Un consorzio di aziende farmaceutiche tedesche ha pagato a un giornalista 43.000 euro per gestire una serie di siti web che mettessero in cattiva luce un accademico che ha pubblicato ricerche sui loro prodotti.
Queste aziende, che producono pillole di zucchero omeopatiche, sono state denunciate nel giornale tedesco Süddeutsche Zeitung in un articolo dal titolo Schmutzige Methoden der sanften Medizin[1] (Gli sporchi metodi della Medicina alternativa).
Questa storia non è apparsa nei mezzi di comunicazione del Regno Unito. Eppure sarebbe dovuta apparire, dal momento che si tratta di uno scandalo che coinvolge direttamente il più eminente esperto britannico in Medicina complementare e alternativa.
Il giornale accusa le società di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinché denigrasse i critici dell’omeopatia. In particolare, si accusa Fritzsche di aver trattato del professor Edzard Ernst, accademico del Regno Unito, in diversi siti web e successivamente di averli collegati insieme per migliorare la loro posizione su Google. Fritzsche accusa continuamente Ernst di essere frivolo, incompetente e fazioso.
Il giornale[2] ha scritto:
«È facile usare Google per mettere alla berlina qualcuno: tutto ciò che occorre è una pagina web dall’aspetto professionale nella quale venga minata la credibilità di una persona. Successivamente, il nome della persona da screditare dovrà essere menzionato nel testo il più spesso possibile. La pagina verrà automaticamente classificata nei migliori risultati quando qualcuno andrà a cercare quel nome. Per le persone che fanno della credibilità il proprio capitale, proprio come i giornalisti e gli accademici, quest’assassinio a caratteri digitali è particolarmente devastante». [traduzione dal tedesco di Andy Lewis]
Edzard Ernst è stato il primo professore al mondo di Medicina complementare nonché titolare della Laing Chair all’Università di Exeter, nel Sud-ovest dell’Inghilterra. La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir Maurice Laing, con lo scopo di applicare rigorosi protocolli di ricerca nel campo delle medicine alternative. Laing si rese conto della necessità di una ricerca di alta qualità se si desiderava che le varie forme di medicina alternativa diventassero convenzionali. In un’intervista[3], Ernst affermò che Laing riteneva che «fosse più importante condurre buona ricerca con degli standard accettabili anche per gli scettici piuttosto che fare i salti mortali nel tentativo di giungere a risultati positivi».
Ed è proprio ciò che ha fatto Edzard Ernst negli ultimi due decenni. In particolare, Ernst ha sperimentato e sostenuto l’idea che la medicina alternativa può essere soggetta alle stesse prove rigorose della medicina basata sulla prova scientifica proprio come qualsiasi altro trattamento. Ha prodotto molte revisioni sistematiche di trattamenti che riuniscono insieme tutte le prove disponibili al fine di valutare a quali conclusioni generali sia possibile pervenire. Quando le prove sono risultate a favore, lo ha sempre detto. Il suo problema è stato però un altro: per una vasta gamma di trattamenti, compresa l’omeopatia, la prova è risultata smaccatamente sfavorevole, inesistente o, nel migliore dei casi, inconcludente.
Questo ha irritato molti seguaci delle varie forme di pratiche sanitarie superstiziose e pseudoscientifiche. Gli omeopati, in particolare, erano infuriati con Ernst perché non aveva usato la sua cattedra per promuovere la medicina alternativa. Essi considerano i suoi risultati non come scientificamente obiettivi, ma come un tradimento delle loro convinzioni.
Per i suoi sforzi, Ernst viene continuamente attaccato. Omeopati schiumanti di rabbia hanno scritto al vicerettore di Exeter. A ogni post nel suo blog per Pulse, la rivista dei medici generici neozelandesi[4], molti omeopati saltano su e lo insultano. Cosa ancora più preoccupante, il principe Carlo attaccò Ernst quando questi espresse critiche nei confronti di un rapporto politicizzato[5] sul finanziamento della medicina alternativa da parte del Servizio Sanitario Nazionale, rapporto commissionato dal principe Carlo e finanziato da Dame Shirley Porter. Il primo segretario particolare del principe Carlo, Sir Michael Peat, inviò una lettera a Exeter[6] che ha rischiato di far perdere a Ernst il posto di lavoro.
