Le probabilità di captare un messaggio sono rese più remote dal fattore sincronismo. Supponiamo infatti che nella nostra galassia ci siano molti pianeti con civiltà al livello evolutivo dei tempi di Leonardo, Galileo, Mozart, Beethoven: non sentirebbero niente, ascoltando il cielo, per l’assenza di uno strumento di ricezione radio e non potrebbero né inviare né ricevere messaggi. Ma supponiamo che esistano civiltà come la nostra, capaci di trasmettere. Anche in questo caso occorrerebbero molti anni, probabilmente secoli e millenni, prima che le onde radio possono giungere fino a noi, pur viaggiando alla velocità della luce; solo i nostri posteri le riceverebbero. D’altra parte, potrebbe anche darsi che certe civiltà abbiano già trasmesso in passato e che siano ora scomparse, da secoli, millenni, o milioni di anni. E che i loro messaggi siano passati sulle nostre teste all’epoca di Garibaldi, di Tito Livio, o dell’australopiteco.