Sono sull'aereo che mi riporta a casa dopo tre settimane passate negli Stati Uniti (con un breve passaggio in Germania) per un giro di conferenze organizzato dallo CSICOP (Comitato per l'indagine scientifica delle affermazioni sul paranormale). Tutto comincia quando Barry Karr, direttore dello CSICOP, mi invita a partecipare in veste di docente all'Inquisitive Skeptic Workshop, un seminario sulle tecniche di indagine del paranormale che si sarebbe tenuto all'Università dell'Oregon di Eugene. Vista la mia disponibilità, Karr mi propone di intraprendere anche un giro di conferenze presso alcuni Comitati americani affiliati allo CSICOP. Considerato il tempo a disposizione, decidiamo di limitare il giro ai gruppi presenti sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Così, a metà agosto parto.
Prima tappa Buffalo, nello stato di New York, dove ha sede lo CSICOP: a due passi dalle cascate del Niagara. Nella sede del Comitato americano passo due giorni intensi: interviste per la televisione e per i giornali (a breve una di queste interviste comparirà sul sito dello CSICOP: www.csicop.org), chiacchierate illuminanti con personaggi come Paul Kurtz e Joe Nickell. Il primo, filosofo, è il presidente dello CSICOP e il padre del movimento "scettico" americano. Nickell è famoso per le sue indagini nel paranormale, in particolare per le sue ricerche critiche sulla Sindone e su vari casi di infestazione spiritica. Ci scambiamo storie bizzarre sui nostri casi più recenti e insieme programmiamo una futura visita a un "campo spiritico" vicino a New York. Durante il soggiorno ho anche modo di discutere con la casa editrice Prometheus Books i dettagli relativi al mio primo libro in lingua inglese (The Final Séance - The Strange Friendship Between Houdini and Conan Doyle), che uscirà nella prossima primavera, e già che ci sono presento loro alcuni libri di esperti nostrani per i quali sembra ci siano buone prospettive di pubblicazione negli Usa… E' proprio nella sede dello CSICOP che tengo la prima conferenza di questo tour americano: con sorpresa degli organizzatori e mia, la sala è piena - nonostante sia martedì 15 agosto - e, altra sorpresa, la reazione del pubblico è estremamente incoraggiante. I partecipanti sembrano apprezzare molto il mio approccio all'argomento e, mi diranno poi, anche il mio umorismo "all'italiana" (qualunque cosa significhi). Prima di ripartire consegno a Paul Kurtz il mio contributo per un volume commemorativo, dedicato ai primi 25 anni dalla nascita del "movimento scettico". Il libro, in uscita il prossimo anno, vede la partecipazione dei 25 più famosi "scettici" contemporanei: da James Randi a Martin Gardner, da Paul Kurtz a Ray Hyman, da Susan Blackmore a Michale Shermer… Confesso che mi stupisce e mi intimidisce un po' vedermi in compagnia di tali "mostri sacri"!
