Gesù era un alieno. Lo sapevate? Per anni nelle opere d’arte più famose sono stati nascosti indizi che rivelavano questa scioccante verità. In numerosi quadri, soprattutto dell’iconografia cristiana medievale e rinascimentale, si possono infatti vedere chiaramente dei misteriosi oggetti volanti, in tutto e per tutto somiglianti alla nostra idea di navicella spaziale aliena: indizi evidenti, che però solo l’occhio di un osservatore aperto a una tale scoperta poteva interpretare.
Come i lettori di questa rivista probabilmente sapranno, il termine UFO è l'acronimo dell'espressione inglese Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero “oggetto volante non identificato”. Poiché spesso tali oggetti non identificati sono interpretati come navicelle aliene, il termine si è diffuso anche con questo significato, e di seguito ne daremo questa interpretazione.
Per avere un’idea di quante siano le opere d’arte contenenti UFO, provate a googlare termini come “paleoastronautica”, “paleoufologia” o “clipeologia”, branca dell'ufologia che si occupa dei contatti con UFO nel passato. Quest’ultimo termine è stato coniato nel 1959 dal latino clipeus, lo scudo dei soldati dell'antica Roma, termine col quale, secondo alcuni, i Romani avrebbero indicato le apparizioni degli UFO[1]. In un testo di Plinio il Vecchio, infatti, si descrive la presenza di clipei ardentes in cielo, letteralmente “scudi di fuoco”.
Il quadro probabilmente più famoso quando si parla di UFO nell’arte è la “Madonna con Bambino e San Giovannino”, attribuita a Sebastiano Mainardi o a Jacopo del Sellaio, che si trova nei Musei di Palazzo Vecchio a Firenze ed è stata soprannominata “Madonna dell’UFO”.
In questo dipinto «si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una “cupola” o “torretta”, apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento»[2]. Un pastore in lontananza guarda proprio nella direzione dell’UFO, insieme al suo cane, che sembra abbaiare contro l’oggetto misterioso.
Qualcuno potrebbe obiettare che in questo dipinto l’UFO è piccolo e non così riconoscibile. Che dire allora di quello raffigurato sul coperchio di un reliquiario conservato al Museo Sacro Vaticano di Roma, dal titolo “Le Marie al Sepolcro”? In quest’opera si vede l’UFO in fase di atterraggio o partenza, sulla scena del sepolcro di Cristo, dove si sono recate le “pie donne” e la Vergine Maria, riconoscibile dalle stelle sulla veste. Come raccontano i Vangeli, le donne troveranno il sepolcro vuoto, ma un angelo annuncia loro la resurrezione del Cristo, rassicurandole. Sul forum Above Top Secret un utente chiede chiarimenti in merito al quadro scrivendo: «Sono cosciente che il Vaticano ha molti segreti nascosti. [...] Sembra ci sia una sorta di UFO sullo sfondo [3]». Che sia proprio una navicella aliena ad aver portato via il Cristo? Il segreto della vita eterna è forse custodito in qualche galassia lontana?
Se un singolo UFO non fa primavera, al Museo di Capodimonte di Napoli potete ammirarne una flotta nell’opera di Tommaso di Cristoforo Fino, detto Masolino da Panicale, dal titolo “Fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore”, dell’inizio del Quattrocento. Il dipinto è ambientato nell’anno 358, quando, in pieno agosto, si verificò una improbabile nevicata, come annunciato in sogno a una coppia facoltosa che voleva impiegare il proprio denaro per la costruzione di una chiesa. La nevicata sull’Esquilino era il segno atteso da parte della Vergine Maria su dove dovesse sorgere la Basilica. Nel dipinto sono raffigurati Papa Liberio, i due coniugi e il popolo mentre celebrano il miracolo e danno inizio alla costruzione della Basilica. L’occhio dell’osservatore cade, però, sul cielo, invaso da una flotta di UFO, di cui uno, in primo piano, trasporta proprio il Cristo e la Madonna, mentre osservano dall’alto la scena. Secondo i clipeologi, l’insolita nevicata è stata provocata dagli stessi UFO, e non sarebbe stata una semplice nevicata, dato che non è possibile nevichi ad agosto. Secondo loro si tratterebbe di bambagia, chiara e forse appiccicosa, scambiata per neve. Ogni pezzo del mistero sembra trovare così risposta.
