Nel 2002 Massimo Polidoro pubblica Grandi misteri della storia edito da Piemme. Un viaggio interessante attraverso la storia, alla ricerca delle possibili soluzioni ai grandi misteri, per l'appunto, considerati insolubili.
I presunti poteri delle Piramidi e le loro antiche maledizioni, i segreti di Nostradamus e di Houdini, l'enigma della Sindone e la liquefazione del sangue di San Gennaro, il mostro di Lochness e le fate di Cottingley, gli inquietanti segreti della cripta delle Barbados, e naturalmente anche l'insondabile mistero del Triangolo delle Bermuda.
Nella prefazione, rifacendosi alla classificazione a suo tempo effettuata da Arthur C. Clarke, l'indimenticabile autore di 2001: Odissea nello spazio, Polidoro propone una suddivisione dei misteri in quattro categorie.
Misteri del I tipo:
Sono quelli che un tempo, date le conoscenze dell'epoca, non erano assolutamente spiegabili, ma che oggi invece, grazie alle nuove conquiste tecnologiche e scientifiche, hanno pienamente rivelato i loro meccanismi segreti e dunque, di fatto, hanno smesso di essere incomprensibili e non presentano più nulla di misterioso. Ne sono classici esempi il movimento dei pianeti, il funzionamento del corpo umano, la struttura infinitesimale degli atomi, la spettrografia dell'arcobaleno.
Misteri del II tipo:
Sono quelli per i quali non è ancora stata avanzata una spiegazione univoca e definitiva, una tappa intermedia del percorso evolutivo della conoscenza, nella quale non sappiamo con certezza quale delle ipotesi avanzate possa essere quella definitiva, pur con la considerevole convinzione che, comunque, ci stiamo sempre più avvicinando alla verità. Con il progredire dei tempi anche questi misteri si avvieranno a diventare del tipo I, eccettuati i casi in cui, dato l'enorme spazio temporale che ci divide dai fatti occorsi, non potremo mai dire con ragionevole onestà come veramente le cose siano andate. Negli ultimi cento anni innumerevoli enigmi sono stati svelati, ma nessuno ci potrà mai dire se Omero, Re Artù o Gesù Cristo siano realmente esistiti, su questo potremo avanzare solo ipotetiche teorie, ma mai avere adeguate conferme.
Misteri del III tipo:
Si tratta di misteri per i quali non è tanto importante ricercare delle spiegazioni, quanto piuttosto diventa imperativo chiedersi se questi fenomeni realmente esistano. I poltergeist e la combustione umana, ad esempio, sono fenomeni "reali" ancora prima che "inspiegabili"? Abbiamo prova della loro esistenza prima ancora che delle cause che li hanno scatenati? Nella maggior parte dei casi la risposta è NO. Dunque fino a che non sarà dimostrata la loro esistenza non è nemmeno logico interrogarsi sulla loro reale natura, naturale o sovrannaturale che questa possa essere.
Misteri del IV tipo:
Per dirla con la classificazione di Clark, sono "misteri del tipo zero", cioè dei "non misteri". E guarda caso sono proprio quelli a cui i media, giornali e televisioni, dedicano la maggior parte dello spazio con grande e spesso eccessiva rilevanza. Come afferma Clark, "l'unico mistero riguardo a questi, è che qualcuno possa avere pensato realmente che fossero dei misteri!".
Il Triangolo delle Bermuda, ad esempio è un classico esempio di mistero di tipo zero, ossia un non mistero.
I presunti poteri delle Piramidi e le loro antiche maledizioni, i segreti di Nostradamus e di Houdini, l'enigma della Sindone e la liquefazione del sangue di San Gennaro, il mostro di Lochness e le fate di Cottingley, gli inquietanti segreti della cripta delle Barbados, e naturalmente anche l'insondabile mistero del Triangolo delle Bermuda.
Nella prefazione, rifacendosi alla classificazione a suo tempo effettuata da Arthur C. Clarke, l'indimenticabile autore di 2001: Odissea nello spazio, Polidoro propone una suddivisione dei misteri in quattro categorie.
Misteri del I tipo:
Sono quelli che un tempo, date le conoscenze dell'epoca, non erano assolutamente spiegabili, ma che oggi invece, grazie alle nuove conquiste tecnologiche e scientifiche, hanno pienamente rivelato i loro meccanismi segreti e dunque, di fatto, hanno smesso di essere incomprensibili e non presentano più nulla di misterioso. Ne sono classici esempi il movimento dei pianeti, il funzionamento del corpo umano, la struttura infinitesimale degli atomi, la spettrografia dell'arcobaleno.
Misteri del II tipo:
Sono quelli per i quali non è ancora stata avanzata una spiegazione univoca e definitiva, una tappa intermedia del percorso evolutivo della conoscenza, nella quale non sappiamo con certezza quale delle ipotesi avanzate possa essere quella definitiva, pur con la considerevole convinzione che, comunque, ci stiamo sempre più avvicinando alla verità. Con il progredire dei tempi anche questi misteri si avvieranno a diventare del tipo I, eccettuati i casi in cui, dato l'enorme spazio temporale che ci divide dai fatti occorsi, non potremo mai dire con ragionevole onestà come veramente le cose siano andate. Negli ultimi cento anni innumerevoli enigmi sono stati svelati, ma nessuno ci potrà mai dire se Omero, Re Artù o Gesù Cristo siano realmente esistiti, su questo potremo avanzare solo ipotetiche teorie, ma mai avere adeguate conferme.
Misteri del III tipo:
Si tratta di misteri per i quali non è tanto importante ricercare delle spiegazioni, quanto piuttosto diventa imperativo chiedersi se questi fenomeni realmente esistano. I poltergeist e la combustione umana, ad esempio, sono fenomeni "reali" ancora prima che "inspiegabili"? Abbiamo prova della loro esistenza prima ancora che delle cause che li hanno scatenati? Nella maggior parte dei casi la risposta è NO. Dunque fino a che non sarà dimostrata la loro esistenza non è nemmeno logico interrogarsi sulla loro reale natura, naturale o sovrannaturale che questa possa essere.
Misteri del IV tipo:
Per dirla con la classificazione di Clark, sono "misteri del tipo zero", cioè dei "non misteri". E guarda caso sono proprio quelli a cui i media, giornali e televisioni, dedicano la maggior parte dello spazio con grande e spesso eccessiva rilevanza. Come afferma Clark, "l'unico mistero riguardo a questi, è che qualcuno possa avere pensato realmente che fossero dei misteri!".
Il Triangolo delle Bermuda, ad esempio è un classico esempio di mistero di tipo zero, ossia un non mistero.