S&P in biblioteca

La difficoltà di trovare una soluzione che permetta di far arrivare la rivista del CICAP in tutte le biblioteche italiane

Eccoci finalmente a riparlare dell’idea, lanciata nel n. 71, di fare arrivare S&P nel maggior numero di biblioteche italiane. Sono arrivate davvero tante e-mail con proposte interessanti, originali e anche divertenti.
Alcuni di voi, per esempio, suggeriscono di aumentare la quota di abbonamento di S&P di un paio d’euro e destinare l’extra alle biblioteche; altri, invece, puntano sulla responsabilità dei lettori che, di propria iniziativa, potrebbero aggiungere qualche euro quando rinnovano. Da un lato però non vogliamo aumentare il prezzo di copertina, già alto per la media delle riviste in circolazione. Dall’altro, sappiamo per esperienza che la percentuale di chi aderirebbe a un’iniziativa “volontaria” sarebbe bassa, per quanto tutti i lettori di S&P sarebbero probabilmente d’accordo, in linea di massima, a dare una mano. Alcuni, come Claudio Casonato ed Errico Chiari suggeriscono di girare le proprie copie di S&P alle biblioteche man mano che le si sono lette. Sono tutte idee valide, ma sappiamo che molti collezionano S&P e non intendono separarsene.
Roberto Gonella, che è bibliotecario presso l’emeroteca del Quartiere 4 a Padova, scrive: «Trattandosi di una rivista che, passato ad esempio un anno, non perde di interesse, potreste forse valutare l’opportunità di regalare i numeri arretrati, rimasti in magazzino di volta in volta». Anche questa è un’ottima idea, di numeri arretrati che potremmo regalare alle biblioteche ce ne sono tanti in magazzino, ma l’alto costo dell’operazione non la rende fattibile.
Carlo Marchesano ci ha mandato una bella proposta di concorso che potrebbe coinvolgere il CICAP e le biblioteche italiane, in cui gli studenti delle scuole dovrebbero trovare negli archivi della propria biblioteca articoli o altro materiale di possibile interesse CICAP: i vincitori riceverebbero un premio (una targa, la partecipazione al prossimo Convegno nazionale…), mentre la biblioteca in cui è stato trovato il materiale riceverebbe tre anni di abbonamento.
L’idea è bella perché aiuterebbe a far conoscere di più il CICAP nelle biblioteche, ma forse ci porterebbe un po’ lontani da quella che era l’idea iniziale. Ringrazio anche Giuliana Galati, Fabrizio Marchesano, Pino Pisani e Gherardo Poletti per le loro idee e segnalazioni.
Dunque, che fare? Devo confessare che una soluzione non ce l’ho ancora. Il CICAP ha certamente numeri arretrati che potrebbe regalare alle biblioteche a titolo di copia-omaggio in vista di un abbonamento; potrebbe anche concedere un prezzo speciale di abbonamento riservato alle biblioteche. Ma il problema resta: come fare a informare le biblioteche di queste offerte senza dovere spendere un capitale in spedizioni? Forse la risposta è quella di fare una mailing via Internet a tutte le biblioteche. Ma qui il problema potrebbe essere che i filtri anti spam di molte biblioteche cestinerebbero automaticamente una mail del genere.
Se avrete voglia di pensarci anche voi, continuerò a tenere da parte le vostre idee e proposte e chissà che presto non si trovi una soluzione pratica e vantaggiosa per tutti.
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