Le portentose virtù di un pendaglio venduto in farmacia
Tempo fa, in una farmacia di Parma, ho visto esposto in vendita un grazioso oggetto da appendere al collo (il pendente può essere acquistato anche on line; i prezzi che trovo indicati sono fra 129 – nero classico – e 299 dollari – se argentato) di cui venivano illustrate le straordinarie, incredibili proprietà, in grado di generare benessere nelle persone. Si chiama Q-Link (sta per Quantum link). In rete si possono trovare molte informazioni fornite dai produttori o dai propagandisti, “documentate”, per così dire, da esperienze condotte da varie persone. Se si cerca “q-link salute” su Google in italiano si trovano più di 10.000 risultati e se si cerca “q-link health” su tutto il web se ne trovano più di 100.000.
Vediamo alcune delle proprietà vantate e analizziamole, ricordando che nella scienza le affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
Si afferma che l’efficacia dell’oggetto è sostenuta da 25 anni di ricerca in prestigiose Università e che esso è stato venduto in quasi un milione di esemplari. I più importanti benefici riscontrati in chi indossa il Q-Link sarebbero:
In generale si tratta di benefici soggettivi poco quantificabili, quindi difficili da valutare. Lascia perplesso lo stress elettromagnetico, fenomeno indefinito, e l’ossigenazione del sangue, che invece dovrebbe essere misurabile – ma mancano informazioni convincenti sul metodo di misura e sui risultati. Quanto al vantato effetto di «proteggere l’organismo dagli effetti delle onde elettromagnetiche di cellulari e computer…» e «che diventi più difficile essere disturbati e indeboliti dalle interferenze “stressanti” di cellulari, computer, televisori, asciugacapelli e molti altri elettrodomestici» è difficile credere, sulla base di tutte le nozioni tecniche disponibili, che un oggettino passivo come il pendente possa avere effetti protettivi rispetto alle onde elettromagnetiche, notoriamente difficili da schermare.
Qualcosa di più (o di meno) si capisce continuando la lettura dei documenti disponibili in rete. «Il pendente è il frutto di un processo di ricerca nato negli anni ’90 nel circolo degli sperimentatori di Stanford e sviluppatosi grazie a una tecnologia di ultima generazione, la Sympathetic Resonance Technology (SRT), una evoluzione quantistica delle già note tecnologie applicate al quarzo, già utilizzate per orologi, radio e dispositivi digitali. Il Q-Link è una sorta di diapason capace di sintonizzare l’organismo sulla frequenza ideale per le funzioni vitali, difendendolo dalle interferenze di cellulari, computer, televisori e altri elettrodomestici».
Come un oggettino che, a detta dei propagandisti stessi, contiene solo elementi cristallini puri e non è alimentato da energia elettrica ma solo dall’energia della persona che l’indossa, possa sintonizzare alcunché, cosa sia l’evoluzione quantistica, o la frequenza ideale per le funzioni vitali, è oscuro.
Un ricercatore dell’Institute for Frontier Science di Oakland ha pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine (dicembre 2002, vol. 8, n. 6, pp. 823-856) un articolo dal quale risulterebbe uno spettro di effetti benefici della SRT su tutti questi sistemi biologici: protozoi, colture di cellule umane, tessuto sanguigno, funzioni cerebrali (EEG), forza muscolare e disabilità nell’apprendimento. Cosa sia la risonanza è noto, ma è dubbio che la risonanza possa avere degli stati d’animo ed essere sympathetic. Comunque la SRT, applicata al Q-Link, sarebbe appunto in grado di indurre l’organismo a sintonizzarsi su una frequenza ottimale per le sue diverse funzioni.
Ma l’organismo non ha una sua frequenza, ottimale oppure no.
Altrove si legge che, secondo un professore emerito dell’Università di Stanford, il Sympathetic Resonator crea un accoppiamento fra le subtle energies (energie sottili) e le energie elettromagnetiche classiche. Ma purtroppo, le energie sottili non possono essere osservate o misurate da nessuna strumentazione nota (vedi oltre, questa stupefacente affermazione non è mia, ma dei sostenitori del Q-Link).
