Tra il 1927 ed il 1929 si svolsero a Millesimo (paesino dell'entroterra ligure in provincia di Savona) alcune sedute spiritiche volute da Carlo Centurione Scotto (1862-1937). Centurione Scotto, marchese (successivamente nominato principe del Sacro Romano Impero), era un noto esponente dell'aristocrazia genovese; ingegnere di professione, verrà nominato senatore del Regno d'Italia nel 1934. Le sedute spiritiche si svolsero nella residenza del marchese, ovvero l'ex convento di S. Stefano, comunemente chiamato, sia pure in modo erroneo, "castello di Millesimo". Il marchese perse il figlio primogenito, Vittorio, valoroso aviatore, precipitato durante un volo d'allenamento col suo idrovolante nel lago di Varese. Il padre, disperato per la perdita del figlio, decise di tentare di comunicare con il suo spirito. Vittorio, rampollo di cotanta famiglia, era ben noto nel jet-set dell'epoca e aveva addirittura intrecciato una relazione amorosa con la nota scrittrice di romanzi rosa Liala (pseudonimo di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi). La stessa Liala, per ricordare la sua morte, dedicò questi versi all'amato:
Per le sue sedute, Carlo Centurione Scotto dapprima si avvalse delle "prestazioni" di vari medium, tra cui l'americano George Valiantine (che era già stato smascherato in diverse occasioni mentre utilizzava trucchi). In seguito, Centurione Scotto si convinse di possedere egli stesso facoltà medianiche e iniziò a condurre personalmente le sedute, durante le quali si manifestava come "spirito guida" un tal Cristo D'Angelo, qualificatosi come pastore siciliano morto nel 1882. La sua identificazione, tuttavia, non è mai stata possibile poiché il paesino siciliano nel quale aveva detto d'esser nato di fatto non esiste.
Gli eventi medianici più frequenti che avvenivano durante le sedute erano le "voci dirette", che si ascoltavano attraverso le cosiddette trombe medianiche (sorta di megafoni a forma tronco-conica), e gli "apporti", ovvero la materializzazione di piccoli oggetti. Naturalmente tutto avveniva nella più assoluta oscurità e senza alcun controllo.
L'evento medianico più clamoroso avvenne il 29 luglio 1928. Durante una seduta, completamente al buio, il marchese a un certo punto non rispondeva più alle domande degli astanti. Riaccese le luci, i presenti constatarono la sua scomparsa. Dopo ricerche durate ore, venne ritrovato, apparentemente assopito, dal secondogenito Mino, all'interno delle scuderie, in un box chiuso a chiave dall'esterno.
Alle sedute partecipava, come osservatore, il noto studioso spiritista genovese Ernesto Bozzano (1862-1943). Secondo Bozzano, le condizioni in cui si svolse la seduta nella quale sparì il marchese erano «a prova di frode». Parere opposto venne invece espresso da Theodore Besterman, della Society for Psychical Research di Londra, che, dopo aver esaminato i resoconti di Bozzano, concluse che la sua indagine era priva di qualsiasi valore e che lo studioso genovese era del tutto incapace di prendere precauzioni contro trucchi e imbrogli[2]. Parere analogo venne espresso da Rudolf Lambert[3].
Lo scetticismo manifestato dalla Society for Psychical Research sui fatti di Millesimo portò alle clamorose dimissioni dalla società di sir Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, noto cultore di spiritismo e inguaribile credulone[4].
Un sopralluogo al castello (effettuato dal sottoscritto insieme a Massimo Polidoro, Luigi Garlaschelli e Alfredo Ferraro) ha permesso di scoprire che in realtà il box "chiuso a chiave dall'esterno" possedeva anche un'altra porticina che comunicava con un cortile interno al castello. È evidente che il padrone di casa, conoscendo bene il luogo, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a servirsi di tale passaggio.
I fatti di Millesimo hanno avuto un singolare seguito negli anni 1997-1998. Su iniziativa di Alfredo Ferraro, si svolsero a Genova alcune sedute cui ebbi l'opportunità di partecipare io stesso (con mia moglie Irene) e alle quali partecipò anche il principe Mino Centurione Scotto, secondogenito di Carlo, (scomparso poco tempo dopo). Le sedute furono condotte dalla medium "Anna" (pseudonimo). La medium utilizzò trucchi dozzinali[5] e, dopo essere stata smascherata, alla fine inviò addirittura una lettera al CICAP in cui confessava i suoi trucchi[6]. Ferraro (che ai fatti di Millesimo ha dedicato un libro[7]), pur sottolineando l'estrema scorrettezza della medium, continua a sostenere ancora oggi che in certe occasione essa manifestò poteri medianici straordinari.
