La tensione alla conoscenza del futuro è una costante della società umana. Dai primi gruppi considerati come “primitivi” fino alla società ipertecnologica contemporanea, predire (annunciare ciò che sarà il futuro) e prevedere (conoscere gli eventi futuri) accompagnano il bisogno di conoscere e soprattutto controllare il futuro. Conoscere per controllare ma, al contempo, controllare per anticipare e predisporsi a ciò che — forse — sarà. Negli anni recenti, proprio il tema dell’anticipazione sta diventando parte integrante dei processi decisionali: il futuro è non solo un oggetto di indagine, ma al contempo un piano operativo nei processi di policy, cioè nelle decisioni che investono ambiti fondamentali della vita pubblica: dalla sanità all’istruzione, dalle pensioni al welfare. Queste brevi notazioni[...]
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