Il CICAP sostiene che l’astrologia non funziona perché c’è la costellazione di Ofiuco?
No. L’argomentazione secondo la quale l’astrologia non funziona perché non tiene conto dell’esistenza di Ofiuco (la tredicesima costellazione zodiacale, davanti alla quale il Sole transita tra il 29 novembre ed il 18 dicembre) o della precessione degli equinozi è fallace, e gli astrologi hanno ragione a bollarla come tale.
Se è vero, come sostengono gli astrologi, che l’astrologia è un "sistema simbolico di conoscenze", e che quello che conta sono i segni e non le costellazioni corrispondenti, il fatto che gli uni corrispondano esattamente o meno alle altre è del tutto irrilevante: l’astrologia si basa su una suddivisione convenzionale della volta celeste che non è quella comunemente usata dagli astronomi.
Il fatto che le costellazioni zodiacali siano tredici invece di dodici è citato spesso dagli astronomi perché è una divertente curiosità poco nota, e perché serve per esemplificare come la suddivisione del cielo usata dagli astrologi sia fittizia.
È vero che il CICAP sostiene che l’astrologia non funziona a causa della precessione degli equinozi?
La precessione degli equinozi è un fenomeno astronomico, noto da più di duemila anni, a causa del quale il Sole ogni anno sembra transitare davanti alle costellazioni un po’ prima dell’anno precedente: dai tempi di Tolomeo, quando sono state definite le date convenzionali di inizio e fine del periodo corrispondente ad ogni segno zodiacale, la differenza è ormai di circa un segno intero. Per cui, quando secondo il calendario astrologico il Sole si trova, ad esempio, nel segno dei Gemelli, in realtà è per almeno una parte del tempo davanti alla costellazione precedente, cioè il Toro.
Quando, a causa della precessione, il crescente spostamento delle costellazioni rispetto alla suddivisione convenzionale nei dodici "segni" zodiacali non poté più essere trascurato, gli astrologi si posero il problema di quale delle due fosse importante per le predizioni astrologiche. In occidente si è scelto di utilizzare le posizioni del Sole, e quindi i segni non corrispondono più alle costellazioni da cui hanno preso il nome; la tradizione astrologica Indù, ad esempio, ha fatto la scelta opposta.
Il CICAP non afferma che l’astrologia non funzioni perché esiste la precessione degli equinozi; è però compito degli astrologi spiegare perché i periodi assegnati a ciascun segno siano proprio quelli corrispondenti alle costellazioni in un determinato momento storico (il II secolo dopo Cristo) e non altri.
È vero che il CICAP sostiene che l’astrologia non funziona perché la scienza non conosce nessun meccanismo che la possa spiegare?
Assolutamente no.
La scienza non è una "enciclopedia" di conoscenze certificate al di fuori della quale nulla può darsi: ogni nuova scoperta, all’inizio, è qualcosa che non si sa spiegare. Come scrive Giuliano Toraldo di Francia, un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato. È certamente vero che nessuna delle "forze" conosciute dalla scienza (gravità, elettromagnetismo ed interazioni nucleari) può essere usata per spiegare un’eventuale influenza delle stelle, ad esempio, su un bambino che nasce. Questo può suscitare dubbi sulla validità dell’astrologia ma non taglia certo la testa al toro: potrebbe benissimo funzionare grazie a qualche meccanismo ancora sconosciuto. È proprio questo che rende interessante la verifica sperimentale dell’astrologia: se davvero funzionasse, si aprirebbero nuovi, appetibili fronti di ricerca per la scienza.
Inoltre, il parere di molti astrologi, fin dalle origini dell’astrologia moderna, è che la relazione non sia una influenza che le stelle esercitano sui destini umani, ma una qualche corrispondenza tra il cielo e la Terra, basata su un meccanismo simile a quella che Jung, uno dei padri fondatori della psicanalisi, chiamerà "sincronicità".
In ogni caso, l’assenza di un ragionevole meccanismo fisico in grado di spiegare l’astrologia (o di una qualsiasi ipotesi scientifica, per quanto speculativa) sposta decisamente l’onere della prova verso i suoi proponenti: fino a quando qualcuno non avrà dimostrato che l’astrologia funziona, interrogarsi su come funziona ci sembra un po’ prematuro.