Il giorno 21 marzo 2001, presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova è stata discussa una tesi di laurea in filosofia, dal titolo: Gli eventi del castello di Millesimo alla luce della "parapsicologia di frontiera". Relatore, il prof. Paolo Aldo Rossi, correlatore: il prof. Michele Marsonet, candidata: Emanuela Pittamiglio. Il lavoro è stato caratterizzato da una totale assenza di senso critico, limitandosi a esporre una sequela di aneddoti che francamente stupisce ritrovare in una tesi di laurea[8].
I fatti di Millesimo rientrano ancora una volta all'interno della vasta aneddotica che caratterizza la storia dello spiritismo. Nessun elemento può far pensare ad alcuna manifestazione medianica autentica. Resta un interrogativo: perché Carlo Centurione Scotto organizzò la messinscena della sua sparizione durante la seduta? È probabile che il principe abbia voluto vendicarsi dei tanti ciarlatani che lo presero in giro approfittando del suo dolore di padre. Il fatto che ancora oggi si continui a parlare di quell'avvenimento dimostra che la sua vendetta è stata efficace.
Silvano Fuso
Chimico-fisico, Segretario
CICAP-Liguria e Coordinatore
Gruppo Scuola CICAP
[email protected]
Relazione presentata dall'autore al X Convegno Nazionale del CICAP, Padova 7-8 ottobre 2006.
Quando vedo il lago dove si inabissò il tuo apparecchio,
io mi domando come poté essere che un uomo del tuo valore,
della tua abilità, della tua sicurezza,
si sia schiantato così, in acque chete, piene di sole.
Passa la mia vita in un ricordo, la vecchiaia porta i rimpianti a folate:
vorrei essere con te e vorrei essere qui, in attesa di te.
Guidami tu, così come mi hai guidata nella tua breve, splendida esistenza,
fatta di amore per me e per quella Italia che tutti insieme si amava, allora.[1]
io mi domando come poté essere che un uomo del tuo valore,
della tua abilità, della tua sicurezza,
si sia schiantato così, in acque chete, piene di sole.
Passa la mia vita in un ricordo, la vecchiaia porta i rimpianti a folate:
vorrei essere con te e vorrei essere qui, in attesa di te.
Guidami tu, così come mi hai guidata nella tua breve, splendida esistenza,
fatta di amore per me e per quella Italia che tutti insieme si amava, allora.[1]
Per le sue sedute, Carlo Centurione Scotto dapprima si avvalse delle "prestazioni" di vari medium, tra cui l'americano George Valiantine (che era già stato smascherato in diverse occasioni mentre utilizzava trucchi). In seguito, Centurione Scotto si convinse di possedere egli stesso facoltà medianiche e iniziò a condurre personalmente le sedute, durante le quali si manifestava come "spirito guida" un tal Cristo D'Angelo, qualificatosi come pastore siciliano morto nel 1882. La sua identificazione, tuttavia, non è mai stata possibile poiché il paesino siciliano nel quale aveva detto d'esser nato di fatto non esiste.
Gli eventi medianici più frequenti che avvenivano durante le sedute erano le "voci dirette", che si ascoltavano attraverso le cosiddette trombe medianiche (sorta di megafoni a forma tronco-conica), e gli "apporti", ovvero la materializzazione di piccoli oggetti. Naturalmente tutto avveniva nella più assoluta oscurità e senza alcun controllo.
La "smaterializzazione" del marchese
L'evento medianico più clamoroso avvenne il 29 luglio 1928. Durante una seduta, completamente al buio, il marchese a un certo punto non rispondeva più alle domande degli astanti. Riaccese le luci, i presenti constatarono la sua scomparsa. Dopo ricerche durate ore, venne ritrovato, apparentemente assopito, dal secondogenito Mino, all'interno delle scuderie, in un box chiuso a chiave dall'esterno.
