Il mistero del volo MH370

Il messaggio circolare e gli alieni dirottatori

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Il percorso noto del volo MH370. In rosso la tratta originaria, in blu la deviazione fino all'ultima posizione ufficialmente rilevata.
Il 2014 fu un anno disastroso per la Malaysia Airlines, compagnia aerea di bandiera della Malesia.

Il 17 luglio il volo MH17 partito da Amsterdam con 283 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio, diretto a Kuala Lumpur, venne tragicamente abbattuto da un missile terra-aria mentre sorvolava il confine tra l’Ucraina e la Russia.

Qualche mese prima, l’8 marzo, il volo MH370 dopo essere partito da Kuala Lumpur scomparve misteriosamente dai radar durante la rotta per Pechino, con a bordo 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Gli aeromobili impiegati per i voli erano due Boeing 777.

Abbiamo già citato[1] su queste pagine il volo MH370 perché nel cerchio nel grano da me progettato e realizzato a Collegno nel giugno 2015, uno studioso dei codici nascosti nei cerchi aveva dichiarato di aver trovato le seguenti lettere “mh 371 GO } DEL”.

A suo avviso questo sarebbe stato un avvertimento scritto nel grano dagli alieni per riferirsi al ritorno dell’aeromobile scomparso durante il volo MH370, questa volta però con la sigla MH371. In effetti la sigla MH371 indicava il volo con la tratta inversa a quella dell’MH370 anche se la Malaysia Airlines aveva successivamente provveduto a rinominare i due voli in MH318 e MH319.

Per lo studioso in questione era evidente che la mia opera nel grano fosse stata creata da entità extraterrestri; ad ogni modo il possibile legame fra gli alieni e la scomparsa dell’aeroplano era in nuce già pochi mesi dopo l’evento misterioso. Alcune fonti[2] del maggio 2014 riportavano infatti che il 9% degli americani credeva al coinvolgimento nella vicenda di alieni o di esseri provenienti da altre dimensioni.

Una svolta interessante si ebbe poco più di un anno dopo. Nel luglio del 2015 le autorità dell’isola Réunion a est del Madagascar ritrovarono su una spiaggia dell’isola stessa una parte di ala che poteva essere il frammento di un flap di un Boeing 777, l’aeromobile del volo MH370.

Successivamente furono ritrovati[3] altri resti sulle coste sud-orientali dell’Africa, fatti risalire allo stesso tipo di Boeing 777 e quindi riconducibili al volo MH370. Questo avvalorò la possibilità che l’aeromobile fosse effettivamente precipitato, per motivi ancora sconosciuti, nell’Oceano Indiano a ovest dell’isola di Sumatra.

Alcune aree di ricerca dell'impatto del volo MH370 nell'Oceano Indiano.
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Alcune aree di ricerca dell'impatto del volo MH370 nell'Oceano Indiano.
Per aggiornamenti è sempre possibile consultare il sito[4] internet ufficiale del volo MH370 che contiene importanti documenti sia sui resti[5] ritrovati che su altri dettagli come, ad esempio, il piano di ricerca dell’aeromobile attualmente in corso nei fondali oceanici attraverso la nave Ocean Infinity[6].

Ad aggiungere mistero al mistero, il 13 marzo 2018 si è originato in rete un nuovo enigma sullo stesso volo: l’utente Ty su Twitter (@strayedaway) ha pubblicato un tweet[7] attraverso il quale è possibile ascoltare un inquietante audio-messaggio[8] da lui ricevuto nella segreteria telefonica dello smartphone. Una voce femminile computerizzata utilizzando l’alfabeto[9] fonetico NATO recita una sequenza di lettere (“Sierra, Delta, Alfa, November, Golf, Echo, Romeo, Sierra, Oscar, Sierra, ...”) che trascritta adeguatamente consente di ottenere questa frase inglese: «S danger SOS it is dire for you to evacuate be cautious they are not human 042933964230 SOS danger SOS».

La traduzione in italiano è la seguente: «S pericolo SOS è estremamente urgente che evacuiate siate prudenti non sono umani 042933964230 SOS pericolo».

Nel giro di poche ore il tweet ha ricevuto una notevole attenzione e ha visto la nascita di una nuova leggenda intorno al volo MH370 grazie al contributo di diversi utenti, in particolare l’utente Uzumaki (@jvstinfox), che attraverso alcune analogie hanno messo in connessione quel messaggio vocale proprio con il volo MH370.

L’anomalia della “S” iniziale sarebbe indice di un SOS inviato in maniera ricorsiva e circolare da qualche dispositivo elettronico e la sequenza di numeri potrebbe essere interpretata come la coppia di coordinate (0°42’9.33”S 96°4’2.30”E) che corrispondono esattamente a un punto[10] nell’Oceano Indiano a ovest dell’isola di Sumatra. Tutto ciò concorderebbe con il fatto che il messaggio possa essere partito dalla scatola nera del volo MH370 dopo l’inabissamento nell’oceano a causa di un dirottamento alieno.

Infatti, alla luce di questa interpretazione il messaggio invita chiaramente a evacuare un mezzo e cita esplicitamente degli esseri non umani. Ma una volta che si sia messa da parte la suggestione, va detto che il racconto non torna. La scatola nera è un dispositivo che registra i dati di volo attraverso il modulo Flight Data Recorder (FDR) e i suoni presenti in cabina di pilotaggio attraverso il modulo Cockpit Voice Recorder (CVR), ma non trasmette verso l’esterno alcun messaggio vocale registrato all’interno del velivolo. Anche se lo facesse, un’eventuale comunicazione di emergenza data ai passeggeri non sarebbe mai stata fornita facendo lo spelling tramite l’alfabeto fonetico NATO.

È però vero che le moderne scatole nere sono dotate di un radiofaro (Underwater Locator Beacon) in grado di emettere un “ping” ultrasonico che dovrebbe aiutare nelle operazioni di ricerca successive a uno sfortunato inabissamento del mezzo. In linea teorica il radiofaro dovrebbe riuscire a trasmettere il segnale per circa 30 giorni a una profondità di 3000 metri, ma purtroppo nel caso del volo MH370 non ha contribuito a risolvere il mistero. Torneremo su questa vicenda se emergeranno ulteriori dettagli.


Note

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