Attraversati gli Stati Uniti "coast to coast" sono pronto per il seminario nell'Oregon. Il posto si trova in un verdissimo campus universitario popolato da studenti e… scoiattoli. Qui ho l'onore di condividere la docenza con personaggi del calibro di Ray Hyman, lo psicologo abitualmente consultato dal Governo americano per valutazioni scientifiche della parapsicologia, Barry Beyerstein, anch'egli psicologo alla Simon Fraser University, Loren Pankratz, psicologo alla Oregon Health Sciences University, Wally Sampson, direttore della Scientific Review of Alternative Medicine e Jerry Andrus, leggendario prestigiatore e inventore di illusioni ottiche. L'incontro si rivela molto interessante e particolarmente utile in vista del corso per "investigatori scettici" che il CICAP sta programmando per il prossimo anno. Anche qui, ho occasione di raccontare alcuni dei casi affrontati dal CICAP in Italia e, ancora una volta, mi accorgo che il nostro approccio è molto apprezzato dagli americani. Non mancano i momenti di svago: una sera, per esempio, mi ritrovo a suonare un pianoforte e a cantare con i miei nuovi amici una carrellata di successi che va dai Beatles agli Eagles (di italiano conoscono sì e no solo il ritornello di "Nel blu dipinto di blu"…). Un'altra sera, insieme a Ray Hyman, mettiamo in scena una rivisitazione dell'incontro che lui ebbe quasi trent'anni fa con Uri Geller allo Stanford Research Institute. Questa volta, però, tocca a me cercare di stupirlo ripetendo alcune delle "prove paranormali" di Geller. Il pubblico sembra divertirsi.. Prima di ripartire, Jerry Andrus mi invita a vedere le illusioni della sua casa misteriosa… La villetta sembra un incrocio tra la casa della famiglia Addams e il laboratorio del dr. Frankenstein! Marchingegni e meccanismi diabolici invadono ogni angolo, dal pavimento al soffitto, al punto che diventa difficilissimo camminare senza urtare qualcosa. Andrus, che da poco ha superato gli 82 anni, mi mostra orgoglioso una delle sue invenzioni: un tapis roulant su cui corre ogni mattina per due ore mentre, senza perdere un colpo, lavora al computer fissato ingegnosamente alla macchina! Un'altra stanza, stracolma di spettacolari illusioni ottiche, meriterebbe un intero articolo. Per mia fortuna riprendo tutto con una telecamera: sarebbe impossibile altrimenti ricordarsi tutto in futuro.
Dopo il soggiorno a Eugene, il mio giro acquista un ritmo più frenetico. Concludo il passaggio nell'Oregon con una conferenza a Portland e, già che sono in città, ne approfitto per visitare Powell's, che mi viene presentata come una delle più grandi librerie americane. E qui riprendo un'abitudine che mi perseguita ogni volta che torno negli Usa: riempio il carrello di libri rari e fuori catalogo… che dovrò poi spedire per posta a casa in due scatoloni, se non voglio trovarmi a viaggiare carico come un mulo. Grande è la mia sorpresa quando, su una parete della libreria, vedo una locandina che annuncia la mia conferenza per quella stessa sera! Ancora una volta, gli organizzatori dell'incontro mi spiegano che non si aspettano molta gente: è agosto, tutti sono ancora in ferie… e invece, anche questa volta la sala è piena. E anche questa volta l'accoglienza è splendida: la gente ride puntualmente alle battute e dimostra sincero interesse man mano che racconto i risultati delle nostre indagini più curiose e interessanti. Il giorno dopo parto per Seattle, nello stato di Washington. Qui, i miei ospiti mi fanno fare un po' anche il turista: una crociera sul lago, un giro per le stradine della città (e per le librerie… risultato: altri due scatoloni di libri spediti a casa!), una visita al museo del rock da poco costruito dal numero due della Microsoft, un salto al museo aereospaziale e una cena al ristorante "girevole" in cima allo "Space Needle", una torre costruita in occasione della Fiera mondiale del 1962 e che sovrasta la città. Al momento della conferenza, il copione si ripete: probabilmente ci sarà poca gente, mi spiegano, perché oltre a essere agosto, proprio quella sera va in onda l'ultima puntata di un programma seguitissimo negli Usa, "Survivor" (una sorta di Grande Fratello su un isola "deserta"). E invece… ancora una volta la sala è piena. Linda Safarli, responsabile della Society for Sensible Explanations, mi scriverà qualche giorno dopo: "La tua conferenza è stata veramente eccellente; i nostri soci l'hanno definita di "prima classe". Il tuo intervento è stato l'incontro che ha registrato la più alta partecipazione di persone nella storia della nostra organizzazione! Ci auguriamo di poterti avere nuovamente a Seattle l'anno prossimo."