Se ancora non siete convinti, potete recarvi in Kosovo, presso il Monastero di Visoki Decani, e ammirare, all’interno della cupola, la raffigurazione della Crocifissione, dipinta nei primi decenni del XIV secolo. A causa dei quindici metri da terra, non sarà facile scorgere le «due capsule spaziali», con tanto di guidatore al loro interno. Ma, dopo averle viste, come potete avere ancora dubbi?
Date le posizioni dei due piloti, si potrebbe ipotizzare che stia avvenendo un inseguimento tra le due navicelle: il soggetto più a destra, infatti, è voltato verso il primo, forse per controllarne la posizione. Quest’ultimo sembra andare più velocemente del primo, mentre gli angeli raffigurati tra i due velivoli si tappano le orecchie, probabilmente per l’assordante rumore, e tengono gli occhi chiusi, abbagliati dalla luce.
Questi sono solo alcuni dei quadri più famosi, ma la rassegna potrebbe andare avanti ancora a lungo. Una raccolta si trova nel libro Narrano antiche cronache, di Roberto Volterri, sostenitore della teoria. Come si spiega la presenza di oggetti volanti in così tanti dipinti risalenti a un’epoca in cui l’uomo ancora non aveva mai attraversato i cieli?
Semplicemente non si tratta di UFO, ma di elementi che fanno parte dell’iconografia cristiana dell’epoca medievale e rinascimentale, e che possono essere considerati un corrispettivo iconografico di quanto contenuto nelle scritture.
Per esempio, la scena rappresentata sullo sfondo della “Madonna con Bambino e San Giovannino” si ritrova anche in altre natività del '400 e del '500 e altro non è che l'annuncio della nascita di Cristo dato ai pastori[4][5]. Nel vangelo di Luca, infatti, è scritto che «un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce».
In “Le Marie al Sepolcro” l’UFO è in realtà l’edificio originale del Santo Sepolcro a Gerusalemme[6], distrutto nel 1009 e più volte ricostruito. Il sepolcro era formato da sei colonne che reggevano una edicola, sormontata da una cupola. Solo i nostri occhi possono riconoscere in tale forma una navicella aliena.
Per quanto riguarda il dipinto che celebra la nevicata ad agosto, gli UFO non sono altro che banali nuvole stilizzate, in pieno accordo con altre realizzazioni della prima metà del '400. Per inciso, la storia del miracolo non è attestata prima del X secolo e la Basilica fu in realtà costruita sotto il pontificato di Sisto III, intorno alla metà del V secolo.
Nella Crocifissione del Monastero di Visoki Decani, invece, sono raffigurati il sole e la luna con aspetto umano[7]. I due sono considerati testimoni della Crocifissione ed è per questo che entrambi guardano verso il centro, dove si svolge la scena. Questo spiega anche come mai l’oggetto a sinistra, il sole, sembri risplendere maggiormente di quello a destra, la luna. Non è certo l’unico dipinto dov’è presente questa iconografia, che deriva dalle tradizionali divinità solari della Persia e della Grecia ed è ricorrente nelle crocifissioni di stile bizantino-ortodosso e nelle crocifissioni medievali[8].
Se vi siete imbattuti in altri dipinti e siete curiosi di conoscerne la spiegazione, una esauriente raccolta[9] è stata fatta da Diego Cuoghi, artista e studioso di architettura.
Prima di supporre un intervento alieno bisognerebbe quindi documentarsi su come gli artisti dell’epoca erano soliti raffigurare le Sacre Scritture e ricordarsi di non fare cherry picking, scegliendo, tra tante, solo le immagini che il nostro occhio riconduce ad altre forme dell’immaginario contemporaneo. E poi, se davvero ci fosse stata una presenza aliena in quel periodo, perché non trovarne traccia anche in tutto il resto dei documenti che sono arrivati fino a noi?