L’evoluzione quantistica delle tecnologie applicate al quarzo evoca suggestioni di modernità, ma non indica contenuti comprensibili. Ancora:
Più avanti si legge: «Quando il nostro biocampo è squilibrato, allora anche noi siamo squilibrati (…) Quando qualcosa interviene migliora il nostro biocampo, come il Q-Link…». Ma il biocampo, secondo i miei colleghi biofisici, è qualcosa che non esiste, anche se il termine è suggestivo.
Vediamo alcune delle presunte prove sperimentali sull’effetto del Q-Link come schermo delle onde elettromagnetiche.
Un microbiologo dello Utah avrebbe dimostrato che, dopo aver indossato il pendente per 72 ore, ciascuno dei 14 partecipanti a un test ha mostrato «un significativo miglioramento della qualità del sangue» e lo documenta mostrando microfotografie di cellule del sangue: globuli rossi più rotondi e simmetrici dopo aver indossato il pendente. L’interpretazione dell’autore è singolare: «Il Q-Link raggiunge questo risultato conservando l’integrità dei campi energetici che circondano ogni singola cellula sanguigna». Cosa sarà mai questo misterioso campo di energia, sconosciuto alla scienza, che circonda ogni cellula del sangue?
Un altro ricercatore, indiano questa volta, scrive: «È pertanto probabile che il pendente elimini gli squilibri dell’agopuntura nei soggetti, potenziando così il processo di guarigione. Inoltre, indossare il pendente sembra migliorare l’equilibrio emotivo, essere d’aiuto nella crescita personale e facilitare un’attitudine positiva».
Il suddetto è Co-Fondatore della International Society for the Study of Subtle Energies and Energy Medicine (Società Internazionale per lo studio delle energie sottili e della medicina energetica). Ma cos’è questa energia sottile? Lo spiega lui stesso: un’energia fisica di intensità così piccola che al momento non abbiamo alcun modo per misurarla!
Altrove si legge che: «L’energia sottile e fondamentale potrebbe essere la stessa descritta nella “string theory” (la più recente e più ardita branca della fisica quantistica), una teoria che postula un universo ad almeno dieci dimensioni, dal quale le nostre normali dimensioni spazio-temporali si sviluppano. La Clarus Technology Inc è stata pioniera in una tecnologia che consente a questi campi di energia sottile di essere messi a fuoco e convertiti dai loro campi di forza multidimensionali alle nostre tre dimensioni».
Ma come si può sostenere che esiste una cosa così piccola che non è possibile misurarla? Di fronte a tale impossibilità ho pensato che non valesse la pena di approfondire le successive considerazioni del co-fondatore su fisica quantistica contemporanea, spazio di più elevate dimensioni costituito da un’energia che è stata chiamata onde del tempo inverso, eccetera. Si può solo apprezzare la sottile tecnica di usare termini suggestivi, ancorché privi di significato, per catturare l’attenzione di un pubblico ingenuo. Quanto alla struttura del pendente, Ben Goldacre ha scritto su The Guardian (19 maggio 2007): «L’ultima estate ho ottenuto uno di questi dispositivi e l’ho portato a Camp Dorkbot (…) Qui uno dei più appassionati esperti elettronici del paese ha esaminato il Q-Link. Gli abbiamo applicato delle sonde e abbiamo cercato di rivelare le frequenze emesse, senza soddisfazione. Allora abbiamo fatto ciò che ognuno fa quando esamina un dispositivo interessante: l’abbiamo aperto.
La prima cosa che trovammo fu una piastrina con un circuito. Questo, notammo divertiti, non era connesso con l’avvolgimento di rame, quindi non era da essa alimentato. Dalle otto piastrine di rame uscivano complicate piste circuitali, ma anch’esse non erano connesse a nulla. Un simpatico termine per descriverle potrebbe essere “decorative”… E questo è tutto. Nessun microchip. Un avvolgimento di rame connesso a nulla. Un resistore di zero ohm, del costo di mezzo penny, connesso a nulla. Ho contattato il sito qlinkworld.co.uk per discutere quanto avevo trovato. Hanno gentilmente contattato l’inventore, che mi ha informato che hanno sempre chiarito che il Q-Link non impiega i componenti elettronici “in modo elettronicamente convenzionale”… Oh, teniamoci forte, ci sono arrivato: è un pendente di cristallo della new age».