Restano ancora un paio di incontri in California, prima di chiudere il giro con un breve soggiorno a casa di James Randi, in Florida. Il primo si tiene a Sacramento, dove ancora una volta la sala è piena e il pubblico mi accoglie felice, e il secondo a Los Angeles. Qui, sono ospite del Center for Inquiry West, un'organizzazione direttamente legata allo CSICOP. Appena arrivato registro alcuni interventi per uno speciale televisivo sul paranormale prodotto dal Discovery Channel. Quindi, riesco a farmi accompagnare al California Science Center, dove si tiene una mostra intitolata "Magic: The Science of Illusion", dedicata agli aspetti scientifici dell'illusionismo e dei giochi di prestigio. Un divertente viaggio, con esperienze pratiche, attraverso il quale si mostra come scienze quali la psicologia, la matematica e l'ingegneria si complementano l'un l'altra nel tentativo del prestigiatore di creare le sue spettacolari illusioni. Quella sera, la sala dove si tiene la mia conferenza non solo è piena, ma molti sono costretti a seguire in piedi l'incontro. Prima di partire Jim Underdown, direttore del Centro, mi aggiorna sul caso del "cane intelligente" che da qualche tempo il suo gruppo sta seguendo. Si tratta di un cane che sembra in grado di leggere telepaticamente i numeri scelti a caso dal suo padrone. Le prove realizzate, tuttavia, rivelano che il cane in realtà reagisce semplicemente ai movimenti involontari del padrone: abbaia e smette solamente quando, raggiunto il numero da indovinare, il padrone cambia postura. Quando il cane non può vedere il padrone continua ad abbaiare all'infinito e non riesce più a "indovinare" i numeri che il padrone, disperato, cerca di trasmettergli.
Il mio giro americano si chiude con un breve soggiorno a casa di Randi. Come sempre, ogni ora passata con lui equivale a un viaggio esaltante sulle montagne russe della curiosità e dell'intelligenza: nessuno come lui riesce a raccontare storie, aneddoti, avventure e scoperte con una capacità di affascinare e di stupire altrettanto efficace. La Fondazione che porta il suo nome è molto cresciuta e può oggi offrire una notevole quantità di servizi per il pubblico e per i mass media. Con l'occasione, mi faccio preparare una copia di numerosi documenti video estremamente rari (alcuni dei quali faranno la loro comparsa nella serie di videocassette del CICAP) e recupero altri libri. Randi stesso decide di regalare alla futura biblioteca del CICAP una selezione di volumi che non possono mancare nella nostra collezione.
Sia Randi che José Alvarez, direttore della Fondazione, mi mettono al corrente di un nuovo progetto che riguarda il finto medium "Carlos". Chi ha partecipato al Convegno Nazionale del CICAP dello scorso ottobre ricorderà di cosa si tratta: ebbene, il nuovo progetto sembra molto interessante, ma i due mi chiedono di mantenere il segreto ancora per un po'… La sera della mia conferenza, la sala si riempie già molto prima dell'ora prevista e Randi mi confida che agli incontri precedenti non aveva mai visto così tante persone. Io sono sempre più stupito. La serata è per me doppiamente piacevole, perché oltre alla bella accoglienza riservatami dal pubblico, ho la possibilità di raccontare storie e aneddoti facendomi coadiuvare da Randi, che di alcuni di questi è stato insieme a me il protagonista. A un tratto, mentre parlo di poltergeist, il pubblico salta sulla sedia allarmato! Un'autentica manifestazione paranormale davanti ai loro occhi? No, più semplicemente un… opossum, entrato chissà da dove, passeggia tranquillo sugli scaffali alle mie spalle, apparentemente incuriosito dall'assembramento di persone che lo fissa.
E' sempre bello rivedere Randi, che con quella barba bianca che lo accompagna da più di trent'anni, sembra non invecchiare mai. Una mattina, al mio risveglio, sento per la casa un familiare profumo di caffè (come mi è mancato in quelle settimane!): è Randi che, svegliatosi alle cinque per imparare il funzionamento della sua nuova macchina per preparare l'espresso, mi ha voluto fare una sorpresa… E' anche per via di queste piccole cose che, poi, è sempre difficile salutarsi al momento della partenza e augurarsi di rivedersi al più presto.