Come i lettori di questa rivista probabilmente sapranno, il termine UFO è l'acronimo dell'espressione inglese Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero “oggetto volante non identificato”. Poiché spesso tali oggetti non identificati sono interpretati come navicelle aliene, il termine si è diffuso anche con questo significato, e di seguito ne daremo questa interpretazione.
Per avere un’idea di quante siano le opere d’arte contenenti UFO, provate a googlare termini come “paleoastronautica”, “paleoufologia” o “clipeologia”, branca dell'ufologia che si occupa dei contatti con UFO nel passato. Quest’ultimo termine è stato coniato nel 1959 dal latino clipeus, lo scudo dei soldati dell'antica Roma, termine col quale, secondo alcuni, i Romani avrebbero indicato le apparizioni degli UFO[1]. In un testo di Plinio il Vecchio, infatti, si descrive la presenza di clipei ardentes in cielo, letteralmente “scudi di fuoco”.
Il quadro probabilmente più famoso quando si parla di UFO nell’arte è la “Madonna con Bambino e San Giovannino”, attribuita a Sebastiano Mainardi o a Jacopo del Sellaio, che si trova nei Musei di Palazzo Vecchio a Firenze ed è stata soprannominata “Madonna dell’UFO”.
In questo dipinto «si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una “cupola” o “torretta”, apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento»[2]. Un pastore in lontananza guarda proprio nella direzione dell’UFO, insieme al suo cane, che sembra abbaiare contro l’oggetto misterioso.
Qualcuno potrebbe obiettare che in questo dipinto l’UFO è piccolo e non così riconoscibile. Che dire allora di quello raffigurato sul coperchio di un reliquiario conservato al Museo Sacro Vaticano di Roma, dal titolo “Le Marie al Sepolcro”? In quest’opera si vede l’UFO in fase di atterraggio o partenza, sulla scena del sepolcro di Cristo, dove si sono recate le “pie donne” e la Vergine Maria, riconoscibile dalle stelle sulla veste. Come raccontano i Vangeli, le donne troveranno il sepolcro vuoto, ma un angelo annuncia loro la resurrezione del Cristo, rassicurandole. Sul forum Above Top Secret un utente chiede chiarimenti in merito al quadro scrivendo: «Sono cosciente che il Vaticano ha molti segreti nascosti. [...] Sembra ci sia una sorta di UFO sullo sfondo [3]». Che sia proprio una navicella aliena ad aver portato via il Cristo? Il segreto della vita eterna è forse custodito in qualche galassia lontana?
Se un singolo UFO non fa primavera, al Museo di Capodimonte di Napoli potete ammirarne una flotta nell’opera di Tommaso di Cristoforo Fino, detto Masolino da Panicale, dal titolo “Fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore”, dell’inizio del Quattrocento. Il dipinto è ambientato nell’anno 358, quando, in pieno agosto, si verificò una improbabile nevicata, come annunciato in sogno a una coppia facoltosa che voleva impiegare il proprio denaro per la costruzione di una chiesa. La nevicata sull’Esquilino era il segno atteso da parte della Vergine Maria su dove dovesse sorgere la Basilica. Nel dipinto sono raffigurati Papa Liberio, i due coniugi e il popolo mentre celebrano il miracolo e danno inizio alla costruzione della Basilica. L’occhio dell’osservatore cade, però, sul cielo, invaso da una flotta di UFO, di cui uno, in primo piano, trasporta proprio il Cristo e la Madonna, mentre osservano dall’alto la scena. Secondo i clipeologi, l’insolita nevicata è stata provocata dagli stessi UFO, e non sarebbe stata una semplice nevicata, dato che non è possibile nevichi ad agosto. Secondo loro si tratterebbe di bambagia, chiara e forse appiccicosa, scambiata per neve. Ogni pezzo del mistero sembra trovare così risposta.
Se ancora non siete convinti, potete recarvi in Kosovo, presso il Monastero di Visoki Decani, e ammirare, all’interno della cupola, la raffigurazione della Crocifissione, dipinta nei primi decenni del XIV secolo. A causa dei quindici metri da terra, non sarà facile scorgere le «due capsule spaziali», con tanto di guidatore al loro interno. Ma, dopo averle viste, come potete avere ancora dubbi?
