"Carissimi Amici, mentre facevo delle ricerche in merito a esperienze nel campo del paranormale, sono venuto a conoscenza del seguente racconto:
"I giardini di Versailles erano nel pieno rigoglio, il 10 agosto 1901. Il pomeriggio era caldo, il profumo delle piante inebriante e i colori splendidi. Eppure due signore inglesi, in visita al magnifico palazzo francese per la prima volta, provavano uno strano senso di tristezza nel passeggiare tre le aiuole.
Miss Anne Moberly, direttrice del St. Hugh's, una sezione femminile dell'università di Oxford, era da qualche giorno in visita a Parigi, in compagnia di Miss Eleanor Jourdain, futura vicedirettrice dell'istituto. Mentre passeggiavano nei giardini, le due donne decisero di cercare il Petit Trianon, la splendida villetta appartenuta all'infelice regina Maria Antonietta.
Assorte nella conversazione, di lì a poco si accorsero di essersi smarrite. "Avevo quasi l'impressione di camminare nel sonno; mi sentivo circondata da un'atmosfera opprimente, molto simile a un sogno" riferì in seguito Miss Jourdain. Anche Miss Moberly provò una sensazione dello stesso genere, ma ciascuna evitò di comunicarla all'amica.
Restarono sorprese nel vedere pochi turisti, data la stagione. Superarono un paio di uomini accanto a una carriola - li scambiarono per giardinieri, malgrado le lunghe giacche e il tricorno - che dissero loro di continuare diritto. Sotto il pergolato, videro un piccolo palco per l'orchestra. Nei pressi sedeva un uomo avvolto in un mantello, con un grande cappello in testa: aveva un'aria sinistra e le due donne si sentirono a disagio. Proseguirono il cammino, poi chiesero ancora la direzione a un individuo dall'aspetto stranamente antiquato.
Infine, attraverso gli alberi, scorsero il Petit Trianon. Nei pressi dell'edificio, Miss Moberly notò una donna che disegnava, seduta sull'erba, e che la fissò, procurandole un grande imbarazzo. Entrate nella villa, la depressione delle due amiche svanì e l'arrivo di un corteo nuziale ben presto le aiutò a dimenticare la strana atmosfera percepita prima.
Una settimana più tardi, mentre scriveva una lettera riguardante quella visita a Versailles, Miss Moberly fu assalita nuovamente da quella sensazione opprimente, con un'intensità tale che provò l'impulso di scrivere a Miss Jourdain per chiederle se anche lei aveva ricevuto l'impressione che il Petit Trianon fosse infestato dagli spiriti. Miss Jourdain, dovette ammettere che la pensava allo stesso modo. Per la prima volta, le due donne si confidarono apertamente e si convinsero che quel giorno era accaduto qualcosa di straordinario. Per esempio, si erano avvicinate alla donna che disegnava da sola nel giardino, che poi le aveva fissate con insistenza. Ma Miss Moberly restò perplessa nell'apprendere che l'amica non aveva visto nient'altro che alberi e prato.
Incuriosita decise di indagare. Tornata in Inghilterra, scoprì che il 10 agosto 1792 - lo stesso giorno della loro visita a Versailles - Maria Antonietta e il marito, Luigi XVI, erano stati imprigionati per tutto il giorno in una stanzetta a Parigi in attesa del processo. Miss Moberly si convinse che i pensieri della regina, umiliata e affranta, fossero tornati a quegli ultimi istanti di felicità conosciuti nel suo palazzo di Versailles prima della rivoluzione. Forse il ricordo di quei giorni era così vivido nella mente della regina che, nelle parole di Miss Moberly, "una parte di esso è andato ad imprimersi in quei luoghi". Basta questo a spiegare la strana esperienza?
Quando Miss Moberly e Miss Jourdain fecero ritorno a Versailles due anni dopo, scoprirono, con sorpresa, che tutto era cambiato. I giardini e gli edifici che ricordavano non erano più gli stessi.
L'antica planimetria del palazzo, però, rivelò che nel 1789 i giardini erano proprio come li avevano visti le due donne. L'abbigliamento di quei personaggi, che era sembrato loro strano e antiquato per il 1901, era in voga nel 1789. Lo stupore di Miss Moberly si acuì quando scoprì un ritratto di Maria Antonietta: era l' immagine esatta della "dama che disegnava", da lei vista nei pressi del Trianon. Da allora in poi le due amiche dedicarono le vacanze alle ricerche storiche. Tutti i dati raccolti confermarono la loro convinzione di aver visto Versailles come era 112 anni prima. Nel 1911 narrarono la loro singolare esperienza in un libro; temendo, però, per la loro reputazione professionale, si nascosero sotto uno pseudonimo.
Fu solo dopo la morte di Miss Jourdain, nel 1924, che la loro vera identità fu rivelata. Il libro (An Adventure) fece scalpore e fu considerato, all'epoca, la conferma più attendibile dell'esistenza degli spiriti".
"Vi ho voluto raccontare questa esperienza, anche se non è capitata a me personalmente, perché credo che essa, se dovesse essere vera, sia comunque interessante e degna di essere presa in considerazione.
Allora: quale spiegazione al fenomeno?
Franco Argiolas
L'episodio del Petit Trianon di Versailles cui il lettore si riferisce ebbe una certa fama, a suo tempo, e ancora oggi riaffiora di tanto in tanto nelle pubblicazioni a livello popolare. Ad esempio, si può trovare un resoconto dei fatti nel capitolo "I fantasmi di Versailles", scritto da Molly Hardwick, nel libro Great Unsolved Mysteries di J. Canning (a cura di) (traduzione italiana: I grandi misteri insoluti, Mondadori, Milano 1987).
Contrariamente a quanto viene affermato nel brano riportato dal lettore, tuttavia, l'episodio (e il relativo libro) non "fu considerato, all'epoca, la conferma più attendibile dell'esistenza degli spiriti". Esso, infatti, non è mai stato preso sul serio, salvo rare eccezioni, nemmeno nella letteratura parapsicologica.
I lettori possono leggere direttamente il resoconto delle due signore inglesi (così come appare nel loro libro del 1911) alla seguente URL: http://www.pacificnet.net/~cmoore/adven/adven-c1.htm.
Dalla lettura ci si rende immediatamente conto di un particolare significativo. Le due donne, mentre passeggiavano per il parco di Versailles quel giorno d'agosto del 1901, non si accorsero di niente di strano, di particolare o tanto meno di eccezionale. Soltanto tre mesi più tardi, cioè il 10 novembre, riparlandone, si convinsero che una delle due, la Moberly, aveva visto una donna, seduta fra gli alberi, che invece l'altra, la Jourdain, non aveva affatto visto. Esse arrivarono a concludere che la donna non era, come la Moberly aveva giudicato al momento, una turista che stava disegnando una veduta del parco. Al contrario, doveva essere il fantasma della regina Maria Antonietta. Appare ovvio che la conclusione sia per lo meno affrettata.
Un altro elemento che fa nascere dubbi è il seguente. L'abbigliamento della presunta regina avrebbe dovuto subito apparire insolito alla signora Moberly (fra il 1789 e il 1901 la moda aveva ovviamente subito forti cambiamenti). Possibile che la Moberly non abbia sentito la necessità di far notare all'amica la stranezza di un simile abbigliamento?
Quando il libro delle due signore venne pubblicato nel 1911, Eleanor Sidgwick (esponente di spicco della Society for Psychical Research di Londra) scrisse una breve recensione liquidando il caso e non ritenendolo interessante dal punto di vista della ricerca psichica. Il senso delle argomentazioni della Sidgwick (si veda il sito: http://www.jamesmdeem. com/ghoststory3.htm) può essere riassunto nel modo seguente.
Il racconto delle due signore non è credibile essenzialmente per due motivi. Il primo consiste nel fatto che Anne Moberly e Eleanor Jourdain stavano passeggiando distrattamente per il parco e per di più chiacchieravano tra loro. Quindi, prestavano sicuramente scarsa attenzione a ciò che le circondava. Secondariamente, anche la Sidgwick evidenzia l'incomprensibile ritardo (tre mesi) con il quale le due signore elaborarono l'ipotesi del fantasma. Attualmente, quindi, la maggior parte di coloro che si occupano seriamente di ricerca psichica ritengono che il racconto delle due signore sia in buona parte frutto della loro fantasia.
In un'altra pagina web (http://www.museumofhoaxes.com/versailles.html) si può trovare un riferimento a un'analisi critica che W.H. Salter, altra figura di rilievo della SPR, fece nel 1950.
Esaminando dettagliatamente la corrispondenza che le due signore ebbero con la SPR, Salter si rese conto che molti dei dettagli che compaiono nel loro resoconto furono aggiunti diversi anni dopo il 1901, in particolare nel 1906, dopo che le due signore avevano condotto approfondite ricerche storiche. Questo fatto getta ulteriori dubbi sull'attendibilità dell'episodio. Infatti, la descrizione del Palazzo e dei giardini di Versailles così come erano nel 1789 potrebbe derivare dalle conoscenze storiche apprese successivamente dalle signore e non da quello che esse sostengono di aver visto nel 1901.
Un altro esponente della SPR, Andrew Mackenzie, in epoca più recente, avrebbe addirittura evidenziato che le due signore commisero un errore di valutazione storica. Infatti, la descrizione della reggia di Versailles da loro fornita non corrisponderebbe alla reale situazione del 1789, come esse ritenevano, bensì a quella risalente al 1770 circa.
In conclusione, quindi, concordo con il lettore quando afferma di credere che "questa esperienza, se dovesse essere vera, sia comunque interessante e degna di essere presa in considerazione". Il problema è che vi sono scarsissimi elementi per ritenerla vera e invece molti indizi che la fanno ritenere falsa. n
Silvano Fuso, chimico-fisico, Segretario CICAP-Liguria e Coordinatore Gruppo Scuola CICAP.
Desidero ringraziare il Prof. Gian Marco Rinaldi per le utili informazioni che cortesemente mi ha voluto fornire relativamente al caso trattato.