Partendo dal 1848, anno dei fatti di Hydesville, quando Maggie e Kate Fox iniziarono a "conversare" con gli spiriti attraverso i colpi sui muri, il libro ripercorre la storia dello spiritismo. Ma Simona Cigliana, docente di Critica Militante alla Sapienza di Roma, lo fa in modo nuovo. Raccontando, cioè, come e in quanti casi la scoperta dell'occulto si rivelò una straordinaria "moda" capace di influenzare la cultura dell'Otto e Novecento, per continuare a farlo tutt'ora. Da Henry James a Victor Hugo, da Conan Doyle a Philp K. Dick, da Somerset Maugham a Hugo von Hoffmansthal, da Freud a Lombroso e poi Boccioni, Capuana, D'Annunzio, Marinetti, Pirandello. Sono tantissimi gli scrittori, i letterati, i poeti, gli scienziati, i pittori e tutti gli artisti che si sono lasciati incantare dal mondo degli spiriti. Addirittura, Cigliana riscopre e racconta i legami "occulti" di tanta storia politica. Che Garibaldi fosse presidente di una società spiritica e Mazzini un sostenitore della reincarnazione, per esempio, non sono cose che si imparano a scuola. Così come non è in genere sottolineato abbastanza che Karl Marx (che poco dopo Hydesville, nel 1850, annunciò l'aleggiare per l'Europa di un altro "fantasma", quello del comunismo) fece continui riferimenti e allusioni nei suoi scritti alla medianità e ad altre figure del mistero dell'epoca: dai "vampiri" assetati del sangue dei lavoratori al Frankenstein che per lui costituiva l'Assemblea nazionale francese del 1848. Così come poco nota è la passione per lo spiritismo dei regnanti di Casa Savoia, Vittorio Emanuele II, la regina Margherita e Umberto II. Il saggio di Simona Cigliana ci aiuta a comprendere meglio il mondo di quegli anni e, nel farlo, ci permette anche di capire perché lo spiritismo ebbe, per qualche tempo, così tanto successo. A quanti e a quali bisogni questa nuova religione scientifica rispondeva e perché i continui smascheramenti di medium truffaldini avevano tutto sommato poco effetto su chi voleva credere a tutti i costi.