Gli Stati Uniti d’America sono una nazione in cui, secondo il sondaggio Gallup del 1997, il 71% dei cittadini riteneva che, sugli UFO, il Governo fosse a conoscenza di qualcosa di più di quanto avesse detto.
Quando l’Amministrazione Obama, all’interno delle proprie strategie di open government, ha promesso di fornire una risposta su un qualunque argomento a chi avesse, attraverso una petizione, raccolto 5000 firme, non è stato difficile per l’area più radicale degli appassionati di UFO americani raccogliere, in calce a due diverse petizioni, un totale di oltre 17000 firme. Quella che ne ha raccolto il maggior numero, dovuta al Disclosure Project, chiedeva che fosse ufficialmente riconosciuta una presenza extraterrestre entrata in rapporto con la razza umana e, nel frattempo, di rendere di pubblico dominio tutti i documenti sull’argomento prodotti da agenzie e servizi militari statunitensi[1].
La risposta dell’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca, pubblicata a novembre e affidata a Phil Larson, assistente per la ricerca del direttore, prima di ricordare le ricerche scientifiche in corso nel campo SETI o dell’astrobiologia, afferma che «il governo statunitense non ha evidenza che, al di fuori del nostro pianeta, esista una qualunque forma di vita o che una presenza extraterrestre abbia contattato o sia in rapporti con un qualunque membro della razza umana. In aggiunta, non ci sono informazioni credibili che un qualche tipo di evidenza sia nascosto all’opinione pubblica[2]».
La risposta fornita, che probabilmente la maggior parte dei lettori di Query giudicherà inappuntabile, non ha ovviamente soddisfatto gli autori delle petizioni.
Il Disclosure Project ha già attivato una nuova raccolta di firme in calce ad un’altra in diretta opposizione a quanto scritto da Larson; questa volta, però, ne dovranno essere raccolte 25000, poiché l’asticella è stata nel frattempo alzata.
Quando l’Amministrazione Obama, all’interno delle proprie strategie di open government, ha promesso di fornire una risposta su un qualunque argomento a chi avesse, attraverso una petizione, raccolto 5000 firme, non è stato difficile per l’area più radicale degli appassionati di UFO americani raccogliere, in calce a due diverse petizioni, un totale di oltre 17000 firme. Quella che ne ha raccolto il maggior numero, dovuta al Disclosure Project, chiedeva che fosse ufficialmente riconosciuta una presenza extraterrestre entrata in rapporto con la razza umana e, nel frattempo, di rendere di pubblico dominio tutti i documenti sull’argomento prodotti da agenzie e servizi militari statunitensi[1].
La risposta dell’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca, pubblicata a novembre e affidata a Phil Larson, assistente per la ricerca del direttore, prima di ricordare le ricerche scientifiche in corso nel campo SETI o dell’astrobiologia, afferma che «il governo statunitense non ha evidenza che, al di fuori del nostro pianeta, esista una qualunque forma di vita o che una presenza extraterrestre abbia contattato o sia in rapporti con un qualunque membro della razza umana. In aggiunta, non ci sono informazioni credibili che un qualche tipo di evidenza sia nascosto all’opinione pubblica[2]».
La risposta fornita, che probabilmente la maggior parte dei lettori di Query giudicherà inappuntabile, non ha ovviamente soddisfatto gli autori delle petizioni.
Il Disclosure Project ha già attivato una nuova raccolta di firme in calce ad un’altra in diretta opposizione a quanto scritto da Larson; questa volta, però, ne dovranno essere raccolte 25000, poiché l’asticella è stata nel frattempo alzata.