Conclusione: non pare che le straordinarie proprietà del Q-Link siano supportate da prove straordinarie.
A questo punto devo chiedermi perché sto scrivendo tutto questo. I lettori di Scienza & Paranormale probabilmente non sono fra i possibili acquirenti.
Recenti inchieste hanno mostrato che molte persone non sanno nemmeno che la Terra gira intorno al Sole, né perché si ha alternanza fra il giorno e la notte, molte altre (o le stesse) si rivolgono a professionisti delle terapie alternative, ai maghi, agli astrologi.
Già nell’Ottocento un giovanissimo Giacomo Leopardi ammoniva: «Eppure la magia anche al presente gode del suo credito … Quali follie! E dopo tanti secoli tuttora trionfanti della ragione e del buon senso! … Non abbiamo a stupirci se la mania degli oracoli ha durato sì lungo tempo. (La spiegazione per Leopardi è) il desiderio di conoscere l’avvenire, sì naturale nell’uomo».
Tornando al punto, si può dire che non dobbiamo stupirci se le persone desiderano promuovere la loro salute e il loro benessere anche al di fuori degli schemi sperimentati della scienza. Si può anche ammettere che mescolando sapientemente termini come risonanza simpatetica, energia sottile, evoluzione quantistica, biocampo, inversione temporale, stress elettromagnetico, potenziali vettori magnetici, teoria delle stringhe, eccetera, è possibile affascinare un pubblico non competente. Però mi sembra utile fornire qualche considerazione critica, nell’ipotesi che qualcuno sia spinto a valutazioni razionalmente più fondate.
Ricordiamo che Bertold Brecht scrisse, molti anni fa: «Lo scopo principale della scienza non è di aprire la porta alla saggezza infinita, ma di porre un limite all’errore infinito».
Tempo fa, in una farmacia di Parma, ho visto esposto in vendita un grazioso oggetto da appendere al collo (il pendente può essere acquistato anche on line; i prezzi che trovo indicati sono fra 129 – nero classico – e 299 dollari – se argentato) di cui venivano illustrate le straordinarie, incredibili proprietà, in grado di generare benessere nelle persone. Si chiama Q-Link (sta per Quantum link). In rete si possono trovare molte informazioni fornite dai produttori o dai propagandisti, “documentate”, per così dire, da esperienze condotte da varie persone. Se si cerca “q-link salute” su Google in italiano si trovano più di 10.000 risultati e se si cerca “q-link health” su tutto il web se ne trovano più di 100.000.
Vediamo alcune delle proprietà vantate e analizziamole, ricordando che nella scienza le affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
Si afferma che l’efficacia dell’oggetto è sostenuta da 25 anni di ricerca in prestigiose Università e che esso è stato venduto in quasi un milione di esemplari. I più importanti benefici riscontrati in chi indossa il Q-Link sarebbero:
- maggior resistenza agli effetti dello stress elettromagnetico ed emotivo;
- aumento dell’energia fisica, della forza muscolare e del rendimento mentale;
- miglioramento delle condizioni generiche dell’organismo e del sangue (stimola l’ossigenazione del sangue);
- diminuzione del mal di testa dopo l’uso prolungato o frequente di cellulare e computer;
- migliore capacità di recupero e di gestione dei tipici disagi da jetlag;
- migliore rapporto con il sonno;
- minore tensione nervosa;
- più veloci tempi di recupero dopo lo sport.
In generale si tratta di benefici soggettivi poco quantificabili, quindi difficili da valutare. Lascia perplesso lo stress elettromagnetico, fenomeno indefinito, e l’ossigenazione del sangue, che invece dovrebbe essere misurabile – ma mancano informazioni convincenti sul metodo di misura e sui risultati. Quanto al vantato effetto di «proteggere l’organismo dagli effetti delle onde elettromagnetiche di cellulari e computer…» e «che diventi più difficile essere disturbati e indeboliti dalle interferenze “stressanti” di cellulari, computer, televisori, asciugacapelli e molti altri elettrodomestici» è difficile credere, sulla base di tutte le nozioni tecniche disponibili, che un oggettino passivo come il pendente possa avere effetti protettivi rispetto alle onde elettromagnetiche, notoriamente difficili da schermare.
