Apollo 11
Regia: Todd Douglas Miller
Anno: 2019
Principali interpreti:
Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Michael Collins
Recensione di Maria Rosa Pagni
«Solo la storia potrà giudicare l’enormità di questo evento»: questo è uno dei commenti che vengono fatti durante il documentario Apollo 11, che ripercorre la storia della missione che ha portato per la prima volta l’uomo sulla Luna. Ma la frase si adatta benissimo anche all’imponente lavoro di recupero, restauro e conversione in 4K di centinaia di ore di riprese in 70 mm che giacevano negli archivi della NASA.
Il risultato è una narrazione precisa e grandiosa degli eventi che precedono il lancio del Saturn V con Armstrong, Aldrin e Collins a bordo, del loro viaggio attraverso lo spazio verso il nostro satellite, dell’allunaggio e del rientro sulla Terra degli astronauti. Il pathos e l’emozione non mancano, soprattutto di fronte a scene come la partenza del gigantesco razzo, ma viene lasciato spazio anche ai momenti più leggeri, ad esempio quando gli astronauti scherzano mentre sono in orbita attorno alla Terra o in volo in direzione della Luna.
Forse i puristi storceranno un pochino il naso di fronte a qualche “trucchetto” cui è ricorso il regista per sopperire alla mancanza di riprese specifiche. Ad esempio, quella che appare come la vestizione degli astronauti prima del lancio è in realtà la prova generale delle tute spaziali che si era tenuta qualche giorno prima (ne parla in maniera approfondita Paolo Attivissimo nel proprio blog). In effetti, dal punto di vista filologico, la cosa può essere discutibile, ma in questo modo si ottiene una esposizione degli eventi senza discontinuità.
Fortunatamente la versione italiana si è limitata ad aggiungere solo i sottotitoli per favorire la comprensione di dialoghi e commenti originali, senza inserire nessuna voce narrante esterna (assente anche nella versione originale); in questo modo il compito di raccontare gli avvenimenti e di suscitare emozioni nello spettatore viene lasciato alle immagini e alle registrazioni di quel periodo. Senza dubbio ci riescono benissimo: oggi, come cinquant’anni fa, si viene rapiti dalla bellezza di questo epico racconto che ci parla di un evento tanto importante nella nostra storia.