Il ritorno in Europa questa volta è più lungo del previsto. A causa del maltempo, il mio aereo subisce dei ritardi, che mi fanno perdere la coincidenza e mi costringono a restare in viaggio, tra uno scalo e l'altro, per quasi sedici ore prima di arrivare in Germania. E, come se non bastasse, il mio bagaglio va perso (mi sarà restituito il giorno dopo). A Rossdorf, vicino a Francoforte, si svolge un Convegno organizzato dall'ECSO (Consiglio Europeo delle Associazioni Scettiche) in occasione dell'apertura del primo Center for Inquiry europeo. Anche qui racconto le indagini realizzate in questi anni dal CICAP e mi accorgo che gran parte del pubblico aveva visto da poco il documentario trasmesso in tedesco da ARTE e dedicato proprio al lavoro del CICAP. Al momento delle domande, un fisico francese mi chiede perché in Europa "ci sono solo due Garlaschelli e Polidoro"! Lusingato, non so che rispondere, ma mi accorgo che il problema è reale: sembra che in Europa gli studiosi interessati a realizzare seriamente indagini e ricerche sul paranormale scarseggino. L'incontro si trasforma in una nuova occasione per stringere amicizie e per attivare nuove collaborazioni. Al mio rientro in Italia ho ormai raccolto sufficiente materiale di riflessione…
Ero partito con l'idea che all'estero, e negli Usa soprattutto, di relatori e studiosi del paranormale ne avessero oramai visti di ogni tipo e che, per quanto andassi a raccontare esperienze nuove e originali, poco di quello che avrei detto sarebbe forse riuscito a interessare il pubblico. La realtà che ho incontrato è stata completamente diversa: non solo interessavano e stupivano le cose che avevo da raccontare, ma dalla reazione degli spettatori e dai complimenti che mi venivano fatti al termine di ogni conferenza ho capito che la cosa che piaceva di più era il modo di raccontare. Il fatto che mostrassi comprensione e rispetto per chi aveva opinioni diverse dalla mia, che non cercavo di ridicolizzare chi affermava di credere a idee discutibili, che non provavo a convincere nessuno che la mia posizione fosse quella più ragionevole… si rivelavano motivi sufficienti per rendere interessanti le cose che dicevo. Lo conferma il fatto che in nessuna conferenza ho mai ricevuto critiche dal pubblico e mai, al momento delle domande, i sostenitori del paranormale (pur presenti) si sono alzati per cercare di mettermi in difficoltà o farmi domande "cattive"… Anzi, una volta a Portland una ragazza, fino a quel giorno convinta di avere delle facoltà paranormali, mi ha avvicinato, visibilmente scossa, per dirmi che prima di allora non aveva mai pensato ai "poteri paranormali" sotto l'ottica che avevo proposto nella mia conferenza. Da un lato vedevo che cercava di convincermi che realmente aveva delle facoltà paranormali, ma dal tono della voce e dall'espressione capivo che ormai anche lei cominciava ad avere qualche dubbio… Ho poi avuto modo di confrontare l'esperienza del CICAP con quella dei tanti gruppi simili al nostro presenti nel mondo. Ne emerge un quadro curioso e inedito, che vede il nostro Paese all'avanguardia nel campo della divulgazione e dell'indagine seria e scientifica sul paranormale e le pseudoscienze. Se si esclude lo CSICOP, che opera da 25 anni e si poggia sul lavoro di una cinquantina di persone e sul sostegno economico di una casa editrice importante come la Prometheus Books, sembra - per ammissione dei vari responsabili nazionali - che non esistano altri gruppi altrettanto organizzati, affiatati e ricchi di risultati come il CICAP. Da un lato ciò rappresenta un bellissimo riconoscimento per tutti noi che da oltre dieci anni ci impegniamo nel tentativo di far arrivare al pubblico anche la voce dell'altra campana; dall'altro, però, significa che c'è ancora per tutti molta strada da fare. Detto questo, però, il contatto con gli altri gruppi e gli scambi di idee, proposte e nuove collaborazioni, rappresenta sicuramente un'importante occasione per un ulteriore passo avanti nella nostra crescita. Ho già cominciato ad abbozzare nuovi progetti che, mi auguro, incontreranno l'interesse e l'approvazione di tutti coloro che ci seguono e condividono il nostro impegno. Ne parleremo presto. Abbiamo davanti a noi un periodo di sviluppo estremamente stimolante, capace, con l'aiuto di tutti, di generare risultati sempre più importanti per la crescita culturale e scientifica del nostro Paese. Diamoci da fare!
