Qualche giorno fa ho ricevuto via e-mail questo bel messaggio di Enrica Lozito, la portavoce di Amnesty International (vedi intervista su Scienza & Paranormale 33: Ho letto il tuo "Come si spiega". Mi ha colpito molto (il principio di carità è un segno di umanità tanto bello quanto raro). Tutto il testo è pieno di sensibilità e intellligenza. Forse metà battaglia sarebbe vinta se il razionalismo fosse rappresentato soltanto da persone capaci di questo.
Enrica si riferisce a un articolo pubblicato diversi anni fa su Scienza & Paranormale in cui, con l'aiuto dell'amico Ray Hyman, cercavo di fare il punto su alcune linee guida da seguire nell'affrontare correttamente e in maniera responsabile le affermazioni sul paranormale.
Tra gli scettici spesso c'è chi si convince che quella del CICAP sia una lotta contro maghi, astrologi, veggenti, parapsicologi, ufologi e chi più ne ha più ne metta. E così chiede interventi più duri o attacchi più decisi nel corso di trasmissioni televisive a cui partecipiamo. Ma ragioniamo un momento: a cosa potrebbero mai servire comportamenti di questo tipo? A sfogare rabbia e frustrazione, magari, ma certo non a far capire al pubblico qual è la nostra posizione su certe affermazioni.
Il CICAP non conduce crociate contro nessuno, se non contro l'ignoranza e la superstizione. È bene ribadire una volta di più che il CICAP non lavora per convincere nessuno di niente: non abbiamo nessuna verità in tasca da difendere o da propagandare. Lavoriamo per fornire al pubblico informazioni attendibili su argomenti controversi; ci adoperiamo perché, col tempo, le persone siano in grado da sole di discernere ciò che è attendibile da ciò che forse non lo è, senza aspettare che siano altri a scegliere per loro.
Se poi nel nostro cammino dovessimo mai imbatterci in reali fenomeni paranormali sarebbe una vittoria, non certo una sconfitta! Non sarebbe fantastico scoprire che è veramente possibile leggere il pensiero, prevedere il futuro, volteggiare a mezz'aria…? Sarebbe la scoperta del millennio, cambierebbe radicalmente il nostro modo di vivere e imprimerebbe una sterzata radicale al progresso scientifico. Chi non lo vorrebbe, dunque? Certo, dopo oltre un secolo di delusioni e di abbagli la speranza di trovare autentici fenomeni paranormali è ormai ridotta al lumicino, ma non per questo bisogna disprezzare chi preferisce continuare a credere che il paranormale esiste. Sarebbe senz'altro più utile cercare di capire perché questo tipo di credenze non solo sopravvive ma in dati periodi fiorisce. È dunque con la speranza di vedere in giro critici sempre più competenti ma anche sempre più comprensivi delle esigenze e dei bisogni altrui che ristampiamo a pag. 78 l'articolo a cui si riferiva Enrica nella sua e-mail.
Ancora due parole per confermare che l'apertura della nuova sede è ormai prossima: resta da chiudere la raccolta fondi per coprire tutte le spese (v. p. 15) e poi si parte! Visitate il nuovo sito web del CICAP, per conoscere gli ultimi aggiornamenti
Enrica si riferisce a un articolo pubblicato diversi anni fa su Scienza & Paranormale in cui, con l'aiuto dell'amico Ray Hyman, cercavo di fare il punto su alcune linee guida da seguire nell'affrontare correttamente e in maniera responsabile le affermazioni sul paranormale.
Tra gli scettici spesso c'è chi si convince che quella del CICAP sia una lotta contro maghi, astrologi, veggenti, parapsicologi, ufologi e chi più ne ha più ne metta. E così chiede interventi più duri o attacchi più decisi nel corso di trasmissioni televisive a cui partecipiamo. Ma ragioniamo un momento: a cosa potrebbero mai servire comportamenti di questo tipo? A sfogare rabbia e frustrazione, magari, ma certo non a far capire al pubblico qual è la nostra posizione su certe affermazioni.
Il CICAP non conduce crociate contro nessuno, se non contro l'ignoranza e la superstizione. È bene ribadire una volta di più che il CICAP non lavora per convincere nessuno di niente: non abbiamo nessuna verità in tasca da difendere o da propagandare. Lavoriamo per fornire al pubblico informazioni attendibili su argomenti controversi; ci adoperiamo perché, col tempo, le persone siano in grado da sole di discernere ciò che è attendibile da ciò che forse non lo è, senza aspettare che siano altri a scegliere per loro.
Se poi nel nostro cammino dovessimo mai imbatterci in reali fenomeni paranormali sarebbe una vittoria, non certo una sconfitta! Non sarebbe fantastico scoprire che è veramente possibile leggere il pensiero, prevedere il futuro, volteggiare a mezz'aria…? Sarebbe la scoperta del millennio, cambierebbe radicalmente il nostro modo di vivere e imprimerebbe una sterzata radicale al progresso scientifico. Chi non lo vorrebbe, dunque? Certo, dopo oltre un secolo di delusioni e di abbagli la speranza di trovare autentici fenomeni paranormali è ormai ridotta al lumicino, ma non per questo bisogna disprezzare chi preferisce continuare a credere che il paranormale esiste. Sarebbe senz'altro più utile cercare di capire perché questo tipo di credenze non solo sopravvive ma in dati periodi fiorisce. È dunque con la speranza di vedere in giro critici sempre più competenti ma anche sempre più comprensivi delle esigenze e dei bisogni altrui che ristampiamo a pag. 78 l'articolo a cui si riferiva Enrica nella sua e-mail.
Ancora due parole per confermare che l'apertura della nuova sede è ormai prossima: resta da chiudere la raccolta fondi per coprire tutte le spese (v. p. 15) e poi si parte! Visitate il nuovo sito web del CICAP, per conoscere gli ultimi aggiornamenti