Date le posizioni dei due piloti, si potrebbe ipotizzare che stia avvenendo un inseguimento tra le due navicelle: il soggetto più a destra, infatti, è voltato verso il primo, forse per controllarne la posizione. Quest’ultimo sembra andare più velocemente del primo, mentre gli angeli raffigurati tra i due velivoli si tappano le orecchie, probabilmente per l’assordante rumore, e tengono gli occhi chiusi, abbagliati dalla luce.
Questi sono solo alcuni dei quadri più famosi, ma la rassegna potrebbe andare avanti ancora a lungo. Una raccolta si trova nel libro Narrano antiche cronache, di Roberto Volterri, sostenitore della teoria. Come si spiega la presenza di oggetti volanti in così tanti dipinti risalenti a un’epoca in cui l’uomo ancora non aveva mai attraversato i cieli?
Semplicemente non si tratta di UFO, ma di elementi che fanno parte dell’iconografia cristiana dell’epoca medievale e rinascimentale, e che possono essere considerati un corrispettivo iconografico di quanto contenuto nelle scritture.
Per esempio, la scena rappresentata sullo sfondo della “Madonna con Bambino e San Giovannino” si ritrova anche in altre natività del '400 e del '500 e altro non è che l'annuncio della nascita di Cristo dato ai pastori[4][5]. Nel vangelo di Luca, infatti, è scritto che «un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce».
In “Le Marie al Sepolcro” l’UFO è in realtà l’edificio originale del Santo Sepolcro a Gerusalemme[6], distrutto nel 1009 e più volte ricostruito. Il sepolcro era formato da sei colonne che reggevano una edicola, sormontata da una cupola. Solo i nostri occhi possono riconoscere in tale forma una navicella aliena.
Per quanto riguarda il dipinto che celebra la nevicata ad agosto, gli UFO non sono altro che banali nuvole stilizzate, in pieno accordo con altre realizzazioni della prima metà del '400. Per inciso, la storia del miracolo non è attestata prima del X secolo e la Basilica fu in realtà costruita sotto il pontificato di Sisto III, intorno alla metà del V secolo.
Nella Crocifissione del Monastero di Visoki Decani, invece, sono raffigurati il sole e la luna con aspetto umano[7]. I due sono considerati testimoni della Crocifissione ed è per questo che entrambi guardano verso il centro, dove si svolge la scena. Questo spiega anche come mai l’oggetto a sinistra, il sole, sembri risplendere maggiormente di quello a destra, la luna. Non è certo l’unico dipinto dov’è presente questa iconografia, che deriva dalle tradizionali divinità solari della Persia e della Grecia ed è ricorrente nelle crocifissioni di stile bizantino-ortodosso e nelle crocifissioni medievali[8].
Se vi siete imbattuti in altri dipinti e siete curiosi di conoscerne la spiegazione, una esauriente raccolta[9] è stata fatta da Diego Cuoghi, artista e studioso di architettura.
Prima di supporre un intervento alieno bisognerebbe quindi documentarsi su come gli artisti dell’epoca erano soliti raffigurare le Sacre Scritture e ricordarsi di non fare cherry picking, scegliendo, tra tante, solo le immagini che il nostro occhio riconduce ad altre forme dell’immaginario contemporaneo. E poi, se davvero ci fosse stata una presenza aliena in quel periodo, perché non trovarne traccia anche in tutto il resto dei documenti che sono arrivati fino a noi?
Note
1) Malini-Campaniolo, UFO. Il dizionario enciclopedico, Giunti, Firenze, 2006
2) Daniele Bedini, Notiziario UFO - n. 7 (Luglio - Agosto 1996)
3) Testo originale in inglese: “I am aware that the vatican has many hidden secrets. It is meant to be the Virgin Mary at the Tomb of her son. It does look like some kind of UFO in the background” https://bit.ly/2RxsMMN
8) James Hall, Dizionario dei soggetti e dei simboli nell'arte