Pakistan. Un mistero arriva dal Beluchistan, zona a nord del Pakistan a confine con l’Afghanistan. Una spedizione negli scavi di Shahr-i Sokta ha infatti scoperto una tomba di 5.000 anni con all’interno uno scheletro di una donna con un occhio d’oro. Nella zona si trovava anche una missione italiana capeggiata da Lorenzo Costantini che ora dovrà studiare la misteriosa protesi. La scoperta è avvenuta alla fine del 2006 a opera di alcuni archeologi iraniani diretti da M. Sajjadi dell’Iranian Centre for Archaeological Research (ICAR), aiutati da una missione italiana. Il ritrovamento del cadavere ha lasciato tutti di stucco. La donna era alta un metro e 80 centimetri con lineamenti africanoidi, una mascella pronunciata, la fronte sfuggente, la pelle scura, poteva avere tra i venticinque e i trent’anni. L’occhio d’oro si trovava nell’orbita sinistra. Si tratta di una scoperta insolita perché fino a ora nessun ritrovamento aveva simili caratteristiche. Lorenzo Costantini spiega: «Quando la donna morì fu sepolta con il suo occhio finto, una borsetta di pelle per custodirlo, uno specchio, una collana di turchese e lapislazzuli, vasi e coppe di terracotta. Dunque, non un corredo ricco: infatti, agli sciamani era proibito ostentare beni preziosi. Questo, oltre alla riflessione sul fatto che pochi potevano permettersi un occhio laminato d’oro ha portato ad avanzare l’ipotesi che possa trattarsi di una sciamana. A noi italiani è stato chiesto di studiare la protesi per scoprire di che materiale è fatta. Così abbiamo sottoposto l’occhio ad una serie di analisi e abbiamo stabilito che si tratta di una mezza sfera dal diametro di circa tre centimetri e dal raggio di 1,5 e costruita probabilmente con pasta di bitume. Esternamente c’è un motivo inciso: un piccolo cerchio centrale dal quale partono otto linee a raggiera. Ci sono poi due fori in cui passava una cordicella che consentiva di portarla avvolgendola intorno alla testa come una benda da pirata. Ci sono tracce di lamina d’oro sottilissima, che forma le venature dell’occhio». Un occhio simbolico quindi, un occhio che racchiude in sé la vita di questa donna sconosciuta. Un mistero ancora tutto da scoprire.