Alessandria. La mattina del 25 ottobre scorso, presso l'ospedale di Alessandria, è scomparso Armando Pavese, in seguito alle complicazioni conseguenti a un ictus che lo aveva recentemente colpito. Pavese aveva 68 anni. Laureato in economia e commercio, insegnò per diversi anni nelle scuole superiori. Dovette però abbandonare l'insegnamento per motivi di salute: la sua vita è stata infatti costellata da una incredibile serie di sofferenze fisiche.
Da oltre 30 anni Pavese si era dedicato allo studio delle motivazioni psicologiche e dei comportamenti individuali e collettivi legati al mondo del sacro, dell'occulto, della magia e del paranormale. Fondatore di un nuovo ramo della psicologia, da lui chiamato "psicologia dell'occulto", Pavese era membro della Società Italiana di Psicologia della Religione e consulente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa). La sua carriera di studioso è stata contraddistinta da una cospicua produzione editoriale. Tra i suoi numerosi libri pubblicati, ricordiamo: Manuale di parapsicologia (1989), tradotto in varie lingue, Guarire con la pranoterapia (1990), Sai Baba (1992), primo libro critico in lingua italiana sul discusso santone indiano, Comunicazioni con l'aldilà (1997), Poteri misteriosi della mente (2002), Il libro nero della magia (2003), Fede come terapia (2005), dove viene narrato in prima persona il suo calvario personale, e Guarigioni miracolose in tutte le religioni, pubblicato poco prima della sua scomparsa. Numerosissimi anche gli articoli pubblicati su varie riviste del settore e di ispirazione cattolica (tra cui Famiglia Cristiana e Vita Pastorale).
Personalmente, cominciai ad avere contatti con Pavese nel marzo 2003, quando mi fece inviare una copia de Il libro nero della magia e di Poteri misteriosi della mente> chiedendomi cortesemente di recensirli su Scienza & Paranormale. Io scrissi le recensioni (si vedano S&P n. 50 e n. 54 rispettivamente) e non fui certo parsimonioso di critiche. Pavese accettò di buon grado tutte le mie critiche e da allora cominciammo lunghe discussioni via e-mail su argomenti che spaziavano dal paranormale, alla fede religiosa. Sebbene le nostre posizioni fossero molto spesso agli antipodi (io scettico e non credente, lui cattolico convinto e sostenitore dell'esistenza del paranormale) ognuno di noi riconosceva all'altro una profonda onestà intellettuale e una sincera passione per il confronto delle idee. Ne nacque un'amicizia virtuale che diventò reale nell'estate 2004 quando Pavese mi ospitò nella sua casa alessandrina dove facemmo una lunghissima chiacchierata. Il confronto di idee proseguì nei mesi successivi via e-mail e telefonicamente. Ognuno di noi si appassionò talmente alle nostre discussioni che decidemmo a un certo punto che sarebbe stato piacevole metterle per iscritto in modo organico: nacque così l'idea di scrivere un libro a quattro mani in cui ognuno doveva sviluppare le proprie argomentazioni su vari temi. Realizzammo una sorta di indice che prevedeva, molto ambiziosamente, le seguenti tematiche: scienza e religione, Dio, l'origine del mondo, il senso della vita, la storicità di Cristo, il libero arbitrio, il libero pensiero, l'educazione, i fenomeni paranormali, i miracoli, le guarigioni prodigiose. Purtroppo, il nostro progetto rimarrà per sempre irrealizzato. Restano solo i ricordi e le e-mail scambiate. Incontrai per l'ultima volta Armando a fine agosto di quest'anno. In quell'occasione mi regalò una copia, con dedica, della sua ultima fatica editoriale Guarigioni miracolose in tutte le religioni.
Per un beffardo scherzo del destino l'argomento del suo ultimo libro e del penultimo (Fede come terapia, v. mia recensione su S&P n. 61) riguarda proprio la guarigione, di cui però purtroppo Armando non ha usufruito. Sfortunatamente la sua fede religiosa e la fiducia nelle capacità di autoguarigione della mente umana, che tanto lo avevano aiutato psicologicamente nel superare le mille difficoltà della sua vita, non gli sono servite a vincere l'ultima battaglia.
