Nel corso dei secoli numerosi sono stati coloro che credettero di aver individuato i resti di Atlantide, la mitica civiltà sommersa di cui parla Platone in due suoi dialoghi (Timeo e Crizia).
L'ultimo presunto ritrovamento è recentissimo e risale a novembre 2004. I quotidiani di tutto il mondo hanno dato ampio risalto alla notizia secondo la quale un trentottenne architetto americano di nome Robert Sarmast avrebbe individuato Atlantide in fondo al Mar Mediterraneo, tra Cipro e la Siria.
Secondo Sarmast, un sonar ha permesso di rivelare a 80 chilometri a sud-est di Cipro e a 1.500 metri di profondità la presenza di costruzioni umane, tra cui un muro di tre chilometri, tracce di strade e canalizzazioni. "Abbiamo trovato da 60 a 70 punti che corrispondono perfettamente alla descrizione dettagliata fatta da Platone di Atlantide. La corrispondenza tra le dimensioni, le coordinate fornite dal nostro sonar e le descrizioni di Platone sono così perfette che se non è Atlantide è allora la più grande coincidenza del mondo" ha dichiarato Sarmast durante una conferenza stampa. E ha aggiunto: "Non possiamo fornire oggi prova tangibile sotto forma di mattoni o di malta, perché sono sotto diversi metri di sedimenti a 1.500 metri di profondità, ma le prove sono comunque irrefutabili".
Una cosa che balza subito agli occhi è che il ricercatore americano fa riferimento alle "perfette corrispondenze" con il racconto platonico, ma tace un particolare fondamentale. Secondo Platone Atlantide sarebbe stata al di là delle colonne d'Ercole, cioè nell'Atlantico e non nel Mediterraneo.
Il clamoroso annuncio di Sarmast ha inoltre immediatamente suscitato reazioni da parte della comunità scientifica. Christian Huebscher, del Centro per la Marina e le Ricerche Atmosferiche di Amburgo, ha dichiarato di essersi recato la scorsa estate proprio sul luogo nel quale Sarmast sostiene di aver localizzato l'Atlantide. A suo avviso, quello che secondo Sarmast sarebbe stata l'Acropoli di Atlantide sul fondo del mare altro non sarebbero in realtà che la sommità di vulcani di fango vecchi di centomila anni. Analogo scetticismo è stato espresso dalla ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche Maria Rosaria Belgiorno, che svolge ricerche in quella zona da moltissimi anni, e che ha dichiarato: "Gli oceanografi non hanno mai rilevato niente del genere".