Gli effetti dei deepfake sulla fiducia delle persone

  • In Articoli
  • 05-01-2024
  • di Emanuele Romeo
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Un fotogramma del falso video della resa di Zelensky © da Twitter/Pubblico Dominio
Il 16 marzo 2022, quasi un mese dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il presidente Zelensky ha ordinato ai suoi soldati di arrendersi al nemico. Ma il video che presentava questo annuncio, messo in onda sul canale TV Ukraine 24, in realtà era un falso realizzato dall’unione di un video reale e di un contenuto prodotto con l’intelligenza artificiale, in gergo un deepfake.

L’utilizzo diffuso dei deepfake nel conflitto russo-ucraino è stato oggetto di una ricerca condotta da John Twomey e colleghi e pubblicata su PLoS ONE, che hanno analizzato qualitativamente il tema e il contenuto dei tweet relativi ai video falsificati distribuiti nei primi mesi del conflitto. Sin dalle prime fasi della guerra, infatti, sia Putin sia Zelensky sono apparsi in video deepfake che ne imitavano i comportamenti e la cui diffusione ha contribuito a generare disinformazione e a condizionare l’opinione pubblica.

La ricerca si è focalizzata sulle reazioni degli utenti ai video falsi, cercando di determinare se dai tweet era possibile evincere in che misura la loro diffusione influenzasse la fiducia in quei contenuti, a prescindere dall’autorevolezza di chi li distribuiva. La scelta di analizzare i commenti pubblicati su Twitter era legata alla constatazione che la maggior parte dei deepfake conosciuti era apparsa su quella piattaforma.

Lo studio ha individuato 1231 tweet in inglese, tedesco e francese nei quali si parlava di video deepfake e ne ha studiato qualitativamente il contenuto. I tweet analizzati non erano associati a un singolo contenuto ma riguardavano prodotti diversi, inclusi video a carattere satirico e persino video realizzati a scopo educativo, come quello pubblicato il 21 aprile dal governo ucraino per insegnare ai cittadini a riconoscere i falsi.

L’analisi del contenuto dei tweet ha evidenziato che le reazioni ai deepfake erano quasi sempre negative, con gli utenti che manifestavano evidente preoccupazione e confusione. Nel contesto del conflitto russo-ucraino, i deepfake sono stati percepiti in generale come una potenziale arma offensiva mentre il ricorso al loro uso è stato considerato più o meno legittimo a seconda dello schieramento politico del commentatore.

Tuttavia, il risultato più interessante è stata la crescente sfiducia degli utenti nei video autentici. Lo studio ha evidenziato che la diffusione dei video deepfake ha instillato il dubbio che qualsiasi video possa essere un falso: i contenuti autentici sono stati ritenuti falsi in ben 60 dei tweet di commento, mentre i video deepfake sono stati scoperti e denunciati solo in 11 commenti. Twomey e colleghi ne hanno quindi concluso che lo scetticismo prodotto dalla diffusione dei video deepfake porta le persone a credere che ogni contenuto di quel tipo sia falso, minacciando la credibilità dei video autentici e l’efficacia del loro uso come prova della realtà di un evento.

Anche fonti ritenute sicure e autorevoli, come il governo ucraino, hanno perso la fiducia degli utenti fallendo l’obiettivo di insegnare a riconoscere le falsificazioni. Pubblicando un video manipolato a scopo educativo, infatti, il governo avrebbe in pratica dimostrato di poterne produrre, ottenendo l’effetto paradossale di intaccare la propria credibilità.

Una maggiore esposizione ai contenuti deepfake, siano essi prodotti a scopo offensivo, satirico o educativo, è quindi sufficiente ad aumentare la sfiducia degli utenti. In casi estremi, secondo gli autori della ricerca, questo scetticismo contribuisce addirittura ad alimentare teorie cospiratorie come l’idea che la guerra stessa sia un falso, una macchinazione inventata dai governi coinvolti.

Queste conclusioni sono in linea con i risultati di altre ricerche secondo cui l’effetto principale delle azioni di disinformazione sarebbe soprattutto la creazione di un clima di confusione e di sfiducia che allontana le persone dalla partecipazione attiva alla vita sociale. Le evidenze sperimentali della ricerca hanno inoltre implicazioni importanti su come media e governi dovrebbero affrontare i deepfake. Infatti, come dimostra il tentativo educativo del governo ucraino, un’azione informativa deve misurarsi con il rischio di aumentare la sfiducia verso i contenuti autentici.
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