A cura del Gruppo di Studio sull’Astrologia
Adattato dalle FAQ dello
"Speciale Astrologia":
www.cicap.org/astrologia
No. L’argomentazione secondo la quale l’astrologia non funziona perché non tiene conto dell’esistenza di Ofiuco (la tredicesima costellazione zodiacale, davanti alla quale il Sole transita tra il 29 novembre ed il 18 dicembre) o della precessione degli equinozi è fallace, e gli astrologi hanno ragione a bollarla come tale.
Se è vero, come sostengono gli astrologi, che l’astrologia è un "sistema simbolico di conoscenze", e che quello che conta sono i segni e non le costellazioni corrispondenti, il fatto che gli uni corrispondano esattamente o meno alle altre è del tutto irrilevante: l’astrologia si basa su una suddivisione convenzionale della volta celeste che non è quella comunemente usata dagli astronomi.
Il fatto che le costellazioni zodiacali siano tredici invece di dodici è citato spesso dagli astronomi perché è una divertente curiosità poco nota, e perché serve per esemplificare come la suddivisione del cielo usata dagli astrologi sia fittizia.
È vero che il CICAP sostiene che l’astrologia non funziona a causa della precessione degli equinozi?
La precessione degli equinozi è un fenomeno astronomico, noto da più di duemila anni, a causa del quale il Sole ogni anno sembra transitare davanti alle costellazioni un po’ prima dell’anno precedente: dai tempi di Tolomeo, quando sono state definite le date convenzionali di inizio e fine del periodo corrispondente ad ogni segno zodiacale, la differenza è ormai di circa un segno intero. Per cui, quando secondo il calendario astrologico il Sole si trova, ad esempio, nel segno dei Gemelli, in realtà è per almeno una parte del tempo davanti alla costellazione precedente, cioè il Toro.
Quando, a causa della precessione, il crescente spostamento delle costellazioni rispetto alla suddivisione convenzionale nei dodici "segni" zodiacali non poté più essere trascurato, gli astrologi si posero il problema di quale delle due fosse importante per le predizioni astrologiche. In occidente si è scelto di utilizzare le posizioni del Sole, e quindi i segni non corrispondono più alle costellazioni da cui hanno preso il nome; la tradizione astrologica Indù, ad esempio, ha fatto la scelta opposta.
Il CICAP non afferma che l’astrologia non funzioni perché esiste la precessione degli equinozi; è però compito degli astrologi spiegare perché i periodi assegnati a ciascun segno siano proprio quelli corrispondenti alle costellazioni in un determinato momento storico (il II secolo dopo Cristo) e non altri.
È vero che il CICAP sostiene che l’astrologia non funziona perché la scienza non conosce nessun meccanismo che la possa spiegare?
Assolutamente no.
La scienza non è una "enciclopedia" di conoscenze certificate al di fuori della quale nulla può darsi: ogni nuova scoperta, all’inizio, è qualcosa che non si sa spiegare. Come scrive Giuliano Toraldo di Francia, un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato. È certamente vero che nessuna delle "forze" conosciute dalla scienza (gravità, elettromagnetismo ed interazioni nucleari) può essere usata per spiegare un’eventuale influenza delle stelle, ad esempio, su un bambino che nasce. Questo può suscitare dubbi sulla validità dell’astrologia ma non taglia certo la testa al toro: potrebbe benissimo funzionare grazie a qualche meccanismo ancora sconosciuto. È proprio questo che rende interessante la verifica sperimentale dell’astrologia: se davvero funzionasse, si aprirebbero nuovi, appetibili fronti di ricerca per la scienza.
Inoltre, il parere di molti astrologi, fin dalle origini dell’astrologia moderna, è che la relazione non sia una influenza che le stelle esercitano sui destini umani, ma una qualche corrispondenza tra il cielo e la Terra, basata su un meccanismo simile a quella che Jung, uno dei padri fondatori della psicanalisi, chiamerà "sincronicità".
In ogni caso, l’assenza di un ragionevole meccanismo fisico in grado di spiegare l’astrologia (o di una qualsiasi ipotesi scientifica, per quanto speculativa) sposta decisamente l’onere della prova verso i suoi proponenti: fino a quando qualcuno non avrà dimostrato che l’astrologia funziona, interrogarsi su come funziona ci sembra un po’ prematuro.
A cura del Gruppo di Studio sull’Astrologia
Adattato dalle FAQ dello
"Speciale Astrologia":
www.cicap.org/astrologia