Archeomiti consolatori. Intervista a Rubens D’Oriano

L’invenzione di un passato alternativo può rassicurare in un presente incerto ma può avere anche conseguenze allarmanti

  • In Articoli
  • 31-03-2025
  • di Claudia Di Giorgio
La disinformazione online sull'archeologia coinvolge anche i reperti: come dimostra questa immagine di "figura in bronzo di arciere nuragico" reperibile sul Web, che in effetti mostra un oggetto modernissimo, prodotto e venduto come souvenir. © Silar/Wikimedia Commons/CC BY-SA 4.0

Quali sono, secondo lei, le motivazioni principali che spingono le persone a credere nelle narrazioni alternative della fantarcheologia e i principali fattori che favoriscono la diffusione di queste teorie?

La fantarcheologia è la moderna favolistica. “C’era una volta un re che aveva tre figlie” ora è “C’era 10.000 anni fa un’astronave aliena che atterrò in Egitto”, e le favole hanno sempre venduto meglio della realtà, dalla Bibbia a Harry Potter, perché il bisogno di sognare e credere al non dimostrabile, che ci accompagna dal Paleolitico, per ce[...]



L'articolo completo, come alcuni di quelli pubblicati sugli ultimi 4 numeri di Query, è disponibile solo per gli abbonati. Se vuoi leggerlo per intero, puoi abbonarti a Query Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.
accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',