Alle sedute partecipava, come osservatore, il noto studioso spiritista genovese Ernesto Bozzano (1862-1943). Secondo Bozzano, le condizioni in cui si svolse la seduta nella quale sparì il marchese erano «a prova di frode». Parere opposto venne invece espresso da Theodore Besterman, della Society for Psychical Research di Londra, che, dopo aver esaminato i resoconti di Bozzano, concluse che la sua indagine era priva di qualsiasi valore e che lo studioso genovese era del tutto incapace di prendere precauzioni contro trucchi e imbrogli[2]. Parere analogo venne espresso da Rudolf Lambert[3].
Lo scetticismo manifestato dalla Society for Psychical Research sui fatti di Millesimo portò alle clamorose dimissioni dalla società di sir Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, noto cultore di spiritismo e inguaribile credulone[4].
Recenti sviluppi
Un sopralluogo al castello (effettuato dal sottoscritto insieme a Massimo Polidoro, Luigi Garlaschelli e Alfredo Ferraro) ha permesso di scoprire che in realtà il box "chiuso a chiave dall'esterno" possedeva anche un'altra porticina che comunicava con un cortile interno al castello. È evidente che il padrone di casa, conoscendo bene il luogo, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a servirsi di tale passaggio.
I fatti di Millesimo hanno avuto un singolare seguito negli anni 1997-1998. Su iniziativa di Alfredo Ferraro, si svolsero a Genova alcune sedute cui ebbi l'opportunità di partecipare io stesso (con mia moglie Irene) e alle quali partecipò anche il principe Mino Centurione Scotto, secondogenito di Carlo, (scomparso poco tempo dopo). Le sedute furono condotte dalla medium "Anna" (pseudonimo). La medium utilizzò trucchi dozzinali[5] e, dopo essere stata smascherata, alla fine inviò addirittura una lettera al CICAP in cui confessava i suoi trucchi[6]. Ferraro (che ai fatti di Millesimo ha dedicato un libro[7]), pur sottolineando l'estrema scorrettezza della medium, continua a sostenere ancora oggi che in certe occasione essa manifestò poteri medianici straordinari.
Il giorno 21 marzo 2001, presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova è stata discussa una tesi di laurea in filosofia, dal titolo: Gli eventi del castello di Millesimo alla luce della "parapsicologia di frontiera". Relatore, il prof. Paolo Aldo Rossi, correlatore: il prof. Michele Marsonet, candidata: Emanuela Pittamiglio. Il lavoro è stato caratterizzato da una totale assenza di senso critico, limitandosi a esporre una sequela di aneddoti che francamente stupisce ritrovare in una tesi di laurea[8].
Conclusioni
I fatti di Millesimo rientrano ancora una volta all'interno della vasta aneddotica che caratterizza la storia dello spiritismo. Nessun elemento può far pensare ad alcuna manifestazione medianica autentica. Resta un interrogativo: perché Carlo Centurione Scotto organizzò la messinscena della sua sparizione durante la seduta? È probabile che il principe abbia voluto vendicarsi dei tanti ciarlatani che lo presero in giro approfittando del suo dolore di padre. Il fatto che ancora oggi si continui a parlare di quell'avvenimento dimostra che la sua vendetta è stata efficace.
Silvano Fuso
Chimico-fisico, Segretario
CICAP-Liguria e Coordinatore
Gruppo Scuola CICAP
[email protected]
Relazione presentata dall'autore al X Convegno Nazionale del CICAP, Padova 7-8 ottobre 2006.
1) Liala (1987), Diario Vagabondo, Milano: Sonzogno.
2) Besterman T., Journal of Society for Psychical Research, gennaio 1930.
3) Lambert R., Zeitschrift für Parapsychologie, 1929.
4) Si veda ad esempio: Polidoro M. (2001), Final Séance: the strange friendship between Houdini and Conan Doyle, New York: Prometheus Books.
5) Fuso S. e Torre I., "Una medium al microscopio", Scienza & Paranormale, n. 21-VI, 1998.
6) Fuso S. e Torre I., "La medium si confessa", Scienza & Paranormale, n. 31-VIII, 2000.
7) Ferraro A. (1997), I misteri del castello di Millesimo. Un'incredibile storia vera di medianità, Padova: Meb.
8) Fuso S., "Una tesi sugli spiriti", www.cicap.org/rubriche/osservat/pages/osservat.php?id=8 .