì Motta sia la colazione golosa e leggera ormai è cosa nota, ma... sarà davvero così? O ci sarà qualcosa sotto? A porsi questa (assurda!) domanda è il misterioso complottista protagonista della nuova campagna, on air dal 16 ottobre al 21 novembre, firmata da Connexia per il più dissacrante dei prodotti Motta. Un inspiegabile personaggio è pronto da oggi a cercare improbabili punti di contatto tra Buondì e i “complotti” più attuali e famosi, dal chiacchieratissimo 5G al terrapiattismo: sicuri che siano davvero tutte coincidenze?» E più avanti: «Il complottista e le sue strampalate teorie saranno protagonisti anche online e sui social (sulle pagine Facebook, Instagram e YouTube di Buondì Motta), dove verranno lanciate divertenti call-to-action rivolte alla community: perché, come in ogni complotto che si rispetti, ciò che appare non è sempre tutto reale!».

In tutti gli spot un personaggio con cappuccio d’ordinanza e faccetta furba irrompe nella cucina di una famiglia di quattro persone (mamma, papà, bimba, bimbo) mentre fa colazione con il Buondì, e con aria ovviamente cospiratoria propone loro diverse strampalate teorie per dimostrare che dietro la merendina si nascondono in realtà oscuri poteri. E in tutti gli spot uno dei familiari gli risponde con deciso scetticismo. Vediamone alcuni nel dettaglio. In uno degli spot l’intruso domanda alla famiglia se mangerebbe ugualmente il Buondì se sapesse che contiene le famigerate 5G. La grafica le mostra: Golosa, LeGGera, Glassa, Granella. Nel copy della campagna Facebook questo giocare con le lettere è ben messo in evidenza dall’utilizzo della parola «leGGGGGera».

Nello spot sui terrapiattisti l’improbabile complottista chiede alla famiglia se abbiano mai notato che la colazione golosa e leggera è in realtà piatta come la Terra, e mentre espone la teoria capovolge la merendina che ha in alto la ben nota gobba con la granella ma sotto è, effettivamente, piatta.

Nell’episodio sull’allunaggio troviamo un gioco con le parole Luna e l’una: è impossibile che una colazione sia contemporaneamente golosa e leggera, proprio come l’uomo sulla Luna. Che poi è fra cinque ore, dice il complottista. Il papà guarda l’orologio e risponde “l’una”. Evidentemente questa famiglia fa colazione alle otto.

In un altro episodio, il complottista fa notare che la confezione contiene sei merendine ma i commensali sono solo quattro. Per chi sono le altre due? “Non ce lo dicono”, commenta nel megafono. Altri episodi ancora coinvolgono il calendario Maya e i rettiliani e sono disponibili su Youtube .

Anche questo spot sui complotti è però stato interpretato da alcuni come... la prova di un complotto. Così fa per esempio Maurizio Martucci, che si presenta come “Cultore di discipline olistiche e di tradizioni millenarie, si alimenta esclusivamente di cibo bio-veg e pratica Yoga Kundalini seguendo anche il sentiero delle popolazioni native in simbiosi con la natura. Bi-laureato in lettere e scienze delle comunicazioni, giornalista e scrittore, collabora con Il Fatto Quotidiano, Avvenire e Pandora TV” ). «La domanda da porsi è: ma che c’azzecca la pubblicità di un prodotto dolciario da forno come il noto Buondì con il 5G? E soprattutto: perché ideare, produrre e pianificare, a fior di milioni di euro d’investimento, una campagna non per la promozione del prodotto da scaffale ma per l’isolamento mediatico contro il movimento precauzionista, etichettato alla chetichella con questo sketch manco fosse la nuova peste culturale del terzo millennio, mettendolo alla berlina e al pubblico ludibrio?» Per rispondere a questa domanda il nostro presenta una sua personale indagine proprio sul committente della campagna:

«Motta risulta essere una società venduta da Nestlè al Gruppo Bauli. Quest’ultimo è guidato da Michele Bauli, bocconiano amministratore unico dell’azienda Bauli Spa, ma soprattutto membro del Consiglio Generale di Confindustria... (e) di Confindustria fa parte AssTel, ovvero AssoTelecomunicazioni, la potente lobby delle telecomunicazioni impegnata a lasciare su tavoli e caselle di posta elettronica dei sindaci d’Italia una serie di lettere deliberatamente in favore del 5G. “La tecnologia porta con sé una rivoluzione – in un’intervista per Brescia Oggi, snocciolando dati del Forum Economico Mondiale dichiarò Michele Bauli per il Festival del Futuro alla Fiera di Verona – quella digitale è tra le più importanti che vedrà la nostra generazione di imprenditori. Imporrà un nuovo modo di pensare”. Su questa base, ecco le conclusioni di Martucci: «Guerriglia marketing, si tratta di una vera e propria strategia nell’arte della propaganda. Avevano pianificato il camuffamento, per depistare: servirsi di un prodotto dolciario, e non certo di uno telefonico o digitale più smaccatamente di parte, per mimetizzare meglio il messaggio negazionista, stavolta esplicito più che subliminale».

A dimostrazione del fatto che, volendo, è possibile collegare tra loro dati diversi a beneficio del proprio teorema, anche se si utilizzano come presunte prove di un complotto dichiarazioni rilasciate in occasione di incontri pubblici o ufficiali.
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