Gli ammaestratori nei circhi sanno bene una cosa: per insegnare un esercizio a un animale bisogna dargli una ricompensa. La scimmia farà una capriola solo se si aspetta una bella banana e un cane abbaierà a comando solo se gli si darà un biscotto. C'è però un altro modo per insegnare qualcosa a un animale: metterlo di fronte al fatto che se non eseguirà un dato compito, avrà una punizione.
Ricevere un premio o evitare una punizione sono le uniche condizioni accettate dagli animali per imparare a eseguire un comportamento. Questa situazione è in realtà la regola che governa la vita di ogni animale in natura. L'uomo la sfrutta per divertire, come nei circhi, o per aiutare se stesso, come nel caso degli animali per disabili o i cani antidroga.
A noi uomini viene spontaneo pensare che la maggior parte delle nostre azioni non siano finalizzate a ricevere un premio o a evitare una punizione. Anzi, molte delle cose che facciamo sembrano essere prive di un preciso scopo e alcune altre, addirittura, sono rivolte a far stare meglio gli altri, anche a nostro discapito.
Ma le cose stanno veramente così? Siamo davvero slegati dal sistema di premi e punizioni che regola la vita degli animali? E siamo realmente capaci di azioni altruistiche?
Piero Angela, nel suo ultimo libro, descrive come si possa osservare la vita dell'uomo nell'ottica del sistema premi-punizioni. Sembrerebbe ovvio dire che chiunque cerca di ottenere cose piacevoli e di evitare quelle spiacevoli, ma come spiega Angela la ricerca di premi e l'allontanamento delle punizioni penetrano la nostra vita in maniera profonda, e la condizionano in ogni suo aspetto. Gli esempi forniti nella prima parte del libro, dedicata al comportamento individuale, sono molteplici e spesso sorprendenti. L'individuo viene poi inserito nella vita collettiva che è a sua volta impostata su premi e punizioni. Questa seconda parte risulta particolarmente interessante, anche perché ci illustra come certe società possano essere diverse da altre. Un esempio sono le famose città svizzere, molto pulite non perché i cittadini siano ben educati ma perché ci sono forti controlli e pesanti sanzioni.
Benché divulgativo, il libro affronta ogni argomento basandosi su fatti e considerazioni ben fondate. Senza fare paragoni con le teorie classiche del comportamento umano, ci propone un'interpretazione del nostro comportamento chiara e semplice. L'efficacia della chiave di lettura è notevole. Non c'è aspetto umano che non possa essere ricondotto al sistema di premi e punizioni. Persino la scelta di diventare monaca di clausura o di suicidarsi.
Nella prima riga del libro, Piero Angela scrive: "Scopo di questo libro è cercare di capire meglio le leve del comportamento umano". Scoprire che queste leve rientrano nel sistema di premi e punizioni non è certo offensivo per l'uomo. Anzi, come viene detto nel libro, rendersi conto di quali regole ci siano alla base delle nostre azioni ci può aiutare a comprendere meglio noi stessi e gli altri. E assecondare queste regole può voler dire cercare la felicità.