Qualcosa di più (o di meno) si capisce continuando la lettura dei documenti disponibili in rete. «Il pendente è il frutto di un processo di ricerca nato negli anni ’90 nel circolo degli sperimentatori di Stanford e sviluppatosi grazie a una tecnologia di ultima generazione, la Sympathetic Resonance Technology (SRT), una evoluzione quantistica delle già note tecnologie applicate al quarzo, già utilizzate per orologi, radio e dispositivi digitali. Il Q-Link è una sorta di diapason capace di sintonizzare l’organismo sulla frequenza ideale per le funzioni vitali, difendendolo dalle interferenze di cellulari, computer, televisori e altri elettrodomestici».
Come un oggettino che, a detta dei propagandisti stessi, contiene solo elementi cristallini puri e non è alimentato da energia elettrica ma solo dall’energia della persona che l’indossa, possa sintonizzare alcunché, cosa sia l’evoluzione quantistica, o la frequenza ideale per le funzioni vitali, è oscuro.
Un ricercatore dell’Institute for Frontier Science di Oakland ha pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine (dicembre 2002, vol. 8, n. 6, pp. 823-856) un articolo dal quale risulterebbe uno spettro di effetti benefici della SRT su tutti questi sistemi biologici: protozoi, colture di cellule umane, tessuto sanguigno, funzioni cerebrali (EEG), forza muscolare e disabilità nell’apprendimento. Cosa sia la risonanza è noto, ma è dubbio che la risonanza possa avere degli stati d’animo ed essere sympathetic. Comunque la SRT, applicata al Q-Link, sarebbe appunto in grado di indurre l’organismo a sintonizzarsi su una frequenza ottimale per le sue diverse funzioni.
Ma l’organismo non ha una sua frequenza, ottimale oppure no.
Altrove si legge che, secondo un professore emerito dell’Università di Stanford, il Sympathetic Resonator crea un accoppiamento fra le subtle energies (energie sottili) e le energie elettromagnetiche classiche. Ma purtroppo, le energie sottili non possono essere osservate o misurate da nessuna strumentazione nota (vedi oltre, questa stupefacente affermazione non è mia, ma dei sostenitori del Q-Link).
L’evoluzione quantistica delle tecnologie applicate al quarzo evoca suggestioni di modernità, ma non indica contenuti comprensibili. Ancora:
- l’azione del Q-LINK è permanente nel tempo;
- non richiede batterie perché è attivato dalla persona che lo indossa;
- è resistente all’acqua.
Più avanti si legge: «Quando il nostro biocampo è squilibrato, allora anche noi siamo squilibrati (…) Quando qualcosa interviene migliora il nostro biocampo, come il Q-Link…». Ma il biocampo, secondo i miei colleghi biofisici, è qualcosa che non esiste, anche se il termine è suggestivo.
Vediamo alcune delle presunte prove sperimentali sull’effetto del Q-Link come schermo delle onde elettromagnetiche.
Un microbiologo dello Utah avrebbe dimostrato che, dopo aver indossato il pendente per 72 ore, ciascuno dei 14 partecipanti a un test ha mostrato «un significativo miglioramento della qualità del sangue» e lo documenta mostrando microfotografie di cellule del sangue: globuli rossi più rotondi e simmetrici dopo aver indossato il pendente. L’interpretazione dell’autore è singolare: «Il Q-Link raggiunge questo risultato conservando l’integrità dei campi energetici che circondano ogni singola cellula sanguigna». Cosa sarà mai questo misterioso campo di energia, sconosciuto alla scienza, che circonda ogni cellula del sangue?
Un altro ricercatore, indiano questa volta, scrive: «È pertanto probabile che il pendente elimini gli squilibri dell’agopuntura nei soggetti, potenziando così il processo di guarigione. Inoltre, indossare il pendente sembra migliorare l’equilibrio emotivo, essere d’aiuto nella crescita personale e facilitare un’attitudine positiva».
Il suddetto è Co-Fondatore della International Society for the Study of Subtle Energies and Energy Medicine (Società Internazionale per lo studio delle energie sottili e della medicina energetica). Ma cos’è questa energia sottile? Lo spiega lui stesso: un’energia fisica di intensità così piccola che al momento non abbiamo alcun modo per misurarla!
