Si direbbe che i giornalisti, le riviste e la televisione abbiano perso ogni spirito critico quando danno notizie sul cosiddetto "paranormale". Le cose più incredibili vengono riportate come se fossero attendibili e vere. Persone morte e ritornate dall'aldilà per raccontare cosa vi si può trovare, oggetti strani e voci celesti che arrivano da qualche parte dell'universo, indovini che guardando una fotografia possono dire se qualcuno è vivo o morto, felice o infelice, confezionamenti di prodotti per evitare il malocchio, guaritori che tolgono dolori e rimettono in piedi i paralizzati, maghi che ipnotizzano a distanza sono un piccolo campionario di ciò che viene propinato al pubblico senza il minimo dubbio e comunque senza spirito critico.
Per spiegare i fenomeni paranormali si inventano energie più o meno magnetiche, fluidi che passano da un corpo all'altro, memorie che rimangono impresse nelle molecole per non citare che alcuni esempi di una serie di non-spiegazioni date impiegando parole difficili.
La cultura scientifica è purtroppo nella media quella che ci dà la scuola e perciò è una cultura molto scarsa, in un Paese in cui la scienza ha sempre avuto il ruolo da cenerentola. Infatti, se si dicesse che Garibaldi è un poeta del '600 tutti si scandalizzerebbero, mentre invece se si scambiano le cellule per le molecole o per gli atomi nessuno se ne accorge e una precisazione sul tema verrebbe presa per una strana, inutile forma di pignoleria.
Eppure, la circolazione delle informazioni sul paranormale non solo è una prova di scarso spirito critico, ma è soprattutto una "educazione" del pubblico alla irrazionalità, alla stregoneria, alla magia.
Poche persone come Piero Angela hanno cercato di contrastare in modo serio e documentato le impossibili imprese dei sensitivi svelando trucchi e soprattutto cercando di far usare la testa in modo razionale. L'attività di questo singolare "divulgatore" continua attraverso la costituzione in Italia di un gruppo, aperto a tutte le persone che credono nel metodo scientifico e non vogliono essere catalogate fra i "creduloni". Si chiama "Comitato italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale" (Cicap) e vuole aiutare a dare un'informazione più responsabile chiedendo a chi "propaganda" il paranormale dimostrazioni più critiche e mettendo a disposizione di tutti un bollettino d'informazioni.
Il compianto difensore civico Bertuzzi aveva messo in palio da molti anni un premio di 50 milioni per chi avesse potuto dimostrare di riuscire a fare "ballare il tavolino" in condizioni controllabili. Il premio attende ancora un "sensitivo" capace di fare questa "semplice" operazione senza trucco.
Non possiamo che augurare vita lunga al Cicap nella speranza che possa divenire un punto di riferimento capace di rendere tutti - anche i giornalisti - un po' più scettici. Auguri.
Silvio Garattini
(gennaio 1989)