Da oltre 30 anni Pavese si era dedicato allo studio delle motivazioni psicologiche e dei comportamenti individuali e collettivi legati al mondo del sacro, dell'occulto, della magia e del paranormale. Fondatore di un nuovo ramo della psicologia, da lui chiamato "psicologia dell'occulto", Pavese era membro della Società Italiana di Psicologia della Religione e consulente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa). La sua carriera di studioso è stata contraddistinta da una cospicua produzione editoriale. Tra i suoi numerosi libri pubblicati, ricordiamo: Manuale di parapsicologia (1989), tradotto in varie lingue, Guarire con la pranoterapia (1990), Sai Baba (1992), primo libro critico in lingua italiana sul discusso santone indiano, Comunicazioni con l'aldilà (1997), Poteri misteriosi della mente (2002), Il libro nero della magia (2003), Fede come terapia (2005), dove viene narrato in prima persona il suo calvario personale, e Guarigioni miracolose in tutte le religioni, pubblicato poco prima della sua scomparsa. Numerosissimi anche gli articoli pubblicati su varie riviste del settore e di ispirazione cattolica (tra cui Famiglia Cristiana e Vita Pastorale).
Personalmente, cominciai ad avere contatti con Pavese nel marzo 2003, quando mi fece inviare una copia de Il libro nero della magia e di Poteri misteriosi della mente> chiedendomi cortesemente di recensirli su Scienza & Paranormale. Io scrissi le recensioni (si vedano S&P n. 50 e n. 54 rispettivamente) e non fui certo parsimonioso di critiche. Pavese accettò di buon grado tutte le mie critiche e da allora cominciammo lunghe discussioni via e-mail su argomenti che spaziavano dal paranormale, alla fede religiosa. Sebbene le nostre posizioni fossero molto spesso agli antipodi (io scettico e non credente, lui cattolico convinto e sostenitore dell'esistenza del paranormale) ognuno di noi riconosceva all'altro una profonda onestà intellettuale e una sincera passione per il confronto delle idee. Ne nacque un'amicizia virtuale che diventò reale nell'estate 2004 quando Pavese mi ospitò nella sua casa alessandrina dove facemmo una lunghissima chiacchierata. Il confronto di idee proseguì nei mesi successivi via e-mail e telefonicamente. Ognuno di noi si appassionò talmente alle nostre discussioni che decidemmo a un certo punto che sarebbe stato piacevole metterle per iscritto in modo organico: nacque così l'idea di scrivere un libro a quattro mani in cui ognuno doveva sviluppare le proprie argomentazioni su vari temi. Realizzammo una sorta di indice che prevedeva, molto ambiziosamente, le seguenti tematiche: scienza e religione, Dio, l'origine del mondo, il senso della vita, la storicità di Cristo, il libero arbitrio, il libero pensiero, l'educazione, i fenomeni paranormali, i miracoli, le guarigioni prodigiose. Purtroppo, il nostro progetto rimarrà per sempre irrealizzato. Restano solo i ricordi e le e-mail scambiate. Incontrai per l'ultima volta Armando a fine agosto di quest'anno. In quell'occasione mi regalò una copia, con dedica, della sua ultima fatica editoriale Guarigioni miracolose in tutte le religioni.
Per un beffardo scherzo del destino l'argomento del suo ultimo libro e del penultimo (Fede come terapia, v. mia recensione su S&P n. 61) riguarda proprio la guarigione, di cui però purtroppo Armando non ha usufruito. Sfortunatamente la sua fede religiosa e la fiducia nelle capacità di autoguarigione della mente umana, che tanto lo avevano aiutato psicologicamente nel superare le mille difficoltà della sua vita, non gli sono servite a vincere l'ultima battaglia.