Questo numero esce a poche settimane dalla chiusura del CICAP Fest 2018. È stata una delle iniziative più impegnative che il Comitato abbia promosso nei 30 anni della sua attività e, allo stesso tempo, una dimostrazione di come l’azione del CICAP si sia allargata e sviluppata. A testimoniarlo, non solo la grande varietà dei relatori che si sono alternati e dei temi che sono stati affrontati, non solo il fatto che si potesse scegliere tra molte conferenze e dimostrazioni che si svolgevano in contemporanea nei bellissimi spazi messici a disposizione dall’Università e dal Comune di Padova, ma anche il numero delle presenze complessive, che sono arrivate al numero, per noi enorme, di 12.000. Nel prossimo numero della rivista cercheremo dunque di raccontare un po’ dello spirito di questo CICAP Fest, per consentire anche a chi non c’è stato di poterlo apprezzare. Si tratterà comunque di uno sguardo inevitabilmente parziale, perché appunto l’offerta era molto ricca, e quindi il mio invito è sin d’ora quello di partecipare di persona al prossimo CICAP Fest 2019.
La copertina di questo numero è curata da Valentina Sordoni, docente di storia e filosofia nei licei, nonché studiosa del ruolo della scienza nell’opera di Giacomo Leopardi. Su questo tema ha pubblicato alcuni articoli su riviste specializzate e, nel 2018, una monografia intitolata Il giovane Leopardi, la chimica e la storia naturale. Proprio nel corso di uno degli scorsi incontri nazionali del CICAP, chiacchierando con Valentina, è emersa l’idea di dedicare uno spazio della rivista ad un approfondimento che mostrasse quanto poco sensata ed artificiale sia la divisione tra due culture, quella umanistica da una parte e quella scientifica dall’altra. La figura e l’opera di Leopardi, in questo senso, mostrano proprio l’influenza delle conoscenze scientifiche e dei metodi della scienza nell’opera di uno straordinario poeta, scrittore e filosofo. L’intervista con il professor Polizzi evidenzia poi in particolare l’importanza di Galilei nell’opera leopardiana, mentre il pezzo su Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, ci fa conoscere da vicino la pratica del vaccino che egli introdusse nella sua famiglia, tra i primi in Italia, e propugnò nella sua comunità. A testimonianza di un contesto nel quale lo studio di scienza, filosofia e letteratura nutriva l’impegno civico e lo arricchiva. Buona lettura!
La copertina di questo numero è curata da Valentina Sordoni, docente di storia e filosofia nei licei, nonché studiosa del ruolo della scienza nell’opera di Giacomo Leopardi. Su questo tema ha pubblicato alcuni articoli su riviste specializzate e, nel 2018, una monografia intitolata Il giovane Leopardi, la chimica e la storia naturale. Proprio nel corso di uno degli scorsi incontri nazionali del CICAP, chiacchierando con Valentina, è emersa l’idea di dedicare uno spazio della rivista ad un approfondimento che mostrasse quanto poco sensata ed artificiale sia la divisione tra due culture, quella umanistica da una parte e quella scientifica dall’altra. La figura e l’opera di Leopardi, in questo senso, mostrano proprio l’influenza delle conoscenze scientifiche e dei metodi della scienza nell’opera di uno straordinario poeta, scrittore e filosofo. L’intervista con il professor Polizzi evidenzia poi in particolare l’importanza di Galilei nell’opera leopardiana, mentre il pezzo su Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, ci fa conoscere da vicino la pratica del vaccino che egli introdusse nella sua famiglia, tra i primi in Italia, e propugnò nella sua comunità. A testimonianza di un contesto nel quale lo studio di scienza, filosofia e letteratura nutriva l’impegno civico e lo arricchiva. Buona lettura!