Ho parlato a Edzard delle rivelazioni sulle società di omeopatia che starebbero sovvenzionando i suoi assalitori. In particolare, ha notato il modo in cui Fritzsche aveva condotto un’intervista con lui, poi pubblicata in un articolo. In esso si insinuava che Ernst avesse mentito sulle proprie qualifiche omeopatiche. L’articolo è stato pubblicato nel Deutscher Zentralverein homöopathischer Ärzte (Associazione Nazionale Tedesca di Medici omeopatici), e presentava Ernst come privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e non adatto a giudicare l’omeopatia. Ernst ha ribattuto che nella trascrizione dell’intervista la discussione era stata travisata, con il risultato di dare l’impressione che si fosse messo sulla difensiva sul tema delle proprie qualifiche.
Gli omeopati del Regno Unito si sono appropriati[7] di questo argomento per screditare Ernst. Ma ciò non ha senso[8]. Ernst infatti ha iniziato la sua carriera in Germania in un ospedale omeopatico, ed è perfettamente al corrente di ciò che l’omeopatia afferma. Fu accettato all’Università di Exeter grazie alle sue abilità e alle sue esperienze. Dichiarare che non può parlare di omeopatia perché non ha svolto un formale tirocinio in tale branca è come sostenere che bisogna avere una laurea in Tessuti Invisibili Imperiali prima di far notare che l’Imperatore è nudo.
Il blog Cam Media.Watch[9] sostiene di essere un blog di giornalisti che vogliono sfidare i travisamenti della medicina alternativa nei mezzi di comunicazione. In pratica, il blog attacca non soltanto Ernst, ma anche i giornalisti che non promuovono le terapie pseudoscientifiche in maniera acritica.
Quando Max Rauner scrisse un articolo[10] sul giornale ZEIT che discuteva di Edzard Ernst e dei suoi critici, Fritzsche attaccò il pezzo. Ernst mi ha detto che in quel testo c’erano almeno trentuno “falsità” su di lui.
Un altro coautore del blog di Fritzsche[11] è Harald Walach. Il Süddeutsche Zeitung pubblicò un articolo di Walach sulla sua tesi secondo cui la teoria quantistica potrebbe venire in soccorso dei problemi omeopatici. Walach è responsabile dell’Institute for Transcultural Health Sciences presso la European University Viadrina Frankfurt (Oder), un gruppo che compie ricerche sulla chiaroveggenza e sulle credenze relative alle guarigioni esoteriche. La sua cattedra è sovvenzionata dalla fabbrica di prodotti omeopatici Heel, che è anche una delle aziende che finanziano il blog CAM Media.Watch.
Harald Walach è un fantaquantista[12]. Cioè, scrive testi in cui prova a inserire la teoria quantistica nell’omeopatia. Questi articoli suggestionano gli omeopati. Ho avuto uno scambio di email con lui alcuni anni fa tramite il quale posso dimostrare come non avesse alcuna idea di cosa stesse parlando quando si discuteva della teoria quantistica[13]. Essendo uno studioso di scienze sociali nonché postmodernista, ciò non mi sorprende. In risposta all’articolo del Süddeutsche Zeitung che criticava le idee e le teorie quantistiche di Walach, questi a sua volta ha criticato il “giornalismo cattivo” e protestato affermando che Markus Schulte non aveva capito il suo fantaquantismo. Come se l’avesse capito lui.
Come conseguenza dell’articolo sul Süddeutsche Zeitung, sulla pagina Facebook di una delle aziende “sponsor” è scaturita una lunga discussione[14]. Il pubblico chiedeva alla Weleda, la società di salute antroposofica, come mai si dedicasse a pratiche così discutibili. Dopo di ciò, la Weleda si è ritirata dall’accordo con Claus Fritzsche. Le altre società invece sembrano continuare a sostenerlo. Ernst ha provato a confrontarsi con una delle più grandi tra queste, la Deutsche Homöopathie-Union (DHU), una società consociata al gruppo farmaceutico Schwabe, ma l’incontro previsto è stato disdetto.
