Londra. Il 25 gennaio scorso i giornali di tutto il mondo hanno dato ampio rilievo alla notizia secondo cui sarebbe stato ritrovato un "cucciolo di drago" conservato in formaldeide. Il barattolo con la creatura, alto un'ottantina di centimetri, sarebbe rimasto nascosto per oltre un secolo tra gli oggetti accumulati da Frederick Hart, un tempo facchino del Museo di Storia Naturale di Londra.
Secondo il nipote David, il reperto "era stato inviato al prestigioso istituto della capitale da un gruppo di scienziati tedeschi attorno al 1890, quando era fortissima la rivalità tra i due Paesi. Tuttavia, il museo di Londra pensò che si trattasse di uno stratagemma per mettere alla berlina il Regno Unito di fronte alla comunità scientifica mondiale e stabilì che quel piccolo di drago non era altro che un pupazzetto. Così, il barattolo con la formaldeide e il suo contenuto venne regalato ad Hart e con il passare degli anni finì in uno scatolone nella collezione di cimeli di famiglia".
Allistair Mitchell, un amico di David Hart, sosteneva che presto il drago sarebbe stato sottoposto dal Museo a una biopsia per vedere se è fatto di materiale organico oppure di cera o gomma.
A due mesi di distanza non era ancora stata fatta nessuna biopsia. Il Museo di Storia Naturale da noi contattato ci ha confermato la disponibilità a eseguire il test, spiegando però che ciò non potrà avvenire finché il proprietario del drago non lo renderà disponibile.
Era l'ennesimo indizio che faceva sospettare una possibile bufala. Tra le altre cose, infatti, non si capiva come mai il liquido nel barattolo fosse così limpido dopo oltre 100 anni che era lì e non si spiegava nemmeno come mai il drago non avesse attributi sessuali.
Alla fine l'arcano è stato svelato. Il 29 marzo Allistair Mitchell ha confessato che si è trattato di uno scherzo. Mitchell è infatti uno scrittore esordiente e, per riuscire ad attirare l'attenzione su di sé e su un libro che nessun editore sembrava interessato ad acquistare, ha creato l'elaborata messinscena.
Si è fatto così realizzare il modellino di drago da un gruppo di esperti di effetti speciali, si è fatto soffiare il barattolo da un artigiano del vetro dell'Isola di Wight e poi ha messo in giro la notizia dell'incredibile ritrovamento.
Risultato: è riuscito a far parlare di sé tutto il mondo e Waterstone, un grosso editore inglese, gli ha offerto un sostanzioso contratto per il suo libro, un thriller che - guarda un po' - riguarda proprio un drago.