Che cos'è un quirk? "Stranezza" secondo il vocabolario, la parola indica un comportamento curioso, una piccola mania, un tic, insomma un aspetto minore ma curioso del comportamento umano. Consultare l'oroscopo, usare la cassa prioritaria del supermercato per saltare la coda, scegliere le scarpe da ginnastica nere oppure bianche, ridere per una barzelletta mentre un'altra ci lascia indifferenti, "prendere a prestito" i cucchiaini della cucina comune, esprimere il nostro stress camminando più o meno velocemente: di simili argomenti magari minori ma sicuramente interessanti si occupa Quirkology, l'ultimo libro di Richard Wiseman. Professore di Public Understanding of Psychology all'università dello Hertsfordshire, in Inghilterra, e personaggio ben noto a chi si occupa di paranormale e fenomeni strani in generale, Wiseman tratta spesso di argomenti curiosi usando strumenti inattesi. Come si può scoprire sulla sua pagina web richardwiseman.com, ad esempio, al momento in cui scriviamo sta concludendo uno studio psicologico su larga scala attraverso Twitter, il popolare servizio di micro-blogging. Come la data di nascita influenza davvero la vita delle persone, la psicologia della menzogna e dell'inganno, la superstizione e le convinzioni bizzarre, in che modo prendiamo le nostre decisioni, cosa ci fa ridere, cosa ci spinge ad aiutare (o no) le altre persone sono gli argomenti di altrettanti capitoli in cui Wiseman racconta di studi di psicologia sperimentale, spesso condotti da lui stesso e dai suoi collaboratori e scrupolosamente documentati nella bibliografia, che disgraziatamente spesso manca nei libri di divulgazione.
Ad esempio, nel secondo capitolo si impara, attraverso una serie di esperimenti, come non sia per niente facile capire se una persona stia mentendo o meno: contrariamente a quanto si sente spesso dire, il linguaggio non verbale aiuta poco. È piuttosto la scelta delle parole usate che può permettere, con un po' di esperienza e molta fortuna, di accorgersi di una menzogna. Oppure: il quinto capitolo racconta nel dettaglio un lungo e complicato esperimento condotto nel 2001-2002 per cercare di scoprire la barzelletta più divertente del mondo, cioè per capire scientificamente cosa rende le barzellette e le battute di spirito più o meno divertenti per una persona piuttosto che per un'altra.
Il libro, a cui è associato il sito web quirkology.com, nasce da una trasmissione televisiva e forse risente un po' della frammentarietà e scarsa profondità della televisione, ma è certamente interessante e molto divertente. Di tanto in tanto viene da chiedersi se alcuni degli studi presentati abbiano un vero interesse scientifico o siano più pensati per attirare l'attenzione e fare divulgazione, tanto che spesso sembra di poter leggere tra le righe un invito a non prendere troppo sul serio le conclusioni. A questo proposito è molto più azzeccato (e onesto) il sottotitolo dell'edizione inglese The curious science of everyday life, "La curiosa scienza della vita di tutti i giorni", piuttosto che quello pretenzioso dell'edizione americana How we discover the big truths in small things, "Come scopriamo le grandi verità nelle piccole cose". Infine, per rendere l'idea del tono brillante del libro, ecco un breve estratto dall'"epilogo" intitolato Towards the Worldwide Eradication of "FTSE-itis": «Una ricerca rivela come l'87 per cento della popolazione soffra di FTSE-ite – la paura, perfettamente razionale, di essere intrappolati in una conversazione noiosa durate una cena[1]. Ho recentemente organizzato una serie di cene "sperimentali" in cui, prima di poter aver accesso alle cibarie, gli ospiti dovevano dare un punteggio ad una serie di fattoidi (fatti ritenuti veri pur in mancanza di prove) derivati dagli studi descritti in questo libro, da 1 ("Embè?") a 5 ("Davvero? Quando esce l'edizione economica?"). Ho poi usato i dati per identificare i fattoidi che avessero la maggior possibilità di stimolare una conversazione interessante anche alla più noiosa delle cene».
