Gli astrologi si vantano spesso dei personaggi illustri che hanno sostenuto la loro disciplina. Uno dei più citati è il grande Albert Einstein, che avrebbe scritto questa frase in un suo saggio del 1931, Cosmic religion, with other opinions and aphorisms (traduzione mia):
Ma la frase potrebbe essere contenuta in qualche altra opera di Einstein: come arrivare a una conclusione certa? Diversi ricercatori scettici se ne sono occupati nel corso degli anni, riuscendo un po’ per volta a chiarire l’intera storia della citazione. Una delle prime indagini è quella fatta nel 1996 dal matematico americano Wade Ramey. Ramey ha raccontato sul newsgroup talk.religion.newage di non aver trovato la frase nel libro Cosmic religion e di averla invece trovata come citazione, ma senza fonti, in un altro testo spesso citato dagli astrologi, L’Astrologie - l’histoire, les signes, le thème. et la science, dell’astrologa francese Solange de Mailly-Nesle (1981, edizione americana 1985). Già nel 1987, riferisce Ramey, la Berkeley Public Library aveva chiesto a Solange de Mailly la fonte della sua citazione, senza ottenere risposta. Eloquentemente, però, la citazione era sparita dalle edizioni successive del libro di de Mailly.
Nel 2001 si è occupato della faccenda nientemeno che James Randi, il quale ha chiesto un parere al critico dell’astrologia Geoffrey Dean (vedere l’intervista in questo numero di S&P). Dean ha rintracciato una fonte precedente a Solange de Mailly, il Manuel d’astrologie dell’astrologo svizzero-canadese Werner Hirsig (1965), aggiungendo che lo stile della frase era molto diverso da quello tipico di Einstein e che tutte le ricerche fatte sulle opere di Einstein sia da lui sia da astrologi come la stessa Solange de Mailly e Percy Seymour (che aveva ripreso la citazione in un suo libro del 1988) avevano dato esito negativo.
A questo punto sembra molto improbabile che la frase possa essere di Einstein, ma la verifica definitiva è stata fatta da Alice Calaprice, curatrice delle opere complete di Einstein per la Princeton University Press, che non ha trovato la frase in questione in nessuno dei suoi libri.
Rimane la curiosità di sapere chi abbia inventato la falsa citazione: qui ci dà una mano lo scettico canadese Denis Hamel, in un articolo pubblicato sulla rivista Le Québec sceptique nel 2005. Hamel ha scoperto innanzitutto che il Manuel d’astrologie del 1965 era la rielaborazione di una precedente opera di Hirsig, Astrologie moderne, scritto nel 1950, che però non conteneva la citazione. In seguito Hamel ha potuto accertare che Hirsig non è l’inventore della frase in questione, pur essendosi permesso una certa libertà nel rielaborare in forma più favorevole all’astrologia le citazioni di autori famosi come Balzac.
Curiosamente, per l’indagine di Hamel è stato fondamentale l’aiuto di un astrologo. Nel 2002, infatti, il decano degli astrologi francesi André Barbault ha inviato a Hamel un ritaglio proveniente da una non meglio identificata rivista francese di astrologia, che conteneva una versione della frase di Einstein leggermente diversa da quella pubblicata da Hirsig e la riconduceva a un almanacco tedesco di astrologia, chiamato Huters astrologischer Kalender. La frase si trova effettivamente nell’edizione 1960 dell’almanacco, pubblicata nel 1959, appena quattro anni dopo la morte di Einstein:
Dopo l’indagine di Hamel, Barbault ha sconsigliato agli altri astrologi di usare la falsa citazione, ma non è stato molto ascoltato. Anche Hamel ha informato della sua scoperta diversi astrologi francesi, ricevendo il più delle volte risposte incredule e sdegnate. A tutt’oggi la frase è regolarmente citata da molti astrologi, come la francese Elizabeth Tessier, che l’ha usata anche (senza citare le fonti) nella sua controversa tesi di laurea in sociologia alla Sorbona.
Qualche astrologo ha ribