La numerologia è la pseudoscienza che mette in relazione i numeri con il loro significato mistico o esoterico. La pratica ha radici storiche molto antiche, che nascono dall’osservazione del legame che esiste tra i numeri e i fenomeni naturali: Pitagora (575-490 a.C.) fu il primo a sostenere che la natura ultima della realtà fosse la matematica.
Analogamente a quanto accadde per l’astronomia e l’astrologia, le teorie pitagoriche viaggiavano su due binari: quello matematico, per cui il mondo poteva essere compreso attraverso i numeri, diventerà una delle basi dell’attuale metodo scientifico; quello numerologico e mistico, che dava ai numeri poteri magici e significati esoterici. Ad esempio, il numero uno simboleggiava il divino, il due il principio femminile, il tre quello maschile, e così via.
Queste idee furono riprese nei secoli successivi, mescolandole ad altre tradizioni analoghe, come la Qabbaláh ebraica: si inizio così ad associare i numeri alle lettere dell’alfabeto, ai pianeti del sistema solare, e ad ogni altro aspetto della vita. In tempi più moderni, si sono aggiunte anche le numerologie provenienti dall’estremo Oriente, aggiungendo a ciascun numero altri significati, spesso in contraddizione con quelli tradizionali.
Oggi una delle pratiche più diffuse è quella antichissima della divinazione numerica, o aritmomanzia, che spesso viene praticata sui nomi o sulle date di nascita di personaggi famosi: così il nome di Hitler è stato associato al 666, il “numero della Bestia” citato nell’Apocalisse della Bibbia. Il computo finale dipende però dalla regola di calcolo usata, che si può adattare fino ad ottenere il risultato voluto: non a caso, nel Cinquecento, il protestante Michael Stifel e il cattolico Peter Bungus indicarono il 666 rispettivamente come il numero di Papa Leone X e di Martin Lutero.
Ha radici numerologiche anche la credenza nei numeri fortunati e sfortunati; anche qui però le diverse culture non coincidono: se in Italia il numero sfortunato per antonomasia è il 17, e non esiste l’autostrada A17, negli Stati Uniti è il 13, per cui molti edifici di quella nazione mancano del tredicesimo piano.
Per saperne di più:
(immagine di Chris D 2006 , licenza CC BY-NC-ND 2.0)
Analogamente a quanto accadde per l’astronomia e l’astrologia, le teorie pitagoriche viaggiavano su due binari: quello matematico, per cui il mondo poteva essere compreso attraverso i numeri, diventerà una delle basi dell’attuale metodo scientifico; quello numerologico e mistico, che dava ai numeri poteri magici e significati esoterici. Ad esempio, il numero uno simboleggiava il divino, il due il principio femminile, il tre quello maschile, e così via.
Queste idee furono riprese nei secoli successivi, mescolandole ad altre tradizioni analoghe, come la Qabbaláh ebraica: si inizio così ad associare i numeri alle lettere dell’alfabeto, ai pianeti del sistema solare, e ad ogni altro aspetto della vita. In tempi più moderni, si sono aggiunte anche le numerologie provenienti dall’estremo Oriente, aggiungendo a ciascun numero altri significati, spesso in contraddizione con quelli tradizionali.
Oggi una delle pratiche più diffuse è quella antichissima della divinazione numerica, o aritmomanzia, che spesso viene praticata sui nomi o sulle date di nascita di personaggi famosi: così il nome di Hitler è stato associato al 666, il “numero della Bestia” citato nell’Apocalisse della Bibbia. Il computo finale dipende però dalla regola di calcolo usata, che si può adattare fino ad ottenere il risultato voluto: non a caso, nel Cinquecento, il protestante Michael Stifel e il cattolico Peter Bungus indicarono il 666 rispettivamente come il numero di Papa Leone X e di Martin Lutero.
Ha radici numerologiche anche la credenza nei numeri fortunati e sfortunati; anche qui però le diverse culture non coincidono: se in Italia il numero sfortunato per antonomasia è il 17, e non esiste l’autostrada A17, negli Stati Uniti è il 13, per cui molti edifici di quella nazione mancano del tredicesimo piano.
Per saperne di più:
- La numerologia su Queryonline
(immagine di Chris D 2006 , licenza CC BY-NC-ND 2.0)