"Hai preso i bollettini? E le magliette? Guarda che in questa automobile non ci sta tutto!". Così parte la spedizione del "Gruppo Lombardia" per il V convegno del Cicap a Padova, due automobili cariche di materiale prodotto in tempi strettissimi e... tanta voglia di fare.
Dopo il lungo viaggio e varie peripezie per trovare la pensione in cui avevamo prenotato, una sana pizza ci ristora prima degli ultimi accordi sulla sveglia per l'indomani mattina.
Questo è il primo convegno a cui il gruppo partecipa, essendo nato praticamente nel mese di giugno dell'anno corrente, e per questo tutti noi siamo oltremodo incuriositi ed anche un po' spaesati soprattutto quando scorgiamo nel cortile di "Palazzo del Bo" tanti amici che sollevano, spostano e portano pacchi e scatoloni su per le scale.
Decidiamo che è giunto il momento di darci da fare e ci buttiamo anche noi a capofitto nel trasporto del materiale, è chiaro a questo punto che anche per noi il convegno è iniziato.
Ognuno sa "magicamente" cosa fare, c'è chi prepara il materiale da distribuire ai partecipanti, chi intrattiene il pubblico che comincia ad affluire un'ora prima dell'orario ufficiale di inizio, chi dispone il materiale sui banchetti, chi aggiorna la lista di attesa di chi non ha fatto in tempo ad iscriversi, chi si assicura che i primi relatori siano presenti, chi fa attenzione che tutto sia a posto, insomma a ripensarci adesso appare veramente incredibile la mole di lavoro svolta nell'ora precedente all'apertura del convegno.
Iniziano i primi interventi dei relatori, qualcuno di noi appena può, entra ogni tanto a sbirciare dall'interno l'Aula Magna gremita di persone per cercare di carpire qualche frase, le domande del pubblico, o solo per vedere se tutto procede per il meglio.
La prima pausa ricrea scompiglio nella sala d'ingresso all'Aula Magna in cui ci sono i banchetti (fra cui il nostro) con tutto il materiale preparato; i partecipanti si accalcano per sfogliare i numeri di S&P, i nuovi libri della casa editrice "Avverbi", per dare una scrollatina alle boccettine del "Sangue di S. Gennaro" preparate dall'infaticabile "Gruppo Veneto", per provare per un attimo le nostre magliette che tanta fatica ci sono costate.
Quando scopriamo che il primo numero del nostro bollettino va letteralmente a ruba, la cosa ci inorgoglisce e soprattutto ripaga il lavoro svolto dal nostro direttore editoriale che comincia a camminare a mezzo metro da terra, ma della sua levitazione ce ne accorgiamo solo noi del gruppo perché siamo "sensitivi".
I lavori riprendono, la folla rientra curiosa di ascoltare i prossimi interventi dei relatori, e tutto procede normalmente fino a quando si chiude la sessione del mattino e si ripete ai banchetti la stessa scena vista un paio di ore prima.
Nel pomeriggio il tempo vola, e prima che finiscano gli interventi bisogna smontare tutto per preparare l'Auditorium Modigliani per la "Serata Paranormale" presentata da Piero Angela.
Non appena allestiti i nuovi banchetti ricomincia l'afflusso dei partecipanti, due dei "nostri" si prendono l'impegno di indirizzare il pubblico ai due ingressi disponibili, mentre gli altri si alternano al banchetto o danno una mano agli organizzatori dietro le quinte.
Piero "Chemako" dà prova di fachirismo indossando all'esterno tranquillamente solo la magliettina di cotone del "Gruppo Lombardia" (e chi c'era sa che freddo faceva) sconcertando persino Piero Angela che di fenomeni paranormali ne ha visti parecchi in vita sua.
Non contento di questo, lo stesso "Chemako" sbalordisce ancora una volta Angela proponendosi come cavia per la temutissima "operazione chirurgica a mani nude" che Massimo Polidoro esegue ormai ad occhi chiusi.
L'indomani ci ritroviamo ancora tutti lì, approfittando di qualche momento di pausa per conoscere meglio gli amici con i quali abbiamo lavorato "gomito a gomito" mentre i relatori si alternano senza sosta fra domande ed interventi a volte anche dissonanti del pubblico "non scettico" presente.
Decidiamo che l'ultima relazione, quella di Gigi Garlaschelli sulla sindone, non possiamo perderla, e così alcuni di noi prendono posto sulle ultime sedie dell'Auditorium.
Dopo il breve incontro di coordinamento dei gruppi locali, è ormai ora di prepararsi al rientro, stipiamo nelle automobili quello che ci è rimasto ed in più tutto il nuovo materiale che ci servirà per le prossime conferenze locali.
Salutiamo tutti e ripartiamo per casa stanchissimi ma sorridenti e soddisfatti per aver contribuito in prima persona alla riuscita del nostro primo convegno...che ci riproponiamo di vedere in videocassetta.
Un grazie a Mariolina, Roberto "Menestrello", Piero "Chemako", Andrea, Rosamaria e soprattutto al "Gruppo Veneto" nelle persone di Marino e Francesca per averci regalato un week-end veramente speciale