C’è qualcosa di ironico in questo scandalo. Sicuramente, bisognerebbe essere liberi di esprimere le proprie vedute nei blog e nei giornali. Bisognerebbe anzi essere persino liberi di mettersi dalla parte del torto e dell’assurdo. Tuttavia questo è un chiaro esempio di come uno scrittore sia prezzolato, e di come – per interesse personale – continui l’attività di sistematica calunnia nei confronti di un accademico e delle sue pubblicazioni. Quello che c’è di ironico è la ferma convinzione esistente nei circoli omeopatici che alle persone come me vengano pagate cospicue somme di denaro dalle società farmaceutiche per scrivere e raccontare ciò che scrivo e racconto. Ed è certamente una sciocchezza. Anzi in questo caso sono proprio gli omeopati che fanno esattamente il genere di cose che definiscono così immorali e disprezzabili quando si tratta di scettici dell’omeopatia.
Un mese fa, Edzard Ernst è andato in pensione e ha quindi lasciato il suo posto a Exeter[15]. Lo ha fatto nel bel mezzo di un attacco continuo alla sua integrità proveniente da tutti gli angoli del mondo della medicina alternativa. Al fine di contrastare questo attacco costante da parte di aggressori prezzolati, dovremmo dare un’occhiata a ciò che Edzard dice a proposito delle proprie motivazioni e dei propri obblighi morali[16]:
«Si pensa erroneamente che io debba essere un promotore della medicina complementare e che dovrei avere una fedele devozione a questo campo. E invece no. La mia fedele devozione è in primo luogo nei confronti dei pazienti – cosa che da ex medico avverto molto fortemente – e in secondo luogo verso la scienza. Se in questa linea di condotta ho ferito i sentimenti degli omeopati mi rammarico di ciò, ma non posso evitarlo».
Ernst continuerà a scrivere e a parlare in modo schietto della medicina alternativa[17]. Il suo pensionamento potrebbe dargli effettivamente più libertà nel farlo. È una vergogna che gli accademici come lui non siano più numerosi. Troppi sono infatti estremamente faziosi e vedono la ricerca come un modo di corroborare la propria ciarlataneria preferita piuttosto che uno strumento per scoprire la verità. A causa di questa “ciarlataneria accademica” è il paziente che finirà per essere ingannato e soffrire. E se proverete a mettere la verità e il paziente al primo posto, verrete messi alla berlina da coloro che credono nella pseudoscienza e nella superstizione.
Ernst afferma[18] che gli accademici di medicina alternativa «non devono confondere il lavoro con la promozione della medicina alternativa», uno sbaglio, a parer suo, nel quale sono incappati sino dal 1993 tutti gli altri professori di medicina complementare che sono stati nominati nel mondo. «Si autoreferenziano come scienziati ma tutti loro usano la scienza come un ubriaco usa un lampione: per appoggiarsi e non per essere illuminati», afferma. «Il mio gruppo di collaboratori è l’unico che effettivamente capisca come dovrebbe essere condotta una valutazione critica».
Un po’ di tempo fa ho postato questo commento su Twitter[19]:
«Se stai compiendo ricerche sulla CAM e non sei odiato dal mondo CAM, allora vuol dire che non lo stai facendo bene».
Questo commento è ormai stato accettato come la Legge di Ernst[20]. Spero sia una consapevolezza che sempre più persone matureranno: cioè che la medicina alternativa non è né medicina né alternativa, e se volete informazioni imparziali su di essa, non dovete consultare chi la pratica e purtroppo neanche la grande maggioranza degli accademici che si specializzano in medicina complementare e alternativa.
Loro sono i custodi di sacre verità, i critici devono essere schiacciati e al diavolo l’etica professionale.
Pubblicato su www.quackometer.net (http://tinyurl.com/ckkfrr8 ). Si ringrazia l'autore per ver concesso il diritto di riproduzione). Traduzione di Giuseppe Ricci.
Sull’intera questione, si veda l’articolo su Query Online di Anna Rita Longo: “Omeopatia e diffamazione. Quando l’interesse conta più della scienza”
(http://www.queryonline.it/2012/07/19/omeopatia-e-diffamazione-quando-l%E2%80%99interess... )
Queste aziende, che producono pillole di zucchero omeopatiche, sono state denunciate nel giornale tedesco Süddeutsche Zeitung in un articolo dal titolo Schmutzige Methoden der sanften Medizin[1] (Gli sporchi metodi della Medicina alternativa).
