Qual è l’origine dei fantasmi? È questo il quesito sollevato dalla giornalista Hazel Muir nel suo articolo apparso su New Scientist del 30 ottobre 2009. L’occasione per rispondere a questa domanda è arrivata grazie allo sforzo congiunto di un’équipe di ricercatori britannici da tempo impegnati nel tentativo di spiegare tali fenomeni e coordinata dal dottor Jason Braithwaite, ricercatore in psicologia cognitiva presso l’Università di Birmingham. Nel castello di Muncaster (situato in Cumbria, regione all’estremo Nord-Ovest dell’Inghilterra) è stato possibile per il team di neuroscienziati studiare gli effetti sul cervello umano dei campi magnetici anormali che secondo alcuni si possono riscontrare nei luoghi “infestati”. Il luogo in questione ha la fama di essere visitato dal fantasma di Tom Skelton, un giullare di corte del XVI secolo colpevole di omicidio, ma tra le sue stanze secondo alcuni visitatori sono stati uditi anche rumori di bambini che urlano e piangono, suono di passi e visioni fugaci, sensazione di presenze ultraterrene.
Braithwaite afferma a tal proposito: «Queste strane esperienze sembrano essere parte del normale funzionamento del cervello […] nessun modello di funzionamento cerebrale può considerarsi completo fintantoché non sia in grado di spiegarle». Grazie a uno strumento particolare e molto sensibile (due magnetometri in grado di misurare campi molto deboli di 0,5 nanotesla per più di 250 volte al secondo in tre direzioni differenti), Braithwaite ha rilevato come nella Stanza degli Arazzi del suddetto castello i campi magnetici possiedano caratteristiche peculiari. In aggiunta, ha dimostrato come la responsabilità di tali peculiarità sia imputabile ad una rete metallica posta al di sotto del materasso: con lo spostamento degli occupanti del letto essa produrrebbe violente distorsioni del campo magnetico generando con tutta probabilità le “strane sensazioni” riportate dagli ospiti.
Per verificare se davvero le caratteristiche di quei campi magnetici possano spiegare le sensazioni avvertite dagli ospiti del castello, Braithwaite ha deciso di riprodurle in una situazione controllata, in una stanza ad hoc che funga da laboratorio. Per fare questo si è rivolto a Chris French, docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Londra. French è un esperto in questo campo. Nel 2005 ha costruito una stanza per studiare gli effetti prodotti da un complesso sistema di infrasuoni e variazioni del campo magnetico in soggetti sperimentali. Ciò ha permesso di evidenziare come, in ambienti con queste caratteristiche, circa il 90% dei soggetti fosse incline a sperimentare sensazioni inusuali, dal semplice “sentirsi distaccati dal proprio corpo”, al vero e proprio terrore. Sfortunatamente, tali percezioni furono riportate sia con il marchingegno acceso che spento, probabilmente a causa delle dichiarazioni pre-sperimentali: «Se dici ad un soggetto suggestionabile che è possibile che sperimenti strane sensazioni, alcuni di questi lo faranno», spiega French.
Gli studiosi pensano di essere in grado di interpretare in modo definitivo gli strani fenomeni creando una nuova stanza-laboratorio, che riproduca in modo più fedele i complessi campi magnetici di Muncaster, grazie ad avvolgimenti elettrici più sofisticati e invisibili.
Braithwaite afferma a tal proposito: «Queste strane esperienze sembrano essere parte del normale funzionamento del cervello […] nessun modello di funzionamento cerebrale può considerarsi completo fintantoché non sia in grado di spiegarle». Grazie a uno strumento particolare e molto sensibile (due magnetometri in grado di misurare campi molto deboli di 0,5 nanotesla per più di 250 volte al secondo in tre direzioni differenti), Braithwaite ha rilevato come nella Stanza degli Arazzi del suddetto castello i campi magnetici possiedano caratteristiche peculiari. In aggiunta, ha dimostrato come la responsabilità di tali peculiarità sia imputabile ad una rete metallica posta al di sotto del materasso: con lo spostamento degli occupanti del letto essa produrrebbe violente distorsioni del campo magnetico generando con tutta probabilità le “strane sensazioni” riportate dagli ospiti.
Per verificare se davvero le caratteristiche di quei campi magnetici possano spiegare le sensazioni avvertite dagli ospiti del castello, Braithwaite ha deciso di riprodurle in una situazione controllata, in una stanza ad hoc che funga da laboratorio. Per fare questo si è rivolto a Chris French, docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Londra. French è un esperto in questo campo. Nel 2005 ha costruito una stanza per studiare gli effetti prodotti da un complesso sistema di infrasuoni e variazioni del campo magnetico in soggetti sperimentali. Ciò ha permesso di evidenziare come, in ambienti con queste caratteristiche, circa il 90% dei soggetti fosse incline a sperimentare sensazioni inusuali, dal semplice “sentirsi distaccati dal proprio corpo”, al vero e proprio terrore. Sfortunatamente, tali percezioni furono riportate sia con il marchingegno acceso che spento, probabilmente a causa delle dichiarazioni pre-sperimentali: «Se dici ad un soggetto suggestionabile che è possibile che sperimenti strane sensazioni, alcuni di questi lo faranno», spiega French.
Gli studiosi pensano di essere in grado di interpretare in modo definitivo gli strani fenomeni creando una nuova stanza-laboratorio, che riproduca in modo più fedele i complessi campi magnetici di Muncaster, grazie ad avvolgimenti elettrici più sofisticati e invisibili.