La stanza è illuminata soltanto da una candela. Alcuni giovani tengono le mani su un tavolino a tre gambe ed evocano un personaggio famoso, morto da due secoli. L'atmosfera è tesissima. Il tavolino si inclina sollevando una gamba, poi ricade con un colpetto secco.
Tutti noi, attorno ai vent'anni, abbiamo provato a fare una "seduta spiritica" con gli amici. Nessuno imbroglia, eppure il tavolino sembra veramente animato di volontà propria. L' "entità" evocata spesso sembra dare risposte non banali.
Che cosa succede esattamente? Spiriti, suggestione, o normali fenomeni fisici fraintesi?
Ce lo spiega Massimo Polidoro nel suo Viaggio tra gli spiriti (Sugarco, 1995).
Già nel 1830 il chimico francese Chevreul, e poi nel 1850 il fisico inglese Faraday, e il chimico russo Dimitrj Ivanovic Mendeleev nel 1875, incuriositi dalla moda dei tavolini semoventi iniziata da qualche tempo, condussero esperimenti sistematici per capire se il tavolo si muovesse grazie ad una forza propria, o se fossero le mani dei partecipanti a spingerlo inconsapevolmente.
Chiunque puo' ripetere queste prove. Intanto non si devono appoggiare le mani sull'orlo de tavolo, ove basterebbe una pressione verso il basso per farlo sollevare dal lato opposto, ma tenere le mani verso il centro - all'interno del perimetro di appoggio delle tre gambe. Inoltre, per evitare di spingerlo o tirarlo, basta interporre tra le mani e il tavolo un foglio di plastica molto scivoloso (Faraday metteva sul tavolino delle piccole sfere e vi poggiava sopra un cartone rigido). Con questi accorgimenti, il tavolo resta libero di muoversi "di sua iniziativa" ma risulta difficile spingerlo.
Una variante di queste sedute comporta l'uso di un bicchiere capovolto, appoggiato su un tavolo liscio. Ogni partecipante appoggia la punta dell'indice sul fondo del bicchiere, il quale presto si anima, dirigendosi verso delle lettere scritte su pezzi di carta disposti tutto intorno, e componendo cosi' dei messaggi.
La sensazione che il bicchiere sia mosso da una forza propria è irresistibile. Però se sul fondo del bicchiere si appoggia una grossa moneta (come il foglio di plastica scivoloso per il tavolino), e le dita si appoggiano sulla moneta, il bicchiere resta immobile.
E i messaggi delle "entità"? Parrebbe proprio che siano i movimenti muscolari inconsci dei partecipanti a guidare il bicchiere verso le varie lettere. Se le persone sono bendate, e le lettere via via toccate sono annotate da un osservatore esterno, non si ottiene alcun messaggio sensato. Lo stesso accade se i cartoncini con le lettere sono capovolti e rimescolati. E se gli spiriti non potessere leggere un cartoncino capovolto? Basta usare un tavolino di vetro: gli spiriti potrebbero vedere le lettere dal di sotto. E se gli spiriti non potessero guardare verso l'alto stando sotto il tavolo? Allora evochiamo un'entita' italiana e facciamo fare la seduta a cinque cinesi che non sappiano una parola della nostra lingua.
Per quanto riguarda i contenuti delle risposte, sarebbe meglio evitare di chiedere alla nonna come si sta nell'Aldilà. E nemmeno porre domande alle quali i partecipanti (o anche uno solo di essi) saprebbero rispondere. Meglio chiudere due dadi in una scatola opaca, agitare, e chiedere all'entita' che punti sono usciti (ma attenzione al calcolo delle probabilità).
Meglio ancora, (l'idea è di Roberto Vacca) domandare: "Si trovi la dimostrazione della 'congettura Goldbach', oppure si porti un controesempio che la falsifichi." Si tratta di una congettura matematica che sostiene che ogni numero pari maggiore di 2 è la somma di due numeri primi. Quest'affermazione non è mai stata dimostrata rigorosamente, ma nemmeno è mai stato trovato un controesempio che la smentisse.
Se un gruppetto di ventenni, e non il risolutore del teorema di Fermat, rispondesse a questa domanda, la cosa si farebbe interessante. Ancora di più se il tavolino si sollevasse su tutte e tre le gambe contemporaneamente, anzichÈ solo su una o due; o se il bicchierino si muovesse senza che nessuno nemmeno lo tocchi.
In questi caso si dovrebbe immediatamente avvertire il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, casella postale 847, Padova) che non aspetta altro che di trovare un fenomeno paranormale che resista ai più stringenti controlli. Chi dimostrasse tale fenomeno diventerebbe famoso in tutto il mondo da un giorno all'altro, e inoltre vincerebbe il premio di un milione di dollari messo in palio dal famoso indagatore del paranormale James Randi. Forse ci scapperebbe anche un premio Nobel.
E invece, dal 1830 ad oggi, nonostante infiniti tentativi, ancora niente di niente...