Cosa hanno in comune i rapimenti alieni, le possessioni diaboliche e le esperienze extracorporee che alcuni soggetti affermano di sperimentare durante la notte?
Secondo alcuni studi, questi fenomeni potrebbero avere tutti la stessa origine, che spiegherebbe almeno una parte della casistica. Il colpevole andrebbe ricercato nelle "paralisi nel sonno", un disturbo che avviene nella transizione dallo stato di sonno a quello di veglia (o più raramente nella fase di addormentamento).
La scienza ne ha spiegato il meccanismo: si tratta di un prolungamento dello stato d'atonia muscolare, oltre a quello consueto della fase REM (rapid eyes movement). Questo stadio del sonno è quello in cui avviene la fase onirica, con allucinazioni e autorappresentazioni. Per questo motivo il corpo ha sviluppato una forma di autodifesa: i muscoli vengono bloccati, e ogni movimento (incosciente, e quindi potenzialmente pericoloso) viene impedito. Se il risveglio avviene al termine di questa fase, si può avere il fenomeno delle paralisi: la mente è lucida o semi-lucida, mentre il corpo è ancora paralizzato.
A volte, poi, al naturale disagio (che può sfociare in vero e proprio panico) dovuto al fatto che i muscoli "non rispondono", si aggiungono visioni allucinatorie ipnagogiche: la presenza di un intruso, spesso dalle fattezze mostruose; la volontà di fuggire o di urlare, senza riuscirci; un'impressione di soffocamento, e di avere un peso sopra il proprio petto; a volte perfino la sensazione di aggressioni fisiche o sessuali, o di uscire dal proprio corpo... Sono visioni tipiche, frutto dell'ansia per la spiacevole situazione, che richiama immagini spaventose mescolandole a frammenti di sogno della precedente fase REM.
Si tratta di un fenomeno che potrebbe forse spiegare molte figure della mitologia antica e moderna. La sensazione di un peso che schiaccia il torace, ad esempio, si può ritrovare nelle descrizioni dei "demoni del sonno" di molte civiltà: dagli incubi e succubi della tradizione medioevale occidentale, fino ai kanashibari giapponesi, demoni che camminano sul petto delle loro vittime durante la notte. Anche la "moderna mitologia" dei casi di rapimenti alieni potrebbe avere la stessa origine. Forse non è un caso che molti di questi episodi avvengano durante la notte, e che siano connotati dalla sensazione di non potersi muovere e dall'impressione di essere spiati: tutte caratteristiche che rientrano nella casistica di tali paralisi.
Ma quanto è comune questo disturbo? È quello che si sono chiesti Brian A. Sharpless e Jacques P. Barber, dell’Università della Pennsylvania, che hanno recentemente pubblicato un'analisi del fenomeno su Sleep Medicine Reviews, combinando dati di trentacinque studi sull'argomento, per un campione di 36.533 soggetti. Gli autori dello studio hanno scoperto che la paralisi nel sonno è più diffusa di quanto si pensasse: circa l'8% delle persone ne avrebbe avuto esperienza, con frequenze molto variabili (c'è chi ha vissuto questo fenomeno un'unica volta, e chi lo subisce ogni notte).
Particolarmente esposti a questo disturbo sarebbero alcuni particolari gruppi di persone: ad esempio coloro che soffrono di problemi psichiatrici (fra cui si arriva a un'incidenza del 32%) o di attacchi di panico (35%). E, curiosamente, anche gli studenti, in cui la diffusione arriva al 28%. Questo dato non dovrebbe stupire poi troppo; molte ricerche hanno indicato che lo stress, la mancanza di riposo e i ritmi di sonno irregolari sono fra i maggiori fattori di rischio per l'insorgenza di questo disturbo: abitudini molto diffuse nella popolazione studentesca.
Sharpless, B. & Barber, J. 2011. “Lifetime prevalence rates of sleep paralysis: a systematic review”. Sleep Medicine Reviews, vol. 15, no. 5, pp. 311-5, DOI: 10.1016/j.smrv.2011.01.007
Secondo alcuni studi, questi fenomeni potrebbero avere tutti la stessa origine, che spiegherebbe almeno una parte della casistica. Il colpevole andrebbe ricercato nelle "paralisi nel sonno", un disturbo che avviene nella transizione dallo stato di sonno a quello di veglia (o più raramente nella fase di addormentamento).
La scienza ne ha spiegato il meccanismo: si tratta di un prolungamento dello stato d'atonia muscolare, oltre a quello consueto della fase REM (rapid eyes movement). Questo stadio del sonno è quello in cui avviene la fase onirica, con allucinazioni e autorappresentazioni. Per questo motivo il corpo ha sviluppato una forma di autodifesa: i muscoli vengono bloccati, e ogni movimento (incosciente, e quindi potenzialmente pericoloso) viene impedito. Se il risveglio avviene al termine di questa fase, si può avere il fenomeno delle paralisi: la mente è lucida o semi-lucida, mentre il corpo è ancora paralizzato.
A volte, poi, al naturale disagio (che può sfociare in vero e proprio panico) dovuto al fatto che i muscoli "non rispondono", si aggiungono visioni allucinatorie ipnagogiche: la presenza di un intruso, spesso dalle fattezze mostruose; la volontà di fuggire o di urlare, senza riuscirci; un'impressione di soffocamento, e di avere un peso sopra il proprio petto; a volte perfino la sensazione di aggressioni fisiche o sessuali, o di uscire dal proprio corpo... Sono visioni tipiche, frutto dell'ansia per la spiacevole situazione, che richiama immagini spaventose mescolandole a frammenti di sogno della precedente fase REM.
Si tratta di un fenomeno che potrebbe forse spiegare molte figure della mitologia antica e moderna. La sensazione di un peso che schiaccia il torace, ad esempio, si può ritrovare nelle descrizioni dei "demoni del sonno" di molte civiltà: dagli incubi e succubi della tradizione medioevale occidentale, fino ai kanashibari giapponesi, demoni che camminano sul petto delle loro vittime durante la notte. Anche la "moderna mitologia" dei casi di rapimenti alieni potrebbe avere la stessa origine. Forse non è un caso che molti di questi episodi avvengano durante la notte, e che siano connotati dalla sensazione di non potersi muovere e dall'impressione di essere spiati: tutte caratteristiche che rientrano nella casistica di tali paralisi.
Ma quanto è comune questo disturbo? È quello che si sono chiesti Brian A. Sharpless e Jacques P. Barber, dell’Università della Pennsylvania, che hanno recentemente pubblicato un'analisi del fenomeno su Sleep Medicine Reviews, combinando dati di trentacinque studi sull'argomento, per un campione di 36.533 soggetti. Gli autori dello studio hanno scoperto che la paralisi nel sonno è più diffusa di quanto si pensasse: circa l'8% delle persone ne avrebbe avuto esperienza, con frequenze molto variabili (c'è chi ha vissuto questo fenomeno un'unica volta, e chi lo subisce ogni notte).
Particolarmente esposti a questo disturbo sarebbero alcuni particolari gruppi di persone: ad esempio coloro che soffrono di problemi psichiatrici (fra cui si arriva a un'incidenza del 32%) o di attacchi di panico (35%). E, curiosamente, anche gli studenti, in cui la diffusione arriva al 28%. Questo dato non dovrebbe stupire poi troppo; molte ricerche hanno indicato che lo stress, la mancanza di riposo e i ritmi di sonno irregolari sono fra i maggiori fattori di rischio per l'insorgenza di questo disturbo: abitudini molto diffuse nella popolazione studentesca.
Bibliografia
Sharpless, B. & Barber, J. 2011. “Lifetime prevalence rates of sleep paralysis: a systematic review”. Sleep Medicine Reviews, vol. 15, no. 5, pp. 311-5, DOI: 10.1016/j.smrv.2011.01.007