Ci svegliamo al mattino con lo stereo che si accende sulla frequenza che abbiamo programmato, all'ora voluta. In cucina il forno a microonde è pronto per scongelare e cuocere la pizzetta seguendo una procedura automatica; la lavastoviglie trova da sola il programma migliore in base allo sporco e lava alla perfezione. In macchina, mentre si va al lavoro, l'ABS non ci fa andare a sbattare contro l'auto che ci precede, l'autoradio si sintonizza automaticamente sulle stazioni locali mentre con il vivavoce parliamo attraverso il cellulare degli ultimi appuntamenti da fissare. Il semaforo è rosso, ma nel nostro senso di marcia non c'e nessuno, e quindi, il semaforo stesso, decide di far passare nell'altra direzione dove invece c'è una lunga fila.
In metro la frenata non ci fa più dodolare come una volta: il nuovo impianto frenante è governato da un chip programmato in fuzzy logic (acronimo di "logica sfumata") che sa come far rallentare il treno al meglio.
Finalmente in ufficio consultiamo sul nostro computer collegato a Internet i risultati delle previsioni sui cambi e sui future della rete neurale dei cervellone che si trova dall'altra parte dei globo.
Finalmente una pausa: chiacchieriamo con il nostro migliore amico che si trova al Polo in videoconferenza via satellite. Tutto normale, tranquilla routine quotidiana.
Tutto questo potrebbe sembrare fantascienza o ancora peggio la previsione di qualche sedicente sensitivo sul futuro dell'umanità. Invece è solo la descrizione, sinceramente, ammetto, un pò concentrata, di quello che già accade grazie all'avanzata inarrestabile della tecnologia dell'informazione o Information Technology (IT).
Le nuove tecnologie hanno permesso miniaturizzazioni sempre più spinte dei componenti, tanto che nemmeno gli orologi che portiamo non sono poi più così tanto semplici e i computer portatili hanno raggiunto le caratteristiche dei desktop da tavolo.
Le nuove tecnologie sono presenti sempre più non solo in quei settori dove predominano da anni come nei computer, in banca, negli uffici, nelle industrie, ma anche nelle case di tutti noi ignari cittadini.
Certamente a nostro vantaggio, ma con un pericolo in agguato.
Finora i pranoterapeuti ed i sensitivi si sono cimentati con ancestrali tecniche e rituali nell'intento di carpire la nostra attenzione ed i nostri soldi. Al massimo hanno utilizzato il computer come strumento potente per giustificare attraverso complicati ed intricati calcoli la veridicità della loro previsione sugli astri o per determinare con maggiore accuratezza la data di nascita di un loro, ahime, sventurato cliente.
Ma nessuno fino a oggi, che io sappia, ha mai, psicocineticamente parlando, preso possesso di queste nuove tecnologie.
Immaginate lo sventurato caso in cui un qualunque tizio cominciasse ad affermare di avere il potere di comandare con la mente il vostro computer o di poter far accendere la vostra lavastoviglie. State ridendo con me mentre scrivo, ma pensateci bene.
In fondo il procedimento potrebbe essere lo stesso per tutti quegli oggetti elettronici che hanno al loro interno dei circuiti: l'elettrosensitivo potrebbe affermare di riuscire a influenzare o meglio comandare il funzionamento degli impulsi elettrici che transitano nel circuito. Di fronte ai vostri occhi accenderebbe il forno a microonde, oppure aprirebbe un'applicazione sul vostro computer, di cui siete sempre stati gelosi, senza toccare né mouse né tastiera. E voi: se foste un socio Cicap dovreste ridere e trovare una spiegazione logica e razionale. Un ingegnere invece andrebbe a cercare un malfunzionamento dei circuiti stessi. Se io mi trovassi in quella situazione potrei trovare mille motivi che hanno fatto andare in crash il mio sistema senza che nessuno toccasse alcunché.
Ma se invece l'elettrosensitivo fosse accompagnato da un pò di gente comune che utilizza sia il computer o la lavatrice senza conoscerne il funzionamento interno, e tanti come noi utilizzano nuove tecnologie senza essere ingegneri.
Ad una chiara evidenza i presenti non potrebbero che confermare quello che hanno visto, come già succede in molti casi quando c'è un trucco che solo un mago potrebbe cogliere.
E poi! La notizia si sparge, ne parla qualche giornale locale, rimbalza su qualche quotidiano più diffuso perdendo particolari "insignificanti", per i giornalisti intendo, come una giornata con tuoni e fulmini ed arricchendosi con pittoresche descrizioni di scariche elettrostatiche fra il sensitivo ed il monitor che hanno funto da cavo di collegamento.
Insomma il quadro è allarmante: con tecnologie che superano ogni giorno traguardi impensabili un mese prima, la gente è vulnerabile, debole nel non credere che qualcosa possa essere accaduto, qualcosa di strabiliante che nemmeno gli stessi tenici possono spiegare; spesso anche loro scoprono nuove invenzioni per caso, potrebbe dire la vicina della porta accanto.
E quando si cancellerà un floppy, semplicemente perché l'usura l'ha rovinato, o perché è passato nel forte campo elettromagnetico sotto i cavi che escono da una centrale termoelettrica, e a me è capitato, si penserà subito ad energie negative, come suppone il sensitivo di famiglia davanti al suo portatile.
Spero che questo mia "preveggenza" non si verifichi mai, almeno mi consola sapere che il Cicap è pronto anche ad affrontare queste avversità nella strada che porta alla luce della razionalità, però ha bisogno dell'aiuto e del buon senso che è a volte un pò sotterrato in fondo ai pensieri di tutti, sommerso da paure ed un pò di segatura.