I grandi gialli della storia

Massimo Polidoro
Edizioni Piemme, 2004
366 pp, € 17,90

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Nonostante la sua giovane età, Massimo Polidoro è arrivato al suo ventesimo libro. Massimo ha voluto evidentemente festeggiare l'evento ampliando il campo dei suoi studi. Grandi gialli della storia rappresenta infatti una svolta nell'attività di scrittore di Polidoro. Non più paranormale, occulto, sedicenti sensitivi e medium imbroglioni, bensì celebri misteri storici e casi di cronaca nera che da anni hanno incuriosito, inquietato e affascinato il pubblico e relativamente ai quali è stato detto tutto e il contrario di tutto. Attraverso 366 pagine avvincenti come un vero e proprio romanzo giallo (è il caso di dirlo), Polidoro analizza sette casi a ognuno dei quali è dedicato un capitolo del libro: l'enigma di Jack lo Squartatore, il mistero della Maschera di Ferro, il caso di Anastasia, sedicente erede dei Romanov, quello di Kaspar Hauser, ragazzo spuntato dal nulla nella Norimberga del 1828, la misteriosa fine di Amelia Earhart, l'affascinante aviatrice sparita nel nulla mentre sorvolava il Pacifico nel 1937, l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy e infine gli inquietanti delitti del Mostro di Firenze. Come dice lo stesso autore nell'introduzione: "Sono sette tra i più straordinari misteri degli ultimi trecento anni. Enigmi che ne contengono molti altri, come in un gioco di scatole cinesi. Alcuni forse potranno essere svelati in futuro mentre altri resteranno per sempre irrisolti".

Se nel libro è cambiato l'oggetto di indagine, non è però mutato lo spirito e il metodo, ben noti a chi ha letto i suoi precedenti libri, con cui Polidoro analizza, ricerca, valuta e trae deduzioni logiche. L'approccio di Polidoro è rigorosamente scientifico: si devono far parlare i fatti evitando qualsiasi congettura e ipotesi personale che non abbia solide basi su cui fondarsi. E l'applicazione di questo metodo porta a risultati talvolta molto sorprendenti che sfatano molti luoghi comuni radicati da tempo nell'immaginario collettivo. Fare degli esempi a questo proposito rischia di rovinare la lettura del libro e di togliere ai futuri lettori il piacere della scoperta. Tuttavia per meglio chiarire lo spirito del libro è inevitabile fare qualche riferimento ai suoi contenuti.

Esaminiamo ad esempio il caso Kennedy. A esso sono stati dedicati centinaia di libri, migliaia di servizi giornalistici e film di successo. Polidoro mostra pertanto un bel coraggio nel volersi occupare ancora di un argomento sul quale apparentemente sembra esserci ben poco da aggiungere. Eppure Polidoro qualcosa di nuovo riesce proprio ad aggiungerlo. Se anche voi, come la maggior parte delle persone, avete sempre considerato l'assassinio di Kennedy il frutto di un complotto di più o meno misteriosi gruppi di potere, resterete sorpresi nello scoprire che alla base di tale ipotesi vi sono ben pochi elementi. Come il bambino che grida "il re è nudo", Polidoro mostra candidamente come l'esame obiettivo dei fatti porti a una conclusione molto più semplice e, se vogliamo, banale. Ed è proprio la banalità di questa inevitabile conclusione a spiegare perché moltissime persone hanno preferito abbandonarsi a ipotesi sicuramente più avvincenti e affascinanti, ma totalmente prive di ogni contenuto fattuale.

Qui curiosamente si ritrovano forti analogie con gli argomenti paranormali di cui Polidoro da tempo si occupa. Anche nel paranormale di solito la gente preferisce ipotizzare forze occulte, poteri misteriosi, facoltà straordinarie piuttosto che ammettere l'evidenza che mostra inequivocabilmente la presenza di illusioni, trucchi o fenomeni perfettamente interpretabili. Da esperto in psicologia dell'insolito (non a caso tiene un corso sull'argomento all'Università di Milano), Polidoro a questo proposito analizza pure i meccanismi mentali che generano questi comportamenti. Meccanismi mentali che spiegano anche come spesso siano del tutto inattendibili le dichiarazioni dei testimoni oculari. Proprio nel caso Kennedy è esemplare la figura della signora Jane Hill, principale testimone oculare dell'assassinio del presidente. Evidentemente eccitata dal suo ruolo di testimone chiave (aveva fatto stampare biglietti da visita in cui la sua qualifica era "la testimone più vicina" al presidente nel momento dello sparo fatale) e sicuramente shockata dalla terribile esperienza, la Hill rilasciò deposizioni totalmente in contrasto con i fatti abbandonandosi a ricostruzioni completamente fantasiose.

Gli esempi di come l'applicazione del metodo scientifico all'analisi storica possa portare a sorprendenti rivelazioni potrebbero continuare. Ma sarebbe veramente un peccato togliere ai lettori il gusto della scoperta. Il libro di Polidoro infatti, al di là dei contenuti e delle informazioni che trasmette, è anche semplicemente "bello da leggere". Un ulteriore esempio di come i fatti e la realtà siano di gran lunga più affascinanti di qualsiasi fantasticheria.

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