Un romanzo di fantascienza ha regole molto diverse da un libro scientifico, e in genere non ha granchè senso recensirlo in queste pagine. In un romanzo si può ipotizzare le teorie più strampalate, magari pure in cotraddizione tra di loro, e ottenere lo stesso storie divertenti e stimolanti. Lo sanno bene i cultori di serie come Star Trek, che si divertono a trovare le incongruenze logiche nei vari episodi, ma non per questo apprezzano meno il genere.
Sawyer però affronta nei suoi romanzi temi che rappresentano aspetti di frontiera della fisica contemporanea, in modo certamente libero e non rigoroso, ma sempre molto documentato e accurato. Il lettore si trova quindi di fronte ad una storia nella quale riferimenti scientifici sono fondamentali per la trama, teorie alternative vengono messe a confronto, e quasi sempre trova specificati riferimenti a testi ed autori in cui approfondire, a livello divulgativo, gli spunti incontrati. Nella finzione, alla fine una delle teorie si trova ad essere quella "giusta", e spesso un fisico avrebbe molto da obiettare sulle scelte e preferenze di Sawyer, ma il metodo scientifico viene descritto in modo realistico, inclusi i fallimenti che ogni scienzato conosce molto bene, le false piste, la necessità di rivedere costantemente le proprie ipotesi.
Questi romanzi sono ambientati in un futuro prossimo, in cui le attuali conoscenze scientifiche sono state sviluppate quel tanto che basta per rendere affrontabili temi che adesso sono considerati solo interessanti speculazioni. Un tema centrale è quello della coscienza. Cos'é che ci rende autocoscienti? È possibile pensare a forme di intelligenza artificiale? Che rapporti ci sono tra coscienza e meccanica quantistica? Quest'ultima entra prepotentemente nella trama dei romanzi. Vengono confrontate tra di loro le varie intepretazioni, quella a multiuniversi, con le possibilità di costruire calcolatori quantistici sfruttando il parallelismo tra molti universi alternativi, o quelle che legano la scelta tra differenti alternative all'interazione tra il sistema quantistico, indeterminato, e la gravitazione, oppure ad una mente cosciente in grado di dargli un senso, come accennato nelle teorie di Penrose.
In I transumani, il romanzo parte dalla ricezione di un messaggio alieno, tramite il progetto SETI. Contemporaneamente, un ricercatore sta esplorando, senza successo, la possibilità di costruire un calcolatore quantistico, e, pur arrivando ad un'ottima imitazione di macchina pensante, non riesce a dotarla di reale autocoscienza. Nella trama si mescolano questioni personali, tra le quali spicca un caso direi da manuale di induzione di false memorie. Anche solo per quest'ultimo il libro merita di essere letto da uno scettico, in quanto permette di capire molto bene i meccanismi che portano a "ricordare" eventi traumatici mai esisititi, e come psicoterapeuti poco scrupolosi possano approffittarne. Personalmente trovo un pò irritante il continuo riferirsi alla psicanalisi junghiana, purtroppo oggi utilizzata a piene mani per giustificare di tutto, dall'oroscopo alla telepatia, o la preferenza per le intepretazioni della meccanica qantistica legate alla conoscenza. Forse l'indulgenza di Sawyer per gli aspetti e le intepretazioni della scienza più sfruttati dagli pseudoscienziati new age è l'aspetto più discutibile di questi romanzi, ma, nell'economia di un libro di intrattenimento mi sembra si tratti di pecche sopportabili.
In Avanti nel tempo un esperimento di fisica delle particelle causa, in modo del tutto inaspettato, uno spostamento temporale delle coscienze di tutti gli abitanti della Terra. Ciascuno, mentre il suo corpo resta incosciente nel 2010, si trova proiettato per alcuni minuti nel 2031, testimone impotente degli eventi che gli succederanno ventuno anni più tardi. Il romanzo quindi affronta temi difficili. Il futuro è in qualche modo già scritto? Se sì, che ruolo ha la nostra libertà di decisione? L'esperimento, e le sue conseguenze catastrofiche (migliaia di persone moriranno in quei minuti per la perdita di coscienza di guidatori, piloti di aerei, chirurghi) ricordano da vicino un esperimento in programma tra pochi mesi, l'Heavy Ion Collider. Alcuni scienziati hanno ipotizzato per questo esperimento scenari catastrofici, come la creazione di materia "stranizzata" che inghiottirebbe un po' alla volta il nostro pianeta. Sappiamo che questi scenari sono virtualmente impossibili, ma potrebbero essercene altri, e non possiamo escludere ciò che non conosciamo. Che responsabilità morali ha in questi casi la scienza, abbiamo il diritto di far correre rischi, anche se estremamente improbabili, a persone che non hanno nessun interesse nella fisica quantistica, o nell'astronomia?
In conclusione, mi sembra si tratti di letture sì di intrattenimento, senza pretese di essere dei saggi scientifico/filosofici. Ma è un intrattenimento intelligente e stimolante. Se anche mi ritrovo in disaccordo su molte delle conclusioni, o avrei da aggiungere le mie considerazioni nei dibattiti tra i personaggi, mi trovo comunque a doverci pensare bene per controargomentare, niente è scontato. E far pensare è sempre un merito.