Dal panico satanico a QAnon

La psicologia individuale non basta a spiegare la diffusione delle teorie del complotto, il cui successo è legato a dinamiche sociali ben precise

  • In Articoli
  • 14-11-2022
  • di Jeffrey S. Victor
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© WildPixel/iStock


Quasi tutte le interpretazioni del modo in cui si diffondono le teorie del complotto finora si sono concentrate sulla psicologia della personalità, enfatizzando le convinzioni, le motivazioni e i preconcetti degli individui e ignorandone le costruzioni sociali nei gruppi. Questo articolo adotta invece un approccio sociologico alternativo, che si concentra sulle influenze della storia, della cultura e dell’organizzazione politica.

La differenza tra una “teoria” del complotto e la “diffusione” di una teoria del complotto non è puramente semantica. Una persona può avere una teoria, ma la sua diffusione richiede la partecipazione di molte persone: è un fenomeno sociale, e i gruppi sociali sono guidati da forze che vanno oltre le singole personalità al loro interno. La folla che ha attaccato la sede del Congresso degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021 ha avuto comportamenti che probabilmente i singoli non avrebbero tenuto da soli.

Questo articolo presenta un’analisi del modo in cui si diffondono le teorie del complotto. Ricorrendo a una metafora familiare, possiamo considerarle come dei virus sociali. Hanno origini lontane e antiche, mutano nel tempo e sono estremamente difficili da sradicare del tutto. Alcune forme sono più dannose di altre e alcune persone sono più vulnerabili.

Radici lontane


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Le storie di complotti satanici hanno radici antiche © Vera Petruk/iStock
Nella primavera del 1988, nella mia cittadina di Jamestown, nello stato di New York, circolò la voce della presenza di culti satanici, scatenando il panico. Ero ansioso di scoprire cosa stesse accadendo. Come sociologo, mi resi conto che stavo indagando su un fenomeno sociale affascinante. Complottismi e panico rientravano nella mia formazione professionale, quindi iniziai un'indagine che portò al mio libro Satanic Panic, in cui cercai di spiegare come funzionano questi fenomeni sociali. Il tema centrale delle voci era il rapimento e l’uccisione di vergini bionde con gli occhi azzurri da parte di satanisti. Capii subito cosa significava, come chiunque abbia familiarità con l’archetipo antisemita della cosiddetta “accusa del sangue”.

Un tema comune nelle storie di crimini satanici è stato, fin dall’antichità, il rapimento e l’omicidio rituale di bambini da parte dei seguaci di Satana. Satana è un potente simbolo culturale di qualsiasi cosa o di chiunque provochi il male supremo: il male più dannoso, più potente. In genere, questo qualcosa viene incarnato in un gruppo esterno ampiamente disprezzato, che si ritiene costituito da seguaci di Satana. Queste persone diventano i capri espiatori delle ansie e delle paure di fondo di una società.

Gli studiosi di folklore affrontano le voci di crimini satanici come una leggenda contemporanea perché i temi e il simbolismo di queste storie hanno avuto origine nell’antichità, ma sono evoluti e mutati costantemente fino a oggi. Queste storie possono essere fatte risalire almeno agli antichi Romani, che accusavano i cristiani di cospirare per minare l’Impero. Un’accusa contro i cristiani era che rapissero vergini bionde e con gli occhi azzurri per sacrificarle e berne il sangue durante i rituali segreti della comunione. Più tardi, dopo che i cristiani ebbero preso il controllo dell’Impero romano, le stesse accuse furono rivolte agli ebrei, che avrebbero usato il sangue di vergini nei loro rituali pasquali. Il mito antisemita dell’accusa del sangue continuò per secoli in Europa e portò all’uccisione di centinaia di migliaia di ebrei.

Un esempio familiare di pericolose voci di crimini satanici fu il panico da stregoneria del XVII secolo nel Massachusetts e in Europa. Molte anziane vedove divennero il capro espiatorio di chi credeva alle malefatte di Satana, e furono arse vive o impiccate. Le storie di complotti che usano il simbolo di Satana continueranno ad accompagnarci. Finché ci saranno molte persone che credono in Satana, torneranno ancora e ancora, anche se in forme mutate.

