"Chi di voi crede nei fenomeni paranormali? Per esempio nella capacita' di leggere nel pensiero, o nel passato di un individuo, attraverso percezioni extra-sensoriali?"
La grande maggioranza degli studenti alzo' la mano. Erano studenti di un corso di psicologia all'Universita' di Los Angeles (UCLA). "Bene - riprese il professore - Ora vi dimostrero' che queste cose effettivamente esistono". E interrogo' uno studente, uno di quelli che avevano alzato la mano: attraverso una serie di domande e di risposte, di affermazioni e di mezze-affermazioni, il professore diede allo studente l'impressione di sapere effettivamente molte cose sul suo conto: cose che riguardavano il suo carattere, il suo passato, certi suoi problemi di relazione, ecc.
Uno dei pochi studenti che non avevano alzato il braccio era mio figlio Alberto, che quella sera mi telefono' abbastanza scandalizzato: "Ma che razza di professore e' questo? Dove sono capitato?" Gli dissi che probabilmente si trattava di un'astuzia, di uno strategemma per dimostrare quanto sia facile indovinare cose che sembrano essere molto personali, non conoscibili da altri. "Aspettiamo - gli dissi - vediamo come va a finire".
Il giorno dopo, il professore di piscologia rivelo' che si era valso appunto di alcune trappole mentali per far credere di essere un indovino (in particolare la tendenza che esiste in ogni individuo a "personalizzare" e interpretare cio' che gli viene detto, adattando alla propria situazione delle affermazioni che, in realta', sono abbastanza generiche).
Se racconto questo episodio e' perche' mi sembra molto istruttivo: mostra cioe' come un professore possa far vivere ai suoi studenti un'esperienza che difficilmente dimenticheranno, facendo loro capire le debolezze della psicologia umana, e la facilita' con cui si possono far interpretare in modo sbagliato le cose. Quale che sia il loro futuro atteggiamento nella vita (credente o scettico) questa piccola esperienza li aiutera' a riflettere meglio, e a essere meno vulnerabili.
I sondaggi d'opinione mostrano che un numero enorme di persone credono ad astrologi, veggenti, maghi d'ogni tipo (per non parlare dei guaritori, degli occultisti, delle sette, ecc.). L'informazione giornalistica e radiotelevisiva molto spesso e' di manica larga (se non addirittura complice) nei confronti del "paranormale".
Non esistono praticamente punti di riferimento seri e documentati cui rivolgersi: e proprio per questo il CICAP cerca di svolgere un ruolo attivo in questo campo.
Ma la scuola e l'Universita', perche' sono assenti? Per quale ragione non aiutano la diffusione di un'informazione seria su una questione che sta assumendo vasta rilevanza ormai anche nel nostro paese? (Un'inchiesta per l'Ispes di Cecilia Gatto Trocchi, antropologa all'Universit di Perugia, rivela che esistono in Italia oltre 800 sette, per un totale di due milioni di adepti).
Una proposta. Non solo istituire nelle Universita' qualche seminario per gli studenti, o qualche ciclo di lezioni sull'argomento, ma dare tesi di laurea sul "magico" contemporaneo. Il paranormale e le pseudoscienze possono offrire richissimi (e originalissimi) spunti per studenti in molte discipline: psicologia, antropologia, filosofia della scienza, sociologia, ecc.
da x, anno I, n. 1