FTSE è il Financial Times Stock Exchange, un indice che descrive l'andamento dei titoli di borsa: argomento che evidentemente Wiseman, come chi scrive, considera tra i più noiosi al mondo. L'autore procede quindi a elencare la top-ten dei "fattoidi", per la quale rimandiamo al libro. Ricordatevi però, se vi troverete in condizioni disperate, che il fattoide migliore, quello che potrebbe salvare la serata vivacizzando la più noiosa delle cene, è il seguente:
«Le persone preferiscono indossare un maglione che è stato lasciato cadere nella cacca di cane e poi non lavato piuttosto che uno lavato a secco ma appartenuto a un serial killer».
Buona conversazione.
Ad esempio, nel secondo capitolo si impara, attraverso una serie di esperimenti, come non sia per niente facile capire se una persona stia mentendo o meno: contrariamente a quanto si sente spesso dire, il linguaggio non verbale aiuta poco. È piuttosto la scelta delle parole usate che può permettere, con un po' di esperienza e molta fortuna, di accorgersi di una menzogna. Oppure: il quinto capitolo racconta nel dettaglio un lungo e complicato esperimento condotto nel 2001-2002 per cercare di scoprire la barzelletta più divertente del mondo, cioè per capire scientificamente cosa rende le barzellette e le battute di spirito più o meno divertenti per una persona piuttosto che per un'altra.
Il libro, a cui è associato il sito web quirkology.com, nasce da una trasmissione televisiva e forse risente un po' della frammentarietà e scarsa profondità della televisione, ma è certamente interessante e molto divertente. Di tanto in tanto viene da chiedersi se alcuni degli studi presentati abbiano un vero interesse scientifico o siano più pensati per attirare l'attenzione e fare divulgazione, tanto che spesso sembra di poter leggere tra le righe un invito a non prendere troppo sul serio le conclusioni. A questo proposito è molto più azzeccato (e onesto) il sottotitolo dell'edizione inglese The curious science of everyday life, "La curiosa scienza della vita di tutti i giorni", piuttosto che quello pretenzioso dell'edizione americana How we discover the big truths in small things, "Come scopriamo le grandi verità nelle piccole cose". Infine, per rendere l'idea del tono brillante del libro, ecco un breve estratto dall'"epilogo" intitolato Towards the Worldwide Eradication of "FTSE-itis": «Una ricerca rivela come l'87 per cento della popolazione soffra di FTSE-ite – la paura, perfettamente razionale, di essere intrappolati in una conversazione noiosa durate una cena[1]. Ho recentemente organizzato una serie di cene "sperimentali" in cui, prima di poter aver accesso alle cibarie, gli ospiti dovevano dare un punteggio ad una serie di fattoidi (fatti ritenuti veri pur in mancanza di prove) derivati dagli studi descritti in questo libro, da 1 ("Embè?") a 5 ("Davvero? Quando esce l'edizione economica?"). Ho poi usato i dati per identificare i fattoidi che avessero la maggior possibilità di stimolare una conversazione interessante anche alla più noiosa delle cene».
FTSE è il Financial Times Stock Exchange, un indice che descrive l'andamento dei titoli di borsa: argomento che evidentemente Wiseman, come chi scrive, considera tra i più noiosi al mondo. L'autore procede quindi a elencare la top-ten dei "fattoidi", per la quale rimandiamo al libro. Ricordatevi però, se vi troverete in condizioni disperate, che il fattoide migliore, quello che potrebbe salvare la serata vivacizzando la più noiosa delle cene, è il seguente:
«Le persone preferiscono indossare un maglione che è stato lasciato cadere nella cacca di cane e poi non lavato piuttosto che uno lavato a secco ma appartenuto a un serial killer».
Buona conversazione.
Nota
1) In una nota, Wiseman avverte che questo primo pezzetto è inventato. Sul resto dell'epilogo il giudizio è lasciato al lettore.