Questa storia non è apparsa nei mezzi di comunicazione del Regno Unito. Eppure sarebbe dovuta apparire, dal momento che si tratta di uno scandalo che coinvolge direttamente il più eminente esperto britannico in Medicina complementare e alternativa.
Il giornale accusa le società di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinché denigrasse i critici dell’omeopatia. In particolare, si accusa Fritzsche di aver trattato del professor Edzard Ernst, accademico del Regno Unito, in diversi siti web e successivamente di averli collegati insieme per migliorare la loro posizione su Google. Fritzsche accusa continuamente Ernst di essere frivolo, incompetente e fazioso.
Il giornale[2] ha scritto:
«È facile usare Google per mettere alla berlina qualcuno: tutto ciò che occorre è una pagina web dall’aspetto professionale nella quale venga minata la credibilità di una persona. Successivamente, il nome della persona da screditare dovrà essere menzionato nel testo il più spesso possibile. La pagina verrà automaticamente classificata nei migliori risultati quando qualcuno andrà a cercare quel nome. Per le persone che fanno della credibilità il proprio capitale, proprio come i giornalisti e gli accademici, quest’assassinio a caratteri digitali è particolarmente devastante». [traduzione dal tedesco di Andy Lewis]
Edzard Ernst è stato il primo professore al mondo di Medicina complementare nonché titolare della Laing Chair all’Università di Exeter, nel Sud-ovest dell’Inghilterra. La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir Maurice Laing, con lo scopo di applicare rigorosi protocolli di ricerca nel campo delle medicine alternative. Laing si rese conto della necessità di una ricerca di alta qualità se si desiderava che le varie forme di medicina alternativa diventassero convenzionali. In un’intervista[3], Ernst affermò che Laing riteneva che «fosse più importante condurre buona ricerca con degli standard accettabili anche per gli scettici piuttosto che fare i salti mortali nel tentativo di giungere a risultati positivi».
Ed è proprio ciò che ha fatto Edzard Ernst negli ultimi due decenni. In particolare, Ernst ha sperimentato e sostenuto l’idea che la medicina alternativa può essere soggetta alle stesse prove rigorose della medicina basata sulla prova scientifica proprio come qualsiasi altro trattamento. Ha prodotto molte revisioni sistematiche di trattamenti che riuniscono insieme tutte le prove disponibili al fine di valutare a quali conclusioni generali sia possibile pervenire. Quando le prove sono risultate a favore, lo ha sempre detto. Il suo problema è stato però un altro: per una vasta gamma di trattamenti, compresa l’omeopatia, la prova è risultata smaccatamente sfavorevole, inesistente o, nel migliore dei casi, inconcludente.
Questo ha irritato molti seguaci delle varie forme di pratiche sanitarie superstiziose e pseudoscientifiche. Gli omeopati, in particolare, erano infuriati con Ernst perché non aveva usato la sua cattedra per promuovere la medicina alternativa. Essi considerano i suoi risultati non come scientificamente obiettivi, ma come un tradimento delle loro convinzioni.
Per i suoi sforzi, Ernst viene continuamente attaccato. Omeopati schiumanti di rabbia hanno scritto al vicerettore di Exeter. A ogni post nel suo blog per Pulse, la rivista dei medici generici neozelandesi[4], molti omeopati saltano su e lo insultano. Cosa ancora più preoccupante, il principe Carlo attaccò Ernst quando questi espresse critiche nei confronti di un rapporto politicizzato[5] sul finanziamento della medicina alternativa da parte del Servizio Sanitario Nazionale, rapporto commissionato dal principe Carlo e finanziato da Dame Shirley Porter. Il primo segretario particolare del principe Carlo, Sir Michael Peat, inviò una lettera a Exeter[6] che ha rischiato di far perdere a Ernst il posto di lavoro.
Ho parlato a Edzard delle rivelazioni sulle società di omeopatia che starebbero sovvenzionando i suoi assalitori. In particolare, ha notato il modo in cui Fritzsche aveva condotto un’intervista con lui, poi pubblicata in un articolo. In esso si insinuava che Ernst avesse mentito sulle proprie qualifiche omeopatiche. L’articolo è stato pubblicato nel Deutscher Zentralverein homöopathischer Ärzte (Associazione Nazionale Tedesca di Medici omeopatici), e presentava Ernst come privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e non adatto a giudicare l’omeopatia. Ernst ha ribattuto che nella trascrizione dell’intervista la discussione era stata travisata, con il risultato di dare l’impressione che si fosse messo sulla difensiva sul tema delle proprie qualifiche.