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Buffalo: prima conferenza
Prima tappa Buffalo, nello stato di New York, dove ha sede lo CSICOP: a due passi dalle cascate del Niagara. Nella sede del Comitato americano passo due giorni intensi: interviste per la televisione e per i giornali (a breve una di queste interviste comparirà sul sito dello CSICOP: www.csicop.org), chiacchierate illuminanti con personaggi come Paul Kurtz e Joe Nickell. Il primo, filosofo, è il presidente dello CSICOP e il padre del movimento "scettico" americano. Nickell è famoso per le sue indagini nel paranormale, in particolare per le sue ricerche critiche sulla Sindone e su vari casi di infestazione spiritica. Ci scambiamo storie bizzarre sui nostri casi più recenti e insieme programmiamo una futura visita a un "campo spiritico" vicino a New York. Durante il soggiorno ho anche modo di discutere con la casa editrice Prometheus Books i dettagli relativi al mio primo libro in lingua inglese (The Final Séance - The Strange Friendship Between Houdini and Conan Doyle), che uscirà nella prossima primavera, e già che ci sono presento loro alcuni libri di esperti nostrani per i quali sembra ci siano buone prospettive di pubblicazione negli Usa… E' proprio nella sede dello CSICOP che tengo la prima conferenza di questo tour americano: con sorpresa degli organizzatori e mia, la sala è piena - nonostante sia martedì 15 agosto - e, altra sorpresa, la reazione del pubblico è estremamente incoraggiante. I partecipanti sembrano apprezzare molto il mio approccio all'argomento e, mi diranno poi, anche il mio umorismo "all'italiana" (qualunque cosa significhi). Prima di ripartire consegno a Paul Kurtz il mio contributo per un volume commemorativo, dedicato ai primi 25 anni dalla nascita del "movimento scettico". Il libro, in uscita il prossimo anno, vede la partecipazione dei 25 più famosi "scettici" contemporanei: da James Randi a Martin Gardner, da Paul Kurtz a Ray Hyman, da Susan Blackmore a Michale Shermer… Confesso che mi stupisce e mi intimidisce un po' vedermi in compagnia di tali "mostri sacri"!
Il seminario per investigatori
Attraversati gli Stati Uniti "coast to coast" sono pronto per il seminario nell'Oregon. Il posto si trova in un verdissimo campus universitario popolato da studenti e… scoiattoli. Qui ho l'onore di condividere la docenza con personaggi del calibro di Ray Hyman, lo psicologo abitualmente consultato dal Governo americano per valutazioni scientifiche della parapsicologia, Barry Beyerstein, anch'egli psicologo alla Simon Fraser University, Loren Pankratz, psicologo alla Oregon Health Sciences University, Wally Sampson, direttore della Scientific Review of Alternative Medicine e Jerry Andrus, leggendario prestigiatore e inventore di illusioni ottiche. L'incontro si rivela molto interessante e particolarmente utile in vista del corso per "investigatori scettici" che il CICAP sta programmando per il prossimo anno. Anche qui, ho occasione di raccontare alcuni dei casi affrontati dal CICAP in Italia e, ancora una volta, mi accorgo che il nostro approccio è molto apprezzato dagli americani. Non mancano i momenti di svago: una sera, per esempio, mi ritrovo a suonare un pianoforte e a cantare con i miei nuovi amici una carrellata di successi che va dai Beatles agli Eagles (di italiano conoscono sì e no solo il ritornello di "Nel blu dipinto di blu"…). Un'altra sera, insieme a Ray Hyman, mettiamo in scena una rivisitazione dell'incontro che lui ebbe quasi trent'anni fa con Uri Geller allo Stanford Research Institute. Questa volta, però, tocca a me cercare di stupirlo ripetendo alcune delle "prove paranormali" di Geller. Il pubblico sembra divertirsi.. Prima di ripartire, Jerry Andrus mi invita a vedere le illusioni della sua casa misteriosa… La villetta sembra un incrocio tra la casa della famiglia Addams e il laboratorio del dr. Frankenstein! Marchingegni e meccanismi diabolici invadono ogni angolo, dal pavimento al soffitto, al punto che diventa difficilissimo camminare senza urtare qualcosa. Andrus, che da poco ha superato gli 82 anni, mi mostra orgoglioso una delle sue invenzioni: un tapis roulant su cui corre ogni mattina per due ore mentre, senza perdere un colpo, lavora al computer fissato ingegnosamente alla macchina! Un'altra stanza, stracolma di spettacolari illusioni ottiche, meriterebbe un intero articolo. Per mia fortuna riprendo tutto con una telecamera: sarebbe impossibile altrimenti ricordarsi tutto in futuro.
