Un nostro lettore, Giulio Marino, ci segnala questo articolo di Nicola Apollonio, apparso su Libero del 18/03/2004 e intitolato "Il CNEL vuole dare il patentino ai maghi: il Centro Italiano delle Discipline Astrologiche inserito tra le associazioni con un albo privato", chiedendoci un parere a riguardo. Riportiamo la notizia e di seguito il commento di Silvano Fuso.
"Lecce. Guai a chiamarli maghi. E hanno ragione. L'astrologia è una materia seria, profonda e appassionante, bisogna sapere di scienza e di religione, di matematica e di medicina, di filosofia e d'arte. Mica roba da ridere. Tanto che il Cnel, il comitato nazionale dell'economia e del lavoro, sta pensando di fare dell'astrologia una vera "professione", con interlocutori adatti a garantire serietà e preparazione. Un discorso che ha preso piede da quando il Cida (centro italiano delle discipline astrologiche) è stato ufficialmente inserito tra le associazioni non regolamentate ma che usufruiscono di un albo privato. Insomma, l'astrologo con in tasca il certificato Cida - stando agli orientamenti del Cnel - potrebbe trovarsi inquadrato tra coloro che esercitano un'attività in ambito socio-sanitario. A meno che non si preferisca rimanere confinati nel settore delle arti e mestieri. Certo è, comunque, che l'astrologia è diventata l'ultima grande passione dei leccesi. In centinaia affollano corsi e seminari che si tengono in città, e non certo per poter leggere nella palla di vetro che cosa accadrà alle prossime elezioni provinciali, se vincerà la destra o la sinistra, come andrà a finire per i 73 indagati dalla procura della Repubblica per i prodotti della Banca 121, se il Lecce resterà in serie A e chi occuperà il posto di presidente del consiglio comunale rimasto vuoto dopo le dimissioni del forzista Stefano Ciardo messo alle corde per aver speso quasi 4.000 euro in tre giorni, poi addebitati alle casse comunali. I leccesi che aspirano a diventare astrologi seguono i corsi e i seminari di July Ferrari, funzionaria della Regione col pallino del simbolismo dell'oroscopo sin da quando era una ragazza, per cercare di penetrare quei misteri che ti aprono la mente e ti liberano lo spirito. Una mania che sta contagiando professionisti e gente comune. Casalinghe, psicologi, avvocati, studenti universitari, studiosi di scienze naturali. E un'ispettrice dell'orchestra sinfonica: "Mi piace dire che l'astrologia, per me, è qualcosa che tu rincorri e che ti rincorre, finché non incontri per caso una persona con cui t'intendi al volo su questioni profonde". Una sensazione che molti sentono ora il bisogno di comunicare. Pur sapendo che altri spiriti ben più famosi hanno compiuto per primi questo cammino verso la conoscenza. Leonardo da Vinci, Pitagora, Federico II di Svevia. Ovviamente, c'è pure chi ci gioca, chi chiede di sapere dall'animatrice degli happening domenicali salentini qualche previsione su come andrà a finire con l'ultimo amore trovato in discoteca, o con le stragi di Al Qaeda, o con il braccio di ferro tra sinistra moderata e sinistra girotondina. Ma July Ferrari, che tra l'altro si occupa di cultura astrologica anche in un programma della tv locale Tele Rama, non si scompone: "Il nostro è un approccio molto serio alla materia. Per questo siamo stati in grado di ottenere l'apertura di una sede Cida a Lecce". E per questo la funzionaria della Regione sarà anche uno dei relatori al quarto convegno astrologico di Torino, il 5 giugno prossimo. Certo, lo studio dell'astrologia non è quello che molti frequentatori dei corsi pensano essere al momento dell'iscrizione, cioè un ciclo di lezioni di "infarinatura": si tratta, invece, di scoprire e approfondire diverse materie come l'astronomia, la mitologia, il simbolismo, la psicologia. Altrimenti, che astrologi sarebbero? E che senso avrebbe la benedizione del Cnel a questa prima scuola-pilota italiana per la formazione dei "soci certificati"? Tutti pazzi per le stelle. Ma con l'obiettivo di farne una professione".
Risponde Silvano Fuso:
La notizia segnalata dal lettore mi ha fatto venire in mente la novella di Luigi Pirandello "La patente" (del 1915). La novella narra la storia del povero Rosario Chiàrchiaro, che cita in tribunale i suoi diffamatori non per ottenerne la condanna, ma per vedersi ufficialmente riconosciuta la qualifica di iettatore. Con la "patente di iettatore" riconosciuta dall' autorità, Chiàrchiaro spera finalmente di risolvere i suoi problemi di sopravvivenza. Dalla novella venne anche tratto l'omonimo episodio del film Questa è la vita (del 1954, con la regia di Luigi Zampa e la sceneggiatura di Vitaliano Brancati), in cui il personaggio di Chiàrchiaro veniva magistralmente interpretato dal grande Totò.
Il disperato tentativo del povero Rosario Chiàrchiaro, reietto e umiliato dalla vita, suscita tenerezza e compassione. Gli astrologi, al contrario, non sono affatto né reietti né umiliati e campano agiatamente sfruttando la credulità altrui. Francamente non so se le intenzioni del CNEL siano realmente quelle illustrate nell'articolo o se si tratti semplicemente di una mossa pubblicitaria da parte degli astrologi. In ogni caso l'idea che un'istituzione pubblica come il CNEL possa riconoscere ufficialmente la loro professione non può che suscitare profonda indignazione. Che siano in buona o cattiva fede, che paghino o no le tasse, che abbiano o no seguito corsi o partecipato a convegni, resta il fatto che gli astrologi coltivano una disciplina totalmente priva di fondamento e assolutamente incapace di realizzare ciò che promette. Di conseguenza nessuna istituzione pubblica deve riconoscerne la professione. Tale riconoscimento infatti avrebbe come unico risultato un aumento della credibilità degli astrologi di fronte all'opinione pubblica. In un epoca in cui l'irrazionalità è già così diffusa, questa ci sembra francamente l'ultima cosa che ci si può auspicare. Purtroppo già i mezzi di comunicazione, dando continuamente spazio agli astrologi e ad altri operatori dell'occulto, contribuiscono massicciamente a dar loro credibilità e rispettabilità inducendo milioni di persone ad affidarsi alle loro pratiche. Che poi il CNEL, ammesso che la notizia sia attendibile, abbia intenzione di inquadrare l'attività degli astrologi nell'ambito socio-sanitario appare ancora più grave.
La salute delle persone è un bene prezioso e non si può permettere che essa venga affidata a chi si basa su superstizioni e pratiche che oggigiorno non hanno più alcuna ragione di esistere.