Foto scattata ai tempi di Cristo da un extraterrestre e trasmessa al contattista Eugenio Siracusa (o almeno questo è quanto sosteneva lui).
In realtà, non era proprio lui a scattare le foto ma i suoi amici extraterrestri. Uno dei più famosi esempi di fotografie di questo tipo è quella riprodotta a fianco e tratta dal materiale promozionale di Siragusa; la didascalia dice: "Gli apostoli Giovanni e Pietro sulla strada per il sepolcro. Foto trasmessa dal viaggiatore spaziale Absu Ysmaily Swandy al Messaggero degli Extraterrestri Eugenio Siragusa".
I due uomini raffigurati hanno davvero l'aria di "apostoli" in preda all'angoscia. L'immagine di per sé non avrebbe dimostrato niente, senonché, Bruno Mancusi, un lettore svizzero del mensile Fortean Times (vedi n. 181 e 184), ha riconosciuto l'immagine: si tratta di un dipinto a olio realizzato nel 1898 dall'artista elvetico Eugène Burnand (1850-1921) e intitolato guarda caso: "I discepoli Pietro e Giovanni corrono al Sepolcro la mattina della resurrezione".
Un'immagine a colori del bellissimo quadro si può vedere a questo indirizzo: http://www. modjourn.brown.edu/Image/Burnand/DisciplesRun98.jpg .
A questo punto i casi sono solo due: o l'interplanetario Swandy ha sbagliato i settaggi della macchina del tempo e anziché finire nella Gerusalemme del 33 d.C. si è ritrovato nel 1898 nello studio di Burnand e, già che era lì, ha scattato una foto al quadro che poi ha spacciato ai suoi superiori intergalattici per un vero ritratto dei due apostoli; oppure, a metterci lo zampino dev'essere stato il "Messaggero" (e non intendiamo il quotidiano)...