Non essendo uno scienziato, poco m'importa, in fin dei conti, se ogni tanto viene violato questo o quel principio della fisica - o qualsivoglia legge scientifica... -. Come cultore di materie giuridiche, anzi, non trovo affatto sorprendente che leggi di qualsiasi sorta e natura siano effettivamente violate ogni giorno che passa. Ciò che veramente mi stupisce è che i paranormali sovvertitori di leggi tanto celebrate s'accontentino poi di così poco... Ai miei occhi ingenui, i vari Geller e Rol - e compagnia trasgredente - si sono dimostrati esageratamente morigerati nell'esplicare i loro immensi poteri paranormali; fanno pensare a un ipotetico proprietario di una fiammante, bellissima Ferrari, il quale non abbia mai pensato di guidarla e ne abbia invece fatto una cuccia per il cane (ovvero, trovandosi nell'assolato litorale ov'io dimoro, l'abbia usata solamente, in piena estate, per cuocere qualche ovetto sul cofano arroventato dal sole...). Ma insomma, dico io, una volta appurato che potete farvi beffe delle più famose leggi fisiche di cui menano vanto i più celebri scienziati, ma che fate, dico ancora, sprecate decenni della vostra vita continuando a proporre stupidi e ripetitivi giochini, per poi litigare con Piero Angela, irritare il dottor Garlaschelli e perdere le cause contro James Randi? Se io sapessi piegare il metallo con la sola forza del pensiero - o levitare, o bilocarmi, o vedere a distanza, o prevedere il futuro - persisterei come loro nel fare l'imitazione di un prestigiatore dilettante, Iimitandomi a piegare chiavi e cucchiaini, oppure - che diamine! - mi dedicherei a ben altro? (E qui, lettrici e lettori tutti di S&P, vorrei lasciar spazio affinché voi stessi possiate sbrigliare la vostra fantasia e pensare a tutte le cose meravigliose che fareste - wow! - in luogo delle cretinate che invece usano ammannire i noti personaggi pur così misteriosamente ultrapotenti...)
Consideriamo poi - a parte gli straordinari poteri paranormali, sulle cui ipotetiche utilizzazioni spero vi siate sbizzarriti a sufficienza - le Scienze Occulte, come - ad esempio - la numerologia: usereste o no una tale arcana sapienza per realizzare qualcosa di veramente utile, anziché limitarvi a indovinare il segno zodiacale o l'esistenza di un cugino calvo di nome Rodolfo o la presenza di una piccola cicatrice sulla pancia di persone perfettamente sconosciute? Se a un certo nome - come i numerologi paiono affermare con grande sicurezza - corrispondesse realmente un preciso destino, ma - per Giove! - mi preoccuperei piuttosto di consigliare con urgenza a chi porta un dato cognome un congruo prenome, di modo che la loro radice numerica sia la migliore possibile! (Qualora poi un provvedimento del Tribunale non fosse sufficiente per riparare all'errore di un primo nome sbagliato già imposto, si pensi almeno alle future generazioni...) Se ai coniugi Bossi - per fare un esempio di pura fantasia - stesse per nascere un maschietto, suggerirei vivamente di battezzarlo, per dire, Mario o Guglielmo o Romano, ma non Umberto! Mai e poi mai avrei consigliato a mamma e papà Poggiolini di chiamare il bimbetto appena nato con l'impegnativo nome di Duilio (nessun commento circa l'idea di chiamare Pierr un'innocente bambina); ai Sigg. Ostuni magari avrei fatto rispettosamente notare che il nome Lorenzo non si addiceva troppo al loro tenero pargoletto (sarebbe potuto andar bene se avessero fatto di cognome Montali, ad esempio), mentre a un cognome buffo come Angela possono tuttavia abbinarsi bene sia il nome Piero sia il nome Alberto; e così via... Con una scelta davvero mirata, si potrebbe senz'altro migliorare enormemente l'intera razza umana, eliminare la stupidità e la guerra (due cose che, in effetti, verrebbero eliminate, se la cosa funzionasse, in un colpo solo...) e render felice la vita di tutti i bambini che - con il giusto nome, scelto attraverso l'arcana sapienza numerologica - crescerebbero belli, sani, intelligenti e - a dispetto di qualche cromosoma non tanto azzeccato - diverrebbero sicuramente, in men che non si dica, adulti assai migliori di quelli il cui destino e stato - ahiloro! - tanto miseramente segnato da un nome di battesimo sbagliato! Non solo: battezzando sapientemente tutti gli animali - quanti errori, anche in questo campo! - eviteremmo, per il futuro, le mucche pazze (la prima mucca pazza era stata chiamata dal fattore, l'avrete saputo, Gwendalgise) nonché i cani idrofobi (il primo caso riguardò un cucciolo chiamato, dal settenne padroncino del tutto ingenuo in materia numerologica, Clodovendo).
Concludendo - chi lo sa? - forse sarei stato numerologicamente più fortunato se non avessi condotto più di metà della mia scettica esistenza terrena con il nome di...
Sandro G. Masoni
Cagliari