Pianeta che vai, alieno che trovi

Tra i numerosi sostenitori della pluralità dei mondi, Nicola Cusano, Bernard de Fontenelle e Immanuel Kant cercarono di definire la natura degli abitanti del sistema solare in base alle distanze dalla loro stella

  • In Articoli
  • 17-09-2024
  • di Giuseppe Bonacina
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La Luna brilla sopra il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO al Paranal, insieme a due compagni luminosi: al centro dell'immagine c’è Venere e alla sua destra, gigantesco ma più distante, Giove © ESO/Y. Beletsky
Né bestie né uomini» è la risposta che, nelle Operette Morali di Giacomo Leopardi, la Luna dà alla Terra che ha chiesto quale sia la natura dei suoi abitanti. Una risposta vaga, a sottolineare che, diverse dalla nostra, ci sono specie aliene nuove e inimmaginabili. D’altra parte, se esseri umani differenti per aspetto fisico e comportamenti popolano continenti del nostro stesso pianeta, quali esseri potremmo mai trovare su corpi celesti tanto lontani da noi?

Mescolando in dosi diverse filosofia, astrologia, teologia e scienza, vari pensatori “pluralisti” del passato hanno immaginato forme e indoli di ipotetici alieni planetari. Tre di essi sono davvero autorevoli: Nicola Cusano (1401-1464) nel Quattrocento medievale preumanistico, Bernard le Bovier de Fontenelle (1657-1757) nel Seicento della rivoluzione scientifica e del preilluminismo e Imman[...]

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