Esplorare il pianeta rosso

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Le sfide di Marte
di Paolo Ferri
Raffaello Cortina Editore,
Milano, 2023
pp. 280, euro 22,00


Esplorare Marte è difficile, gli ostacoli da superare sono molti. Le sonde si possono lanciare soltanto una volta ogni due anni circa, quando il pianeta è abbastanza vicino alla Terra. Devono affrontare un lungo viaggio che dura dai sette ai nove mesi. Nel momento in cui si inseriscono nell’orbita marziana l’insidia è dietro l’angolo. Per quelle che atterrano al suolo, la combinazione di gravità elevata e atmosfera rarefatta è la più ostica di tutto il Sistema Solare e, data la distanza da Terra, la difficile manovra deve avvenire in modo autonomo, senza possibilità di intervento da parte del controllo missione (i famosi “sette minuti di terrore”).

Una volta al suolo, l’ambiente che incontrano è proibitivo, con spaventose tempeste di sabbia, radiazioni ionizzanti non schermate da un’atmosfera e una magnetosfera di tipo terrestre, e una notte gelida e difficile da superare, soprattutto se non si può contare su un generatore termoelettrico a radioisotopi per tenere al caldo le apparecchiature elettroniche. Non per niente, a tutt’oggi metà delle missioni robotiche inviate verso Marte ha mancato l’obiettivo; gli americani stanno sì collezionando successi, ma dopo una serie di fallimenti che mise in serio imbarazzo la NASA intorno all’anno 2000; i russi hanno sostanzialmente abbandonato il programma di esplorazione marziana dopo vari insuccessi e noi europei abbiamo messo in orbita diverse sonde ma non siamo ancora riusciti a raggiungerne il suolo in maniera sicura.

L’esplorazione di Marte è avventurosa come un romanzo di frontiera, e Paolo Ferri la racconta dall’interno, attingendo all’esperienza di capo del dipartimento di operazioni spaziali dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a Darmstadt, dove si è fatto apprezzare da tutti non solo per la competenza, ma anche per la pacatezza e l’umanità.

Il suo libro è scritto per la maggior parte in prima persona, con un linguaggio semplice e alla portata di tutti, e si concentra non tanto sugli obiettivi scientifici dell’esplorazione marziana, quanto sullo sviluppo dei progetti, sulle difficoltà incontrate e via via superate, con molte interessanti osservazioni sulla divisione dei compiti tra agenzia spaziale e industria, sui rapporti umani all’interno dell’ESA e anche sulle vicende personali dell’autore.

Riviviamo così l’avventura di Mars Express, la prima missione planetaria dell’ESA, ingegnosamente realizzata a basso costo grazie a un ampio riutilizzo del progetto della sonda Rosetta (diretta invece verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko), ripercorriamo il difficile coordinamento tra i due programmi sviluppati in parallelo, i ripetuti imprevisti che sembrarono mettere a rischio la missione su Marte e il sollievo una volta trovato rimedio.

Poi ci tuffiamo nella saga di Exomars, tormentata da mille colpi di scena e ancora in attesa della sua conclusione, e ricostruiamo i suoi molti cambi di architettura, causati dalle collaborazioni avviate e interrotte sia con la NASA sia con l’agenzia spaziale russa. Scopriamo infine l’ambiziosa missione congiunta NASA-ESA Mars Sample Return, per raccogliere e trasportare sulla Terra alcuni campioni di suolo marziano, con le sue complessità organizzative e le differenze di mentalità tra europei e americani. Non mancano le osservazioni sugli ostacoli che la politica pone alla cooperazione e allo sviluppo scientifico, ma soprattutto sono ben raccontate le emozioni e le difficoltà dei programmi di esplorazione planetaria.

Chi si interessa di ingegneria spaziale apprezzerà poi la descrizione delle diverse fasi di una missione su Marte e le difficoltà che comportano per il progetto e per il controllo missione: il lancio, la crociera, l’inserimento nell’orbita marziana, le correzioni orbitali, l’entrata in atmosfera, la discesa e l’atterraggio, e la permanenza sul suolo marziano.

Oltre al racconto dell’esperienza personale di Paolo Ferri nelle missioni su Marte, il libro comprende un resoconto critico delle prime missioni americane e sovietiche sul pianeta e, nell’ultima parte, uno sguardo verso il futuro: qui l’autore commenta in modo sempre pacato e lucido il ruolo crescente dell’industria privata nell’esplorazione spaziale e mostra un giusto scetticismo sulle promesse di iniziare la colonizzazione umana di Marte nel giro di pochi anni.

Una lettura essenziale per chi vuole capire come dietro una missione spaziale interplanetaria ci sia il lavoro di centinaia di persone, con un percorso fatto anche di discussioni, compromessi, intuizioni e ripensamenti.
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