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Un momento dell'assalto alla sede del Congresso degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021 © Tyler Merbler CC BY -SA 2.0


Un lavoro di gruppo


Possiamo considerare la diffusione di una voce come un processo di narrazione collaborativa. Questa intuizione è del sociologo Tomatsu Shibutani, secondo il quale una diceria è una creazione collettiva, una storia in continua evoluzione a cui contribuiscono molte persone durante un periodo di ambiguità e di incertezza intorno a una questione che desta preoccupazioni. Le voci vengono diffuse da persone che pensano di avere notizie succose da comunicare e che condividono questi “segreti” come strumento per legarsi agli amici, proprio come i bambini condividono i segreti per creare un legame. In genere sono diffuse da persone che ci credono, ma possono anche esserlo da semplici curiosi o da burloni.

Come è possibile che così tante persone credano in una bizzarra teoria del complotto? La risposta consueta è che si crede per scarsa istruzione o per ignoranza. Ma la realtà è che la maggior parte di coloro che credono alle voci di storie bizzarre hanno dei preconcetti culturali che corrispondono agli assunti di base di una specifica teoria del complotto. Tutti noi possiamo essere indotti a credere a una certa diceria se si adatta ai nostri preconcetti. I miei studi, per esempio, hanno rilevato che chi crede a Satana come incarnazione del male è più propenso a dar credito alle voci di crimini delle sette sataniche. Queste persone sono più propense a credere che i seguaci di Satana commettano crimini orrendi, come l’uccisione di vergini in sacrifici rituali. In confronto, persone di culture e religioni diverse che non credevano nell’esistenza di Satana non credevano alle voci.

Sono quindi riuscito a identificare le reti di diffusione delle teorie del complotto identificando i preconcetti culturali delle persone. In linea di principio, voci diverse viaggiano in reti di comunicazione diverse; chi ne fa parte vive in mondi sociali differenti, separati gli uni dagli altri, una separazione che oggi è aumentata grazie a Internet. La mia ricerca ha rilevato che le reti di comunicazione dei protestanti fondamentalisti erano particolarmente (anche se non esclusivamente) propense a diffondere voci su crimini di stampo satanico: nelle chiese che ho visitato, nelle pubblicazioni religiose che ho letto e nelle conferenze sui crimini satanisti a cui ho partecipato.

Un’altra chiave di lettura per capire perché così tante persone credono a teorie bizzarre è il fenomeno sociale chiamato “convalida consensuale della realtà”. Quando le persone all’interno di una specifica rete di comunicazione sentono ripetere le stesse storie, queste diventano la loro realtà. La convalida consensuale della realtà si verifica nelle reti online, quando le persone sono avvolte in un ambiente di comunicazione omogeneo di familiari, amici, vicini di casa, fedeli della loro chiesa e contatti di Facebook. Cercare di cambiare il pensiero di chi crede ai complotti è come cercare di cambiare la personalità dei tossicodipendenti per poi rispedirli in strada dai loro amici tossicodipendenti e spacciatori. Le reti di credenti rafforzano socialmente la fede di un individuo in specifiche voci.

Le teorie del complotto di QAnon sono emerse nel 2017 da un’oscura bacheca di Internet, che all’inizio imitava le storie del Pizzagate sui bambini rapiti nelle pizzerie. Tuttavia, le attuali storie di complotto di QAnon possono essere fatte risalire alle storie sui culti satanici degli anni ’80 e persino all’antichità. I seguaci di QAnon sostengono che esiste una cabala di pedofili satanici e cannibali che gestiscono un traffico sessuale internazionale e che controllano il governo degli Stati Uniti. Molti seguaci credono che Donald Trump salverà l’America da questo male.

I sostenitori di QAnon sono una comunità online in cui le persone collaborano alla creazione e alla diffusione di storie in costante evoluzione. I credenti presentano commenti, analisi, interviste agli ospiti e persino video in streaming su molte piattaforme diverse. Le varie teorie del complotto vengono lanciate nella comunità di QAnon come in un minestrone pieno di grumi. che include le bugie di Trump sulle “elezioni rubate”, le falsità sulle vaccinazioni COVID-19 e persino la solita paranoia antisemita. Gran parte di queste cose fanno appello ai preconcetti dell’estrema destra. Alcuni partecipanti sono anonimi, altri no. L’effetto è simile a quello di una comunità che diffonde voci attraverso il passaparola.