Gli omeopati del Regno Unito si sono appropriati[7] di questo argomento per screditare Ernst. Ma ciò non ha senso[8]. Ernst infatti ha iniziato la sua carriera in Germania in un ospedale omeopatico, ed è perfettamente al corrente di ciò che l’omeopatia afferma. Fu accettato all’Università di Exeter grazie alle sue abilità e alle sue esperienze. Dichiarare che non può parlare di omeopatia perché non ha svolto un formale tirocinio in tale branca è come sostenere che bisogna avere una laurea in Tessuti Invisibili Imperiali prima di far notare che l’Imperatore è nudo.
Il blog Cam Media.Watch[9] sostiene di essere un blog di giornalisti che vogliono sfidare i travisamenti della medicina alternativa nei mezzi di comunicazione. In pratica, il blog attacca non soltanto Ernst, ma anche i giornalisti che non promuovono le terapie pseudoscientifiche in maniera acritica.
Quando Max Rauner scrisse un articolo[10] sul giornale ZEIT che discuteva di Edzard Ernst e dei suoi critici, Fritzsche attaccò il pezzo. Ernst mi ha detto che in quel testo c’erano almeno trentuno “falsità” su di lui.
Un altro coautore del blog di Fritzsche[11] è Harald Walach. Il Süddeutsche Zeitung pubblicò un articolo di Walach sulla sua tesi secondo cui la teoria quantistica potrebbe venire in soccorso dei problemi omeopatici. Walach è responsabile dell’Institute for Transcultural Health Sciences presso la European University Viadrina Frankfurt (Oder), un gruppo che compie ricerche sulla chiaroveggenza e sulle credenze relative alle guarigioni esoteriche. La sua cattedra è sovvenzionata dalla fabbrica di prodotti omeopatici Heel, che è anche una delle aziende che finanziano il blog CAM Media.Watch.
Harald Walach è un fantaquantista[12]. Cioè, scrive testi in cui prova a inserire la teoria quantistica nell’omeopatia. Questi articoli suggestionano gli omeopati. Ho avuto uno scambio di email con lui alcuni anni fa tramite il quale posso dimostrare come non avesse alcuna idea di cosa stesse parlando quando si discuteva della teoria quantistica[13]. Essendo uno studioso di scienze sociali nonché postmodernista, ciò non mi sorprende. In risposta all’articolo del Süddeutsche Zeitung che criticava le idee e le teorie quantistiche di Walach, questi a sua volta ha criticato il “giornalismo cattivo” e protestato affermando che Markus Schulte non aveva capito il suo fantaquantismo. Come se l’avesse capito lui.
Come conseguenza dell’articolo sul Süddeutsche Zeitung, sulla pagina Facebook di una delle aziende “sponsor” è scaturita una lunga discussione[14]. Il pubblico chiedeva alla Weleda, la società di salute antroposofica, come mai si dedicasse a pratiche così discutibili. Dopo di ciò, la Weleda si è ritirata dall’accordo con Claus Fritzsche. Le altre società invece sembrano continuare a sostenerlo. Ernst ha provato a confrontarsi con una delle più grandi tra queste, la Deutsche Homöopathie-Union (DHU), una società consociata al gruppo farmaceutico Schwabe, ma l’incontro previsto è stato disdetto.
C’è qualcosa di ironico in questo scandalo. Sicuramente, bisognerebbe essere liberi di esprimere le proprie vedute nei blog e nei giornali. Bisognerebbe anzi essere persino liberi di mettersi dalla parte del torto e dell’assurdo. Tuttavia questo è un chiaro esempio di come uno scrittore sia prezzolato, e di come – per interesse personale – continui l’attività di sistematica calunnia nei confronti di un accademico e delle sue pubblicazioni. Quello che c’è di ironico è la ferma convinzione esistente nei circoli omeopatici che alle persone come me vengano pagate cospicue somme di denaro dalle società farmaceutiche per scrivere e raccontare ciò che scrivo e racconto. Ed è certamente una sciocchezza. Anzi in questo caso sono proprio gli omeopati che fanno esattamente il genere di cose che definiscono così immorali e disprezzabili quando si tratta di scettici dell’omeopatia.