Il giro continua
Dopo il soggiorno a Eugene, il mio giro acquista un ritmo più frenetico. Concludo il passaggio nell'Oregon con una conferenza a Portland e, già che sono in città, ne approfitto per visitare Powell's, che mi viene presentata come una delle più grandi librerie americane. E qui riprendo un'abitudine che mi perseguita ogni volta che torno negli Usa: riempio il carrello di libri rari e fuori catalogo… che dovrò poi spedire per posta a casa in due scatoloni, se non voglio trovarmi a viaggiare carico come un mulo. Grande è la mia sorpresa quando, su una parete della libreria, vedo una locandina che annuncia la mia conferenza per quella stessa sera! Ancora una volta, gli organizzatori dell'incontro mi spiegano che non si aspettano molta gente: è agosto, tutti sono ancora in ferie… e invece, anche questa volta la sala è piena. E anche questa volta l'accoglienza è splendida: la gente ride puntualmente alle battute e dimostra sincero interesse man mano che racconto i risultati delle nostre indagini più curiose e interessanti. Il giorno dopo parto per Seattle, nello stato di Washington. Qui, i miei ospiti mi fanno fare un po' anche il turista: una crociera sul lago, un giro per le stradine della città (e per le librerie… risultato: altri due scatoloni di libri spediti a casa!), una visita al museo del rock da poco costruito dal numero due della Microsoft, un salto al museo aereospaziale e una cena al ristorante "girevole" in cima allo "Space Needle", una torre costruita in occasione della Fiera mondiale del 1962 e che sovrasta la città. Al momento della conferenza, il copione si ripete: probabilmente ci sarà poca gente, mi spiegano, perché oltre a essere agosto, proprio quella sera va in onda l'ultima puntata di un programma seguitissimo negli Usa, "Survivor" (una sorta di Grande Fratello su un isola "deserta"). E invece… ancora una volta la sala è piena. Linda Safarli, responsabile della Society for Sensible Explanations, mi scriverà qualche giorno dopo: "La tua conferenza è stata veramente eccellente; i nostri soci l'hanno definita di "prima classe". Il tuo intervento è stato l'incontro che ha registrato la più alta partecipazione di persone nella storia della nostra organizzazione! Ci auguriamo di poterti avere nuovamente a Seattle l'anno prossimo."
