A settembre è scomparso Pierluigi Morosini, uno dei fondatori del CICAP Lazio. Ecco un breve ricordo di Pierluigi scritto da Enrico Speranza, segretario del CICAP Lazio.
Eravamo io e Pierluigi che, ideatori di uno "stralunato" studio randomizzato in doppio cieco, avevamo bevuto l'"acqua diamantina", più che altro per essere sicuri che non ci fosse una contaminazione batterica. E sempre insieme avevamo "somministrato" il questionario, mentre mi spiegava che cosa fosse un test di t-Student o il test del Chi Quadro, a me, che a mala pena sapevo cosa fosse la statistica. Discutevamo spesso io e Pierlugi, non si capacitava che io fossi un credente, e per di più cattolico, ma allo stesso tempo uno scettico. Ma ci sentivamo frequentemente, gentilissimo mi regalò il suo libro Vangelo e Corano e poi tanti altri suoi libri. Rileggo con trepidazione la dedica che mi fece sul suo manuale della depressione dove scrisse: "A colui che non sarà mai depresso, ma che potrà aiutare molto gli altri grazie a ciò che ha imparato". Era vero, mi aveva attaccato la passione, oserei dire l'ossessione per la psicologia. Ero stato iniziato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, all'assertività, all'educazione del pensiero e alla razionalità. Avevo cominciato a usare quelle metodologie per me stesso, per migliorare i miei rapporti interpersonali e comprendere i frequenti errori e le distorsioni in cui cadiamo quotidianamente. Pierluigi era infatti dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, epidemiologo con moltissime pubblicazioni in riviste scientifiche, specializzato soprattutto nel campo della salute mentale. La sua cultura eclettica lo portava dalla creazione di sistemi di valutazione dell'efficienza nell'assistenza sanitaria fino a trial clinici per verificare l'efficacia di terapie psichiatriche e psicologiche. La perfetta conoscenza del metodo scientifico applicato alla medicina lo conduceva comunque, per passione e interesse personale, nei campi più disparati, dalla studio della botanica a quello della psicologia cognitiva applicata alle decisioni mediche. Da sempre nel gruppo del CICAP Lazio, con il compianto Riccardo Mancini, aveva contribuito alla creazione delle Edizioni Avverbi e alle varie iniziative locali. Già vice-presidente del CICAP Lazio e poi Presidente per il gruppo laziale, aveva ospitato molti eventi da noi organizzati, donando con generosità e impegno, mezzi, consigli e tutto ciò che il suo limitato tempo personale offrisse. Sono stato ospite molte volte nel suo ufficio all'Istituto Superiore di Sanità dove intavolavamo discorsi e progetti futuri del CICAP Lazio a cominciare dalla pubblicazione dei risultati del trial sulla citata "acqua diamantina" per finire alla bellissima lezione che tenne in occasione del corso per "Investigatori dell'Occulto" tenutosi a Roma nel 2006.
Il prof. Pierluigi Morosini è morto nei primi giorni di settembre all'età di 67 anni. Se n'è andato nel silenzio, senza clamore, così come educatamente mi aveva regalato quel fatidico libro e ci eravano conosciuti. Ciao Pierluigi, è stato un grande regalo conoscerti, arricchirci delle tue idee, della tua cultura, dei tuoi consigli, delle tue poetiche intuizioni.
Lama d'aratro
Avere una mente
come lama netta d'aratro
ad arare le sterpaglie
delle vanità intellettuali,
delle oscurità pseudo-profonde,
degli auto-inganni.
Ed esporre al volo degli uccelli
la terra nuda
perché germoglino pensieri semplici e veri,
come fiori di campo.
1991 Pierluigi Morosini
Enrico Speranza
Segretario CICAP Lazio
Eravamo io e Pierluigi che, ideatori di uno "stralunato" studio randomizzato in doppio cieco, avevamo bevuto l'"acqua diamantina", più che altro per essere sicuri che non ci fosse una contaminazione batterica. E sempre insieme avevamo "somministrato" il questionario, mentre mi spiegava che cosa fosse un test di t-Student o il test del Chi Quadro, a me, che a mala pena sapevo cosa fosse la statistica. Discutevamo spesso io e Pierlugi, non si capacitava che io fossi un credente, e per di più cattolico, ma allo stesso tempo uno scettico. Ma ci sentivamo frequentemente, gentilissimo mi regalò il suo libro Vangelo e Corano e poi tanti altri suoi libri. Rileggo con trepidazione la dedica che mi fece sul suo manuale della depressione dove scrisse: "A colui che non sarà mai depresso, ma che potrà aiutare molto gli altri grazie a ciò che ha imparato". Era vero, mi aveva attaccato la passione, oserei dire l'ossessione per la psicologia. Ero stato iniziato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, all'assertività, all'educazione del pensiero e alla razionalità. Avevo cominciato a usare quelle metodologie per me stesso, per migliorare i miei rapporti interpersonali e comprendere i frequenti errori e le distorsioni in cui cadiamo quotidianamente. Pierluigi era infatti dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, epidemiologo con moltissime pubblicazioni in riviste scientifiche, specializzato soprattutto nel campo della salute mentale. La sua cultura eclettica lo portava dalla creazione di sistemi di valutazione dell'efficienza nell'assistenza sanitaria fino a trial clinici per verificare l'efficacia di terapie psichiatriche e psicologiche. La perfetta conoscenza del metodo scientifico applicato alla medicina lo conduceva comunque, per passione e interesse personale, nei campi più disparati, dalla studio della botanica a quello della psicologia cognitiva applicata alle decisioni mediche. Da sempre nel gruppo del CICAP Lazio, con il compianto Riccardo Mancini, aveva contribuito alla creazione delle Edizioni Avverbi e alle varie iniziative locali. Già vice-presidente del CICAP Lazio e poi Presidente per il gruppo laziale, aveva ospitato molti eventi da noi organizzati, donando con generosità e impegno, mezzi, consigli e tutto ciò che il suo limitato tempo personale offrisse. Sono stato ospite molte volte nel suo ufficio all'Istituto Superiore di Sanità dove intavolavamo discorsi e progetti futuri del CICAP Lazio a cominciare dalla pubblicazione dei risultati del trial sulla citata "acqua diamantina" per finire alla bellissima lezione che tenne in occasione del corso per "Investigatori dell'Occulto" tenutosi a Roma nel 2006.
Il prof. Pierluigi Morosini è morto nei primi giorni di settembre all'età di 67 anni. Se n'è andato nel silenzio, senza clamore, così come educatamente mi aveva regalato quel fatidico libro e ci eravano conosciuti. Ciao Pierluigi, è stato un grande regalo conoscerti, arricchirci delle tue idee, della tua cultura, dei tuoi consigli, delle tue poetiche intuizioni.
Lama d'aratro
Avere una mente
come lama netta d'aratro
ad arare le sterpaglie
delle vanità intellettuali,
delle oscurità pseudo-profonde,
degli auto-inganni.
Ed esporre al volo degli uccelli
la terra nuda
perché germoglino pensieri semplici e veri,
come fiori di campo.
1991 Pierluigi Morosini
Enrico Speranza
Segretario CICAP Lazio