Un mese fa, Edzard Ernst è andato in pensione e ha quindi lasciato il suo posto a Exeter[15]. Lo ha fatto nel bel mezzo di un attacco continuo alla sua integrità proveniente da tutti gli angoli del mondo della medicina alternativa. Al fine di contrastare questo attacco costante da parte di aggressori prezzolati, dovremmo dare un’occhiata a ciò che Edzard dice a proposito delle proprie motivazioni e dei propri obblighi morali[16]:
«Si pensa erroneamente che io debba essere un promotore della medicina complementare e che dovrei avere una fedele devozione a questo campo. E invece no. La mia fedele devozione è in primo luogo nei confronti dei pazienti – cosa che da ex medico avverto molto fortemente – e in secondo luogo verso la scienza. Se in questa linea di condotta ho ferito i sentimenti degli omeopati mi rammarico di ciò, ma non posso evitarlo».
Ernst continuerà a scrivere e a parlare in modo schietto della medicina alternativa[17]. Il suo pensionamento potrebbe dargli effettivamente più libertà nel farlo. È una vergogna che gli accademici come lui non siano più numerosi. Troppi sono infatti estremamente faziosi e vedono la ricerca come un modo di corroborare la propria ciarlataneria preferita piuttosto che uno strumento per scoprire la verità. A causa di questa “ciarlataneria accademica” è il paziente che finirà per essere ingannato e soffrire. E se proverete a mettere la verità e il paziente al primo posto, verrete messi alla berlina da coloro che credono nella pseudoscienza e nella superstizione.
Ernst afferma[18] che gli accademici di medicina alternativa «non devono confondere il lavoro con la promozione della medicina alternativa», uno sbaglio, a parer suo, nel quale sono incappati sino dal 1993 tutti gli altri professori di medicina complementare che sono stati nominati nel mondo. «Si autoreferenziano come scienziati ma tutti loro usano la scienza come un ubriaco usa un lampione: per appoggiarsi e non per essere illuminati», afferma. «Il mio gruppo di collaboratori è l’unico che effettivamente capisca come dovrebbe essere condotta una valutazione critica».
Un po’ di tempo fa ho postato questo commento su Twitter[19]:
«Se stai compiendo ricerche sulla CAM e non sei odiato dal mondo CAM, allora vuol dire che non lo stai facendo bene».
Questo commento è ormai stato accettato come la Legge di Ernst[20]. Spero sia una consapevolezza che sempre più persone matureranno: cioè che la medicina alternativa non è né medicina né alternativa, e se volete informazioni imparziali su di essa, non dovete consultare chi la pratica e purtroppo neanche la grande maggioranza degli accademici che si specializzano in medicina complementare e alternativa.
Loro sono i custodi di sacre verità, i critici devono essere schiacciati e al diavolo l’etica professionale.
Pubblicato su www.quackometer.net (http://tinyurl.com/ckkfrr8 ). Si ringrazia l'autore per ver concesso il diritto di riproduzione). Traduzione di Giuseppe Ricci.
Sull’intera questione, si veda l’articolo su Query Online di Anna Rita Longo: “Omeopatia e diffamazione. Quando l’interesse conta più della scienza”
(http://www.queryonline.it/2012/07/19/omeopatia-e-diffamazione-quando-l%E2%80%99interess... )
Note
2) idem
5) http://tinyurl.com/ycezs86 , rapporto scritto dall’economista Christopher Smallwood
9) http://tinyurl.com/8thzcu7 , CAM è l’acronimo di Complementary and Alternative Medicine
11) Il nome del blog curato dal giornalista Fritsche è Komplementärmedizin in den Medien, kritisch rezensiert (recensione critica della Medicina Complementare sui media)
12) Fantaquantismo o quantum flapdoodler è un termine presumibilmente coniato dal premio Nobel statunitense Murray Gell-Mann e si riferisce al collegare una serie di termini e frasi presi dalla fisica quantistica affermando che possano spiegare qualcosa nella nostra esperienza quotidiana; esempio è il documentario trasmesso in America nel 2004 dal titolo What the bleep Do We Know?! (http://www.whatthebleep.com/ )
17) Ernst ha concesso una intervista recente (maggio 2011) a Nature http://tinyurl.com/3gt6aht