Altrove si legge che: «L’energia sottile e fondamentale potrebbe essere la stessa descritta nella “string theory” (la più recente e più ardita branca della fisica quantistica), una teoria che postula un universo ad almeno dieci dimensioni, dal quale le nostre normali dimensioni spazio-temporali si sviluppano. La Clarus Technology Inc è stata pioniera in una tecnologia che consente a questi campi di energia sottile di essere messi a fuoco e convertiti dai loro campi di forza multidimensionali alle nostre tre dimensioni».
Ma come si può sostenere che esiste una cosa così piccola che non è possibile misurarla? Di fronte a tale impossibilità ho pensato che non valesse la pena di approfondire le successive considerazioni del co-fondatore su fisica quantistica contemporanea, spazio di più elevate dimensioni costituito da un’energia che è stata chiamata onde del tempo inverso, eccetera. Si può solo apprezzare la sottile tecnica di usare termini suggestivi, ancorché privi di significato, per catturare l’attenzione di un pubblico ingenuo. Quanto alla struttura del pendente, Ben Goldacre ha scritto su The Guardian (19 maggio 2007): «L’ultima estate ho ottenuto uno di questi dispositivi e l’ho portato a Camp Dorkbot (…) Qui uno dei più appassionati esperti elettronici del paese ha esaminato il Q-Link. Gli abbiamo applicato delle sonde e abbiamo cercato di rivelare le frequenze emesse, senza soddisfazione. Allora abbiamo fatto ciò che ognuno fa quando esamina un dispositivo interessante: l’abbiamo aperto.
La prima cosa che trovammo fu una piastrina con un circuito. Questo, notammo divertiti, non era connesso con l’avvolgimento di rame, quindi non era da essa alimentato. Dalle otto piastrine di rame uscivano complicate piste circuitali, ma anch’esse non erano connesse a nulla. Un simpatico termine per descriverle potrebbe essere “decorative”… E questo è tutto. Nessun microchip. Un avvolgimento di rame connesso a nulla. Un resistore di zero ohm, del costo di mezzo penny, connesso a nulla. Ho contattato il sito qlinkworld.co.uk per discutere quanto avevo trovato. Hanno gentilmente contattato l’inventore, che mi ha informato che hanno sempre chiarito che il Q-Link non impiega i componenti elettronici “in modo elettronicamente convenzionale”… Oh, teniamoci forte, ci sono arrivato: è un pendente di cristallo della new age».
Conclusione: non pare che le straordinarie proprietà del Q-Link siano supportate da prove straordinarie.
A questo punto devo chiedermi perché sto scrivendo tutto questo. I lettori di Scienza & Paranormale probabilmente non sono fra i possibili acquirenti.
Recenti inchieste hanno mostrato che molte persone non sanno nemmeno che la Terra gira intorno al Sole, né perché si ha alternanza fra il giorno e la notte, molte altre (o le stesse) si rivolgono a professionisti delle terapie alternative, ai maghi, agli astrologi.
Già nell’Ottocento un giovanissimo Giacomo Leopardi ammoniva: «Eppure la magia anche al presente gode del suo credito … Quali follie! E dopo tanti secoli tuttora trionfanti della ragione e del buon senso! … Non abbiamo a stupirci se la mania degli oracoli ha durato sì lungo tempo. (La spiegazione per Leopardi è) il desiderio di conoscere l’avvenire, sì naturale nell’uomo».
Tornando al punto, si può dire che non dobbiamo stupirci se le persone desiderano promuovere la loro salute e il loro benessere anche al di fuori degli schemi sperimentati della scienza. Si può anche ammettere che mescolando sapientemente termini come risonanza simpatetica, energia sottile, evoluzione quantistica, biocampo, inversione temporale, stress elettromagnetico, potenziali vettori magnetici, teoria delle stringhe, eccetera, è possibile affascinare un pubblico non competente. Però mi sembra utile fornire qualche considerazione critica, nell’ipotesi che qualcuno sia spinto a valutazioni razionalmente più fondate.
Ricordiamo che Bertold Brecht scrisse, molti anni fa: «Lo scopo principale della scienza non è di aprire la porta alla saggezza infinita, ma di porre un limite all’errore infinito».