In California
Restano ancora un paio di incontri in California, prima di chiudere il giro con un breve soggiorno a casa di James Randi, in Florida. Il primo si tiene a Sacramento, dove ancora una volta la sala è piena e il pubblico mi accoglie felice, e il secondo a Los Angeles. Qui, sono ospite del Center for Inquiry West, un'organizzazione direttamente legata allo CSICOP. Appena arrivato registro alcuni interventi per uno speciale televisivo sul paranormale prodotto dal Discovery Channel. Quindi, riesco a farmi accompagnare al California Science Center, dove si tiene una mostra intitolata "Magic: The Science of Illusion", dedicata agli aspetti scientifici dell'illusionismo e dei giochi di prestigio. Un divertente viaggio, con esperienze pratiche, attraverso il quale si mostra come scienze quali la psicologia, la matematica e l'ingegneria si complementano l'un l'altra nel tentativo del prestigiatore di creare le sue spettacolari illusioni. Quella sera, la sala dove si tiene la mia conferenza non solo è piena, ma molti sono costretti a seguire in piedi l'incontro. Prima di partire Jim Underdown, direttore del Centro, mi aggiorna sul caso del "cane intelligente" che da qualche tempo il suo gruppo sta seguendo. Si tratta di un cane che sembra in grado di leggere telepaticamente i numeri scelti a caso dal suo padrone. Le prove realizzate, tuttavia, rivelano che il cane in realtà reagisce semplicemente ai movimenti involontari del padrone: abbaia e smette solamente quando, raggiunto il numero da indovinare, il padrone cambia postura. Quando il cane non può vedere il padrone continua ad abbaiare all'infinito e non riesce più a "indovinare" i numeri che il padrone, disperato, cerca di trasmettergli.
Da Randi
Il mio giro americano si chiude con un breve soggiorno a casa di Randi. Come sempre, ogni ora passata con lui equivale a un viaggio esaltante sulle montagne russe della curiosità e dell'intelligenza: nessuno come lui riesce a raccontare storie, aneddoti, avventure e scoperte con una capacità di affascinare e di stupire altrettanto efficace. La Fondazione che porta il suo nome è molto cresciuta e può oggi offrire una notevole quantità di servizi per il pubblico e per i mass media. Con l'occasione, mi faccio preparare una copia di numerosi documenti video estremamente rari (alcuni dei quali faranno la loro comparsa nella serie di videocassette del CICAP) e recupero altri libri. Randi stesso decide di regalare alla futura biblioteca del CICAP una selezione di volumi che non possono mancare nella nostra collezione.
Sia Randi che José Alvarez, direttore della Fondazione, mi mettono al corrente di un nuovo progetto che riguarda il finto medium "Carlos". Chi ha partecipato al Convegno Nazionale del CICAP dello scorso ottobre ricorderà di cosa si tratta: ebbene, il nuovo progetto sembra molto interessante, ma i due mi chiedono di mantenere il segreto ancora per un po'… La sera della mia conferenza, la sala si riempie già molto prima dell'ora prevista e Randi mi confida che agli incontri precedenti non aveva mai visto così tante persone. Io sono sempre più stupito. La serata è per me doppiamente piacevole, perché oltre alla bella accoglienza riservatami dal pubblico, ho la possibilità di raccontare storie e aneddoti facendomi coadiuvare da Randi, che di alcuni di questi è stato insieme a me il protagonista. A un tratto, mentre parlo di poltergeist, il pubblico salta sulla sedia allarmato! Un'autentica manifestazione paranormale davanti ai loro occhi? No, più semplicemente un… opossum, entrato chissà da dove, passeggia tranquillo sugli scaffali alle mie spalle, apparentemente incuriosito dall'assembramento di persone che lo fissa.
E' sempre bello rivedere Randi, che con quella barba bianca che lo accompagna da più di trent'anni, sembra non invecchiare mai. Una mattina, al mio risveglio, sento per la casa un familiare profumo di caffè (come mi è mancato in quelle settimane!): è Randi che, svegliatosi alle cinque per imparare il funzionamento della sua nuova macchina per preparare l'espresso, mi ha voluto fare una sorpresa… E' anche per via di queste piccole cose che, poi, è sempre difficile salutarsi al momento della partenza e augurarsi di rivedersi al più presto.