Ma quindi chi crede alle storie di cospirazione satanica di QAnon? Un sondaggio condotto dal Public Religion Research Institute e pubblicato nel maggio 2021 offre alcune risposte. Il sondaggio ha rilevato che mentre solo il 15% degli americani crede alle storie di QAnon, in alcune sottoculture religiose la percentuale è molto più alta. Circa il 25% dei protestanti evangelici bianchi e il 26% dei protestanti ispanici credono che pedofili adoratori di Satana controllino il governo degli Stati Uniti, i media e le istituzioni finanziarie. Per contrasto, solo il 10% dei protestanti bianchi, l’11% dei cattolici bianchi e l’8% degli ebrei crede a queste storie. Anche altri gruppi sciali, come i repubblicani e le persone socialmente conservatrici, hanno un’alta percentuale di persone che ci credono. In altre parole, le voci di QAnon si diffondono principalmente attraverso le reti di comunicazione dei protestanti fondamentalisti e di altre fasce di popolazione molto conservatrici.

L’attrazione per il denaro e il potere è un altro meccanismo sociale che diffonde le voci di complotto. Le percezioni di molte persone possono essere distorte da abili imprenditori della cospirazione che vendono bugie e provocano il panico per ottenere denaro e potere. Negli anni '30, padre Coughlin diffondeva menzogne alla radio su una cospirazione mondiale ebraica. Negli anni ’50, Joe McCarthy diffuse la paura di una cospirazione comunista per conquistare gli Stati Uniti. Oggi, i timori di cospirazione sono diffusi da persone influenti, come Donald Trump e il conduttore radiofonico Alex Jones allo scopo di conquistare denaro e potere. Milioni di spettatori hanno visto in diretta televisiva una folla violenta invadere il Congresso degli Stati Uniti, eppure molte migliaia di persone credono alla propaganda diffusa da alcuni politici di destra secondo cui avrebbero visto in realtà manifestanti anti-Trump e antifa.

Il peso delle parole


Un’altra chiave di lettura utile per comprendere le storie di stravaganti teorie è il principio psicologico sociale (chiamato teorema di I.W. Thomas) secondo il quale se le persone credono che qualcosa sia reale ciò diviene reale nelle conseguenze. E le conseguenze possono essere molto dannose. Non c’è modo di determinare il numero esatto di persone innocenti che sono state danneggiate da false accuse derivanti da voci di sette sataniche, ma varie ricerche suggeriscono che siano molte migliaia, danneggiate da minacce di violenza, false accuse di crimini, incarcerazione di innocenti e distruzione di famiglie.

Continuando a raccogliere informazioni sulle conseguenze delle storie sui crimini delle sette sataniche ho scoperto un numero sempre maggiore di persone danneggiate da esse, a volte gravemente. Per esempio, è accaduto che, in piccole città conservatrici, poliziotti prevenuti e procuratori ambiziosi usassero giovani seguaci di controculture come capro espiatorio, accusandoli di gravi crimini.

Il caso più famoso è avvenuto a West Memphis, in Arkansas, nel 1994. In quell’occasione tre sfortunati adolescenti furono ingiustamente accusati di aver brutalmente ucciso tre bambini di otto anni durante rituali satanici. Le accuse suscitarono la rabbia locale e il desiderio di trovare rapidamente qualcuno da punire. I tre adolescenti coinvolti furono condannati all'ergastolo. Il loro caso ha attirato l’attenzione dei mass media nazionali e ne sono stati tratti dei documentari (come la serie tv Paradise Lost) che hanno messo in dubbio la competenza degli accusatori. Alla fine, nel 2010, sono stati rilasciati dopo aver passato 18 anni in prigione.

Ci sono stati anche casi di operatori di asili nido falsamente accusati e arrestati per aver commesso abusi sessuali rituali sui bambini. Secondo i giornali, i casi potrebbero essere stati oltre 100 e le persone accusate ingiustamente di abusi sessuali su bambini in culti satanici sono state molte migliaia. Uno studio su 12.264 accuse di questo tipo pubblicato nel 1995 dal National Center on Child Abuse and Neglect non trovò un solo caso verificabile.

Il complottismo di QAnon è ancora più pericoloso perché rappresenta una minaccia di violenza su larga scala. Una delle conseguenze delle storie diffuse da QAnon è stato l’assalto della folla alla sede del Congresso a Washington D.C., in un atto di terrorismo interno. La presenza di seguaci di QAnon era evidente nel numero di cartelli di QAnon in mezzo a bandiere naziste con la svastica e bandiere confederate portate con orgoglio dai membri della folla. A seguito dell’attacco, un aggressore è stato colpito a morte, un poliziotto è morto per un ictus, altri quattro poliziotti si sono suicidati poco dopo e oltre cento sono rimasti gravemente feriti.

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La diffusione di una voce è un processo collettivo che coinvolge reti di comunicazione specifiche e diverse tra loro © SIphotography/iStock


Stress sociale e paura della sostituzione


Un principio sociologico ben radicato afferma che i rapidi cambiamenti sociali causano un esteso stress sociale via via che le persone cercano di adattarvisi. L’ansia e lo stress, a loro volta, portano alla ricerca di capri espiatori. E le storie di complotti sostengono che i responsabili dei nostri problemi sono “quelle persone”.

Il caso più noto è quello della Germania dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, quando i tedeschi persero lavoro e reddito a causa della disoccupazione diffusa e dell’iperinflazione, che portarono a scontri tra gruppi politici nelle strade. Le storie di cospirazione incolpavano dei disagi della gente gli ebrei, i comunisti e gli immigrati.

Quali condizioni sociali e di stress possono spiegare il ritorno delle storie di crimini satanici tra chi crede a QAnon? L’ansia di fondo che può aiutarci a capire meglio cosa sta motivando i seguaci di QAnon è la paura degli sconosciuti causata dai cambiamenti demografici nella popolazione americana. In alcune aree degli Stati Uniti in cui la composizione etnica della popolazione sta cambiando velocemente, c’è un’ansia diffusa tra i bianchi. Le storie complottiste diffondono l'affermazione che «individui che non sono veri americani stanno conquistando il nostro Paese» (cioè persone con la pelle scura, immigrati che non parlano inglese e persone non cristiane).

Questa paura della sostituzione è un’espressione dell’etnocentrismo bianco o di quello che è stato chiamato nazionalismo cristiano bianco. È la paura espressa indirettamente dalle preoccupazioni di alcuni genitori bianchi per l’insegnamento nelle scuole pubbliche della “diversità” e del razzismo sistemico (falsamente etichettato come “teoria critica della razza”). È la paura espressa nell’affermazione “si stanno impadronendo del nostro Paese” e implicita nello slogan di Trump Make America great again.

La paura della sostituzione etnica è molto evidente in un numero significativo di bianchi.

I ricercatori del Project on Security and Threats dell’Università di Chicago hanno studiato il background di 337 persone accusate di reati compiuti durante il violento attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Sorprendentemente, queste persone avevano una sola cosa in comune, che non era il livello socioeconomico o di istruzione né la residenza rurale anziché urbana. Si trattava invece di una enorme sproporzione di bianchi provenienti da contee in cui la popolazione bianca stava rapidamente diminuendo e veniva sostituita da persone non bianche. Chiunque abbia seguito l’insurrezione del 6 gennaio 2021 in televisione ha potuto vedere chiaramente, tra i cartelli di QAnon, che la folla era composta quasi esclusivamente da bianchi (il 95% secondo alcune stime).

Informare o punire


Le ricerche sul successo dei tentativi di controllare la disseminazione delle teorie complottiste sono rare, forse perché questi sforzi sono stati pochissimi. La maggior parte delle ricerche sui metodi per controllare le dicerie riguarda studi di marketing pagati da grandi aziende per difendersi da voci calunniose sui loro prodotti, come la circolazione di storie su hamburger cucinati con vermi e su urina nelle birre straniere. La maggior parte degli studi di marketing raccomanda approcci “informativi” basati su tecniche di pubbliche relazioni, vale a dire fornire informazioni per correggere le affermazioni false e sottolineare i vantaggi dei prodotti dell’azienda. Sfortunatamente, gli approcci informativi sono poco utili quando si tratta di affrontare voci di complotto diffuse a livello nazionale.

Un’alternativa potrebbe essere definita come “approccio punitivo”. Un approccio di questo tipo può ricorrere a definizioni negative per screditare chi diffonde dicerie, a cause civili per colpire gruppi specifici o persino ad azioni penali. Un esempio è lo slogan usato dal governo degli Stati Uniti per scoraggiare i pettegolezzi durante la Seconda guerra mondiale: “Loose lips sink ships” (Le bocche larghe affondano le navi). Era un modo breve, conciso ed efficace per scoraggiare chi voleva comunicare una notizia succosa che aveva sentito da un amico di un amico, e riuscì a prevenire la diffusione di disinformazioni che avrebbero potuto causare panico a livello locale o danneggiare il morale della nazione.

Un altro esempio di approccio punitivo di successo è il caso della Procter and Gamble Corporation, che è stata il bersaglio di voci calunniose che la identificavano come setta satanica. Le voci cominciarono a circolare all'inizio degli anni ’80, al culmine della diffusione di storie sui culti satanici, e sostenevano che il logo dell’azienda - un uomo barbuto a forma di Luna che guarda verso un campo di 13 stelle - fosse un simbolo che promuoveva il satanismo. Circolarono anche voci secondo cui l’azienda avrebbe contribuito a sostenere la Chiesa di Satana. Nel 2007, l’azienda ha vinto una causa civile da 19,25 milioni di dollari contro quattro suoi concorrenti accusati di aver diffuso storie che collegavano l’azienda al satanismo. Ci sono voluti decenni di perseveranza e molto denaro per spaventare i pettegoli.

Un altro esempio di azioni legali di successo utilizzate per fermare voci dannose di complotto è la causa per diffamazione intentata dai genitori di alcuni dei bambini uccisi nella sparatoria del 2012 alla scuola elementare Sandy Hook.

Vari complottisti di destra, tra i quali spicca il conduttore di talk show radiofonici Alex Jones, sostenevano che gli omicidi erano stati inscenati da attori pagati per promuovere il controllo delle armi. Queste menzogne sono state diffuse sui social media; a causa di queste voci, alcuni genitori sono stati perseguitati con minacce di morte e sono stati costretti a cambiare casa. I genitori hanno fatto causa a Jones, che pochi mesi fa è stato condannato al pagamento di danni per oltre 45 milioni di dollari.

Un esempio di come screditare chi dissemina teorie del complotto arriva dalla Francia. Nel 1969, nella città di Orléans, circolò la voce che in alcuni negozi di abbigliamento delle ragazze adolescenti venivano rapite, drogate e vendute come schiave bianche. I negozi erano stati aperti di recente da immigrati ebrei provenienti dal Nord Africa (un residuo dell’accusa del sangue). I genitori erano preoccupati perché i negozi vendevano nuove mode “conturbanti”, come la minigonna. La diceria si diffuse ampiamente, causando boicottaggi e manifestazioni che portarono alla chiusura dei negozi. Le voci furono studiate da un team di sociologi del CNRS francese, guidato da Edgar Morin, il cui libro, La Rumeur d’Orléans, attirò rapidamente l'attenzione nazionale. Le voci furono arginate dopo che i media e molte organizzazioni impegnate contro l’odio razziale resero pubblico il fatto che si trattava di dicerie antisemite, diffuse da antisemiti e fascisti. L’identificazione e la delegittimazione di chi propagava quelle voci riuscirono a mettere fine alla diffusione delle menzogne.

I tentativi di controllare la diffusione delle teorie del complotto devono affrontarle come un fenomeno sociale e non semplicemente come un’espressione stravagante della personalità di singoli individui. Ciò significa che sono legate a reti di comunicazione che spesso hanno un seguito ideologico o religioso. E questo significa a sua volta che la gestione di questi fenomeni deve essere associata a interventi per alleviare le cause di stress sociale e per punire i promotori più sfacciati di pericolose menzogne.

L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Skeptical Inquirer, vol. 46, n. 4, luglio/agosto 2022. Traduzione di Fara Di Maio. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.

Riferimenti bibliografici

  • Victor, Jeffrey S. 1993. Satanic Panic: The Creation of a Contemporary Legend. Chicago, IL: Open Court Publishing.
  • PRRI Staff. 2021. Understanding QAnon’s connection to American politics, religion, and media consumption. Public Religion Research Institute (May 27). https://www.prri.org/research/qanon-conspiracy-american-politics-report/ .
  • Network Contagion Research Institute. 2020. The QAnon Conspiracy: Destroying Families, Dividing Communities, Undermining Democracy. Rutgers University, Miller Center for Community Protection and Resilience.
  • Pape, Robert A. 2021. “What an analysis of 377 Americans arrested or charged in the Capitol insurrection tells us”. Washington Post, 6 aprile.
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