So che voi siete scettici, ma ho un amico sensitivo che mi ha sempre impressionato per le sue straordinarie facoltà precognitive. Riesce a prevedere con esattezza sia eventi positivi che negativi. Un esempio tra i tanti. Una mattina, il mio amico mi dice: "Stanotte ho visto la Luna per te; era parzialmente coperta da qualche nuvola e ho visto un'aquila che stringeva tra gli artigli un serpente, questo significa il trionfo del bene sul male e che per te ci sarà la realizzazione di un desiderio. Ho visto per te una donna bruna, fisicamente ben dotata, di età all'incirca quarant'anni e alla quale piace molto il gelato. Questo incontro avverrà in estate e la storia dipenderà solo da te, durerà fino a che tu lo vorrai, ma prima dovrai vedere l'aquila e il serpente". L'oracolo così parlò quando si era nel 1992.
Nel giugno del 1998 per motivi di lavoro, venivo spedito in Marocco e più precisamente a Casablanca. Girando con la macchina per la città mi sono potuto fare un'idea della loro cartellonistica pubblicitaria, che era in tutto e per tutto eguale a quella che c'era in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta. Fatto è che fra tutti quei cartelloni pubblicitari vedo quello di un noto Fernet, con l'aquila che tiene fra gli artigli la bottiglia, ma naturalmente non ci do alcun peso: figuriamoci se mi ricordavo della previsione di sei anni prima!
Ma un giorno che ero libero dal lavoro e che me ne stavo in albergo a vedere la televisione cosa ti vedo? Nientemeno che un documentario che faceva vedere un passaggio di serpenti velenosi dalla terraferma a un isola nelle prossimità dei mari della Cina e delle aquile che si occupavano della loro pesca! Fu così che vidi l'aquila che aveva tra gli artigli il serpente...
A quel punto, mi ricordai della profezia e rimasi in dolce attesa.
Qualche tempo dopo, conobbi una splendida donna del Senegal e per farvela breve ho trascorso con lei tre mesi, forse i più belli della mia vita. Questa donna aveva 37 anni, aveva una taglia atletica, tant'è che da ragazza faceva parte della squadra di atletica leggera del suo paese, e impazziva per il gelato. Cosa ne pensate?
Giulio Santini
Capisco che lei sia rimasto molto colpito dal veder realizzata la profezia fatta dal suo amico sensitivo. Lei crede molto nelle sue reali capacità, ma le citerò una frase contenuta nel romanzo vittoriano La fiera delle vanità di William Makepeace Thackeray: "Quando si vive di presentimenti, capita per forza che qualcuno si avveri".
È facile trovare corrispondenze a posteriori adattando i fatti alle previsioni. Senza contare che il fatto di conoscere la previsione (e di crederci) può influenzare il decorso degli eventi. Si tratta delle cosiddette profezie che si autoavverano. Purtroppo tutte le volte che le previsioni dei sedicenti sensitivi vengono sottoposte a controlli accurati, i risultati sono molto deludenti.
Vuole accertare che i poteri che lei attribuisce al suo amico siano reali? Gli chieda di stabilire esattamente cosa deve succedere (qualcosa di positivo o negativo è lo stesso) che riguardi lei o qualsiasi altra persona e di fissare pure la data (o l'intervallo di tempo) in cui questo dovrà accadere. Non deve dirglielo, ma scrivere una descrizione dettagliata dell'evento, chiuderla in una busta sigillata e affidarla a lei (che la conserverà chiusa) o a una terza persona al di sopra delle parti che dovrà fare altrettanto. Dopo che sarà trascorsa la data (o il periodo) in cui l'evento si sarebbe dovuto verificare, aprite la busta e verificate se la previsione si è avverata o meno.
Eventualmente ripetete più volte l'esperimento. Mi spiace, ma senza una prova del genere non vi è alcuna dimostrazione che il suo amico abbia dei poteri. Come ama dire Piero Angela a proposito del paranormale: "Se i controlli sono zero, i fenomeni tendono a cento. Se i controlli sono cento, i fenomeni tendono a zero". Predisporre controlli è indispensabile per non prendere solenni cantonate. Come si usa dire: "Affermazioni straordinarie richiedono prove altrettanto straordinarie".
La nonna e gli strani addobbi viola
Cari amici del CICAP, ritengo di essere difficilmente suggestionabile e per questo sono pienamente d'accordo con Voi nello sforzo che fate per spiegare fatti apparentemente inspiegabili affrontandoli con un distaccata razionalità ma anche senza uno stupido aprioristico scetticismo.
Fatta questa premessa voglio sottoporvi un fatto capitatomi anni fa al quale, pur con tutto il mio raziocinio, a tutt'oggi, non sono riuscito a dare una spiegazione razionale.
Garantisco che il mio racconto è stato filtrato da eventuali suggestioni: pertanto i fatti esposti sono "nudi e crudi". Avevo due meravigliosi nonni materni molto anziani (lui 102 anni, lei 92) ancora in ottime condizioni mentali, vissuti insieme un'intera vita, quando il nonno, non per vecchiaia, ma per la sua prima grave malattia è stato costretto a letto per circa un mese.
La nonna, per non essere disturbata e per dar modo a mia mamma di curare un malato così bisognoso, era stata trasferita per dormire in una camera distante da quella del malato.
Una notte l'eccezionale cuore del nonno ha smesso di battere e la nonna ha continuato a dormire perchè abbiamo fatto tutto il possibile affinché non sentisse nulla, rinviando al mattino il difficile compito di comunicarglielo. Di questa dolorosa incombenza me ne sono incaricato io. Come altre volte, busso ed entro nella camera della nonna che si stava appena svegliando e, dopo averle detto "Ciao nonna hai dormito bene?", prima che potessi iniziare a darle la triste notizia, lei, sbattendo le palpebre ed in tono allarmato guardandosi intorno, mi ha detto: "Cosa sono tutte queste cose viola che vedo appese in tutta la stanza?". Dopo un attimo di stupore, abbracciandola le ho dato la triste notizia che ovviamente non la sorprendeva.
Alcune ore dopo, ritornato in casa dopo alcune incombenze, ho avuto una sorpresa: tutti i vecchi mobili stile impero pieni di specchi della camera ardente, erano ricoperti di velature viola posizionate dagli addetti dell'impresa di pompe funebri. Non mi sarei stupito se, nel vedermi, la nonna avesse intuito quello che era avvenuto avendo lei un carattere apprensivo ma, cosa ancor più strana, quando poco dopo le chiesi ulteriori spiegazioni riguardo la sua visione, lei non si ricordava più nulla di questa ma era molto lucida nel suo dolore e anche ben sveglia.
Gradirei un vostro parere.
Aldo Botte
Escluderei che sua nonna abbia avuto una vera precognizione in senso paranormale, poiché ritengo che possano esistere altre spiegazioni perfettamente normali di quanto accaduto.
Una prima ipotesi è che sua nonna fosse evidentemente al corrente dell'usanza di addobbare con velature viola le stanze dei defunti (usanza che magari lei ignorava) e che le parole che sua nonna Le ha rivolto al mattino fossero semplicemente una perifrasi per indicare la dolorosa dipartita di suo nonno, che lei evidentemente temeva e al contempo si aspettava.
Un'altra possibilità è che sua nonna abbia realmente "visto" le velature attraverso quelle che vengono tecnicamente chiamate immagini "ipnopompiche". Sono immagini, assolutamente realistiche, che il nostro cervello genera durante lo stato di seminconscienza che caratterizza il passaggio dal sonno al risveglio. Evidentemente sua nonna era preoccupata per le condizione di suo nonno e a livello inconscio temeva il peggio. Le sue paure possono aver generato l'insolita visione. Il fatto che poi, come lei afferma, abbia dimenticato l'episodio può avvalorare tale ipotesi.
Silvano Fuso, Chimico-fisico, Segretario CICAP-Liguria e Coordinatore Gruppo Scuola CICAP
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