Anti-zanzare: funzionano?

  • In Articoli
  • 02-08-2017
  • di Sofia Lincos
Siamo in estate, il che per molte persone significa mare, gite all’aria aperta, campeggi e passeggiate. E, ovviamente, zanzare. Ma, tra tutti i vari rimedi contro le fastidiose bestiole, quali sono quelli davvero efficaci? A rispondere è arrivato uno studio pubblicato a gennaio sul Journal of Insect Science, che ha testato diversi dispositivi anti-zanzara sul mercato[1].

Un piccolo caveat, però: nello studio gli insetti coinvolti erano della specie Aedes aegypti, la zanzara coinvolta nella trasmissione di patologie come la febbre gialla o la febbre da virus Zika, che in Italia non è più segnalata almeno dagli anni ’70. Non è detto che gli insetti presenti sul nostro territorio abbiano gli stessi gusti, anche se qualche indicazione di massima potrebbe essere valida per entrambe le specie.

Il team, guidato da Stacy Rodriguez dell’University of New Mexico, era piuttosto multidisciplinare, vista la natura dell’esperimento: ne hanno fatto parte infatti informatici, biologi e ingegneri.

Per testare le diverse sostanze, è stata utilizzata una sorta di “cabina”, posta all’interno di un tunnel del vento (un ambiente, questo, che dovrebbe riprodurre il più possibile da vicino le condizioni che si verificano all’aria aperta). Ai due estremi della cabina sono poi stati posizionati un volontario (equipaggiato di volta in volta con il repellente da testare) e un gruppo di zanzare dalla parte opposta. Il test ha quindi potuto misurare quanti insetti si erano spostati verso l’esca rappresentata dall’essere umano, e quante invece in direzione contraria.

I risultati? Non molto incoraggianti per la maggior parte delle sostanze o dei dispositivi utilizzati. Bocciati su tutta la linea le classicissime candele alla citronella e i braccialetti contenenti estratti di erbe come olio essenziale di geranio e quello di cedro. Malissimo anche i repellenti a ultrasuoni: dispositivi, spesso indossabili, che emettono suoni ad alta frequenza e che secondo i produttori dovrebbero riprodurre il richiamo sessuale dei maschi, evitato dalle zanzare già fecondate (che sono quelle che pungono).

Tra i dispositivi indossabili, l’unico ad avere un’effettiva azione repellente sulle zanzare è risultato essere quello contenente Metofluthrin, un insetticida di sintesi appartenente alla classe dei piretroidi e contenuto anche in diversi nebulizzatori per ambienti.

Tra gli spray testati, invece, sono andati abbastanza bene quelli contenenti dietiltoluamide (DEET) e mentoglicolo (PMD) - quest’ultimo contenuto nell’olio essenziale di eucalipto.

I ricercatori, comunque, sono stati colpiti dal numero di dispositivi inefficaci presenti sul mercato: «Abbiamo concluso che molti dei prodotti che abbiamo testato che erano venduti come repellenti non riducono l’attrazione delle zanzare verso gli umani».

Se avete in programma campeggi o gite al mare, tenetene conto.

Note

1) Rodriguez, S. D. et al. 2017. Efficacy of Some Wearable Devices Compared with Spray-On Insect Repellents for the Yellow Fever Mosquito, Aedes aegypti (L.) (Diptera: Culicidae). Journal of Insect Science 17 (1): 24; doi: 10.1093/jisesa/iew117.

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