Il Convegno in Germania
Il ritorno in Europa questa volta è più lungo del previsto. A causa del maltempo, il mio aereo subisce dei ritardi, che mi fanno perdere la coincidenza e mi costringono a restare in viaggio, tra uno scalo e l'altro, per quasi sedici ore prima di arrivare in Germania. E, come se non bastasse, il mio bagaglio va perso (mi sarà restituito il giorno dopo). A Rossdorf, vicino a Francoforte, si svolge un Convegno organizzato dall'ECSO (Consiglio Europeo delle Associazioni Scettiche) in occasione dell'apertura del primo Center for Inquiry europeo. Anche qui racconto le indagini realizzate in questi anni dal CICAP e mi accorgo che gran parte del pubblico aveva visto da poco il documentario trasmesso in tedesco da ARTE e dedicato proprio al lavoro del CICAP. Al momento delle domande, un fisico francese mi chiede perché in Europa "ci sono solo due Garlaschelli e Polidoro"! Lusingato, non so che rispondere, ma mi accorgo che il problema è reale: sembra che in Europa gli studiosi interessati a realizzare seriamente indagini e ricerche sul paranormale scarseggino. L'incontro si trasforma in una nuova occasione per stringere amicizie e per attivare nuove collaborazioni. Al mio rientro in Italia ho ormai raccolto sufficiente materiale di riflessione…
Qualche considerazione conclusiva
Ero partito con l'idea che all'estero, e negli Usa soprattutto, di relatori e studiosi del paranormale ne avessero oramai visti di ogni tipo e che, per quanto andassi a raccontare esperienze nuove e originali, poco di quello che avrei detto sarebbe forse riuscito a interessare il pubblico. La realtà che ho incontrato è stata completamente diversa: non solo interessavano e stupivano le cose che avevo da raccontare, ma dalla reazione degli spettatori e dai complimenti che mi venivano fatti al termine di ogni conferenza ho capito che la cosa che piaceva di più era il modo di raccontare. Il fatto che mostrassi comprensione e rispetto per chi aveva opinioni diverse dalla mia, che non cercavo di ridicolizzare chi affermava di credere a idee discutibili, che non provavo a convincere nessuno che la mia posizione fosse quella più ragionevole… si rivelavano motivi sufficienti per rendere interessanti le cose che dicevo. Lo conferma il fatto che in nessuna conferenza ho mai ricevuto critiche dal pubblico e mai, al momento delle domande, i sostenitori del paranormale (pur presenti) si sono alzati per cercare di mettermi in difficoltà o farmi domande "cattive"… Anzi, una volta a Portland una ragazza, fino a quel giorno convinta di avere delle facoltà paranormali, mi ha avvicinato, visibilmente scossa, per dirmi che prima di allora non aveva mai pensato ai "poteri paranormali" sotto l'ottica che avevo proposto nella mia conferenza. Da un lato vedevo che cercava di convincermi che realmente aveva delle facoltà paranormali, ma dal tono della voce e dall'espressione capivo che ormai anche lei cominciava ad avere qualche dubbio… Ho poi avuto modo di confrontare l'esperienza del CICAP con quella dei tanti gruppi simili al nostro presenti nel mondo. Ne emerge un quadro curioso e inedito, che vede il nostro Paese all'avanguardia nel campo della divulgazione e dell'indagine seria e scientifica sul paranormale e le pseudoscienze. Se si esclude lo CSICOP, che opera da 25 anni e si poggia sul lavoro di una cinquantina di persone e sul sostegno economico di una casa editrice importante come la Prometheus Books, sembra - per ammissione dei vari responsabili nazionali - che non esistano altri gruppi altrettanto organizzati, affiatati e ricchi di risultati come il CICAP. Da un lato ciò rappresenta un bellissimo riconoscimento per tutti noi che da oltre dieci anni ci impegniamo nel tentativo di far arrivare al pubblico anche la voce dell'altra campana; dall'altro, però, significa che c'è ancora per tutti molta strada da fare. Detto questo, però, il contatto con gli altri gruppi e gli scambi di idee, proposte e nuove collaborazioni, rappresenta sicuramente un'importante occasione per un ulteriore passo avanti nella nostra crescita. Ho già cominciato ad abbozzare nuovi progetti che, mi auguro, incontreranno l'interesse e l'approvazione di tutti coloro che ci seguono e condividono il nostro impegno. Ne parleremo presto. Abbiamo davanti a noi un periodo di sviluppo estremamente stimolante, capace, con l'aiuto di tutti, di generare risultati sempre più importanti per la crescita culturale e scientifica del nostro Paese. Diamoci da fare!