Agli inizi di novembre del 1957, negli Stati Uniti cominciò a circolare la voce che l’Unione Sovietica fosse sul punto di far esplodere la prima bomba nucleare sulla Luna. La data sarebbe stata il 7 novembre, il quarantesimo anniversario della Rivoluzione bolscevica: un modo per dimostrare al mondo la propria superiorità tecnologica. Quel giorno, centinaia di astrofili americani puntarono i loro telescopi verso il nostro satellite nella speranza di vedere il bagliore generato dall’evento, ma non accadde nulla. Lo Sputnik 1 era stato lanciato appena un mese prima, il più prestante Sputnik 2 era decollato il 3 novembre, ma la Russia non aveva né i mezzi né le competenze per compiere un’impresa del genere.
Nel clima rovente della corsa allo spazio, però, la voce suonava plausibile, e si inseriva in una lunga serie di bufale, scherzi e falsi avvistamenti a tema spaziale che in quel periodo toccarono anche l’Italia. Buchi insoliti nei campi, come a Tromello (Pavia) o Cassago Brianza (Lecco), furono scambiati per testimonianze dello schianto del primo Sputnik sul territorio italiano, mentre a Brescia si vendevano tute antiradiazione contro l’eventuale caduta dei satelliti. E a Cerano (Novara), un gruppo di giovani diede corpo alle voci, facendo trovare in un campo una damigiana dipinta con strani simboli sopra: dovette intervenire il comando militare territoriale per confermare che era una beffa e riportare la calma tra le centinaia di curiosi accorsi sul posto.
Queste sono solo alcune tra le tantissime fake news sul nostro satellite che hanno costellato la storia dell’astronomia e delle imprese spaziali: si va dalle teorie del complotto sulle missioni Apollo alle presunte influenze della Luna sul corpo umano o sull’agricoltura, fino alle storie sugli alieni che abiterebbero nei crateri o sorvolerebbero i mari lunari.
Per contrastare queste e altre bufale, il CICAP ha lanciato per il mese di settembre un’iniziativa di divulgazione scientifica in collaborazione con l’Unione Astrofili Italiani (UAI).
Gli eventi si svolgeranno nelle giornate intorno al 14 settembre 2024, data della Notte Internazionale dell’Osservazione della Luna, in diverse città italiane, con la partecipazione delle associazioni astrofile e dei gruppi locali del CICAP. Ogni appuntamento comprenderà un’attività osservativa al telescopio o al planetario, o di astronomia pratica, e un incontro di divulgazione scientifica.
«Abbiamo scelto di focalizzarci in particolare sull’analisi critica delle bufale e false credenze relative alla Luna, in quanto tema dell’anno della UAI», spiega Andrea Ferrero, responsabile dell’iniziativa. «L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini sulla diffusione e sui pericoli delle fake news in campo astronomico e spaziale. Ma vogliamo anche raccontare, tramite questi esempi, come funziona la scienza».
Un esempio è proprio quello delle influenze lunari, e in particolare quella secondo cui nascerebbero più bambini nella fase di Luna piena rispetto agli altri periodi del ciclo: il CICAP ha svolto anche alcuni esperimenti in questo senso, usando ampi set di dati anagrafici per cercare di capire se nella leggenda ci fosse qualcosa di vero. Ma è un’operazione che richiede alcuni accorgimenti, dal momento che le nascite non sono distribuite in maniera uniforme durante tutto l’arco dell’anno: settembre — circa nove mesi dopo le vacanze di Natale e Capodanno — è infatti il mese in cui avvengono più parti, almeno per quanto riguarda l’Italia. Esiste poi la questione dei parti programmati, che portano molti bambini a nascere nei giorni infrasettimanali rispetto ai weekend. Se non si tiene conto di fattori come questi, è possibile ingannarsi e ottenere dati privi di significato; prendendoli in considerazione si vede invece facilmente che l’influenza della Luna è irrilevante. «Ecco, quindi, che anche spiegare come si possa mettere alla prova un’affermazione di questo tipo può essere un buon modo per raccontare come funziona la scienza, le cose a cui prestare attenzione quando si adotta un approccio statistico, e la necessità di costruire un buon campione di controllo», conclude Ferrero.
Un altro esempio dei temi su cui verterà l’evento del settembre 2024 è l’illusione della Luna, cioè quella sensazione secondo cui il nostro satellite appare più grande quando è vicino all’orizzonte, mentre sembra rimpicciolirsi quando sale verso l’alto. Capire perché questo avvenga non è banale, ma ci dice molto su come funziona la nostra percezione, su come il nostro cervello cerchi di orientarsi sulla base di punti di riferimento e su come la vista sia tutt’altro che una telecamera che registra asetticamente quello che le capita di fronte - meccanismi che entrano in gioco anche quando si cerca di spiegare un avvistamento UFO, e in cui la dimensione dell’oggetto è spesso sovrastimata dai testimoni rispetto alla realtà.
Le bufale sulla Luna, insomma, sono un modo per raccontare la scienza, la sua storia, i meccanismi dei media e della diffusione delle false notizie. In questo senso, il panorama è vastissimo: la teoria del complotto dell’Apollo 20, quella della Luna cava o dei cosmonauti perduti, le idee occultistiche su Lilith (la “Luna nera”) e su una seconda luna terrestre, i rapporti del nostro satellite con l’ufologia, l’astrologia, le medicine alternative e la pseudoarcheologia… sono tutti argomenti che possono insegnarci molto sulla scienza e su come si contrastano bufale e fake news, costruendo a poco a poco un sistema di conoscenze solido e privo di false credenze.
Nelle pagine seguenti, un piccolo assaggio dei temi che verranno trattati nell’iniziativa.
Nel clima rovente della corsa allo spazio, però, la voce suonava plausibile, e si inseriva in una lunga serie di bufale, scherzi e falsi avvistamenti a tema spaziale che in quel periodo toccarono anche l’Italia. Buchi insoliti nei campi, come a Tromello (Pavia) o Cassago Brianza (Lecco), furono scambiati per testimonianze dello schianto del primo Sputnik sul territorio italiano, mentre a Brescia si vendevano tute antiradiazione contro l’eventuale caduta dei satelliti. E a Cerano (Novara), un gruppo di giovani diede corpo alle voci, facendo trovare in un campo una damigiana dipinta con strani simboli sopra: dovette intervenire il comando militare territoriale per confermare che era una beffa e riportare la calma tra le centinaia di curiosi accorsi sul posto.
Queste sono solo alcune tra le tantissime fake news sul nostro satellite che hanno costellato la storia dell’astronomia e delle imprese spaziali: si va dalle teorie del complotto sulle missioni Apollo alle presunte influenze della Luna sul corpo umano o sull’agricoltura, fino alle storie sugli alieni che abiterebbero nei crateri o sorvolerebbero i mari lunari.
Per contrastare queste e altre bufale, il CICAP ha lanciato per il mese di settembre un’iniziativa di divulgazione scientifica in collaborazione con l’Unione Astrofili Italiani (UAI).
Gli eventi si svolgeranno nelle giornate intorno al 14 settembre 2024, data della Notte Internazionale dell’Osservazione della Luna, in diverse città italiane, con la partecipazione delle associazioni astrofile e dei gruppi locali del CICAP. Ogni appuntamento comprenderà un’attività osservativa al telescopio o al planetario, o di astronomia pratica, e un incontro di divulgazione scientifica.
«Abbiamo scelto di focalizzarci in particolare sull’analisi critica delle bufale e false credenze relative alla Luna, in quanto tema dell’anno della UAI», spiega Andrea Ferrero, responsabile dell’iniziativa. «L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini sulla diffusione e sui pericoli delle fake news in campo astronomico e spaziale. Ma vogliamo anche raccontare, tramite questi esempi, come funziona la scienza».
Un esempio è proprio quello delle influenze lunari, e in particolare quella secondo cui nascerebbero più bambini nella fase di Luna piena rispetto agli altri periodi del ciclo: il CICAP ha svolto anche alcuni esperimenti in questo senso, usando ampi set di dati anagrafici per cercare di capire se nella leggenda ci fosse qualcosa di vero. Ma è un’operazione che richiede alcuni accorgimenti, dal momento che le nascite non sono distribuite in maniera uniforme durante tutto l’arco dell’anno: settembre — circa nove mesi dopo le vacanze di Natale e Capodanno — è infatti il mese in cui avvengono più parti, almeno per quanto riguarda l’Italia. Esiste poi la questione dei parti programmati, che portano molti bambini a nascere nei giorni infrasettimanali rispetto ai weekend. Se non si tiene conto di fattori come questi, è possibile ingannarsi e ottenere dati privi di significato; prendendoli in considerazione si vede invece facilmente che l’influenza della Luna è irrilevante. «Ecco, quindi, che anche spiegare come si possa mettere alla prova un’affermazione di questo tipo può essere un buon modo per raccontare come funziona la scienza, le cose a cui prestare attenzione quando si adotta un approccio statistico, e la necessità di costruire un buon campione di controllo», conclude Ferrero.
Un altro esempio dei temi su cui verterà l’evento del settembre 2024 è l’illusione della Luna, cioè quella sensazione secondo cui il nostro satellite appare più grande quando è vicino all’orizzonte, mentre sembra rimpicciolirsi quando sale verso l’alto. Capire perché questo avvenga non è banale, ma ci dice molto su come funziona la nostra percezione, su come il nostro cervello cerchi di orientarsi sulla base di punti di riferimento e su come la vista sia tutt’altro che una telecamera che registra asetticamente quello che le capita di fronte - meccanismi che entrano in gioco anche quando si cerca di spiegare un avvistamento UFO, e in cui la dimensione dell’oggetto è spesso sovrastimata dai testimoni rispetto alla realtà.
Le bufale sulla Luna, insomma, sono un modo per raccontare la scienza, la sua storia, i meccanismi dei media e della diffusione delle false notizie. In questo senso, il panorama è vastissimo: la teoria del complotto dell’Apollo 20, quella della Luna cava o dei cosmonauti perduti, le idee occultistiche su Lilith (la “Luna nera”) e su una seconda luna terrestre, i rapporti del nostro satellite con l’ufologia, l’astrologia, le medicine alternative e la pseudoarcheologia… sono tutti argomenti che possono insegnarci molto sulla scienza e su come si contrastano bufale e fake news, costruendo a poco a poco un sistema di conoscenze solido e privo di false credenze.
Nelle pagine seguenti, un piccolo assaggio dei temi che verranno trattati nell’iniziativa.