Immaginate d'essere coinvolti in un caso giudiziario, e vi dicano che "il fatto è stato commesso da un fantasma"… non trovereste la cosa un po' sospetta? Cambiamo scenario. Immaginate d'essere coinvolti in un'indagine su un sensitivo, e vi dicano che "i fenomeni avvengano per l'estrinsecazione di un fattore M". Si tratta di scenari molto diversi?
Per il corso per investigatori del paranormale organizzato dal CICAP mi sono trovato a svolgere un'indagine sul sensitivo torinese Gustavo Rol. L'immagine che più si avvicina alla mia esperienza è proprio quella di un detective sulle tracce di un abile furfante che i testimoni nascondono e che i resoconti contraddittori rendono difficilmente identificabile: il furfante si chiama "trucco".
Di Rol si scrive da oltre cinquant'anni (proprio in questi giorni mi sono imbattuto in un numero di Epoca del 1951 dedicato a lui), le testimonianze che molti offrono, a proposito degli incontri con lui, sono entusiaste e sarebbe assurdo negare l'abilità che Gustavo Rol aveva di far vivere ai suoi ospiti vere e proprie esperienze parapsicologiche: tutta la gamma degli esperimenti e dei fenomeni che riusciva a manifestare rientra senza nessuna difficoltà nella casistica parapsicologica (dalla "pittura medianica" alla traslazione a distanza di oggetti, dalla "scrittura diretta" alla "incorporazione", dagli "apporti" al "viaggio in astrale", dalla veggenza selettiva alla visione di "spiriti intelligenti" presenti nell'ambiente, fino all'endoscopia). I suoi sostenitori continuano ad affermare che dietro a tali fenomeni c'è l'espressione di un mondo invisibile al quale Rol aveva accesso. Sarà, ma io, prima di crederci, preferisco cercare qualche "responsabile" naturale. A proposito delle attività del sensitivo torinese, dunque, mi sono documentato sulle molte pubblicazioni a lui dedicate, ho raccolto testimonianze di prima mano, ma soprattutto ho cercato nella letteratura "prestidigitatoria", riferimenti ad effetti simili a quelli da lui prodotti.
Spesso mi sono imbattuto in testimonianze contraddittorie. Rol aveva o no toccato quell'oggetto? Quali erano le condizioni di luce? Dove si trovava esattamente durante l'avvenimento paranormale? Chi aveva assistito all'evento?
Altre volte, le testimonianze erano carenti: mancava l'elemento che permetteva la corretta interpretazione di ciò che era avvenuto. Quando io, prestigiatore, mostravo ai testimoni una replica di ciò che Rol aveva fatto, la reazione era sempre: "Sì, faceva proprio così".
In diverse occasioni ho raccolto informazioni così riservate che ho dovuto assicurare l'anonimato a chi me le riferiva.
Conclusioni? Sono innumerevoli le evidenze, che potrei presentare in un tribunale, che incastrano il vero responsabile dei fenomeni di Rol: il trucco. Nulla di strano: è da anni che "il trucco" si nasconde anche dietro spettacoli che offro al divertimento del mio pubblico.
Molti continuano a negare a gran voce che vi sia "il trucco" (capita persino ai miei spettatori!). La giuria ha però, da oggi, qualche elemento in più per giudicare: ho pubblicato parte della mia indagine sul sito web www.GustavoRol.net, ed è in pubblicazione un resoconto completo di ciò che le mie ricerche hanno portato alla luce. Nessun fantasma, ma tecniche illusionistiche, carte truccate e sofisticate sottigliezze psicologiche.
Dunque Rol fu un semplice prestigiatore? No, affatto! Fu uno straordinario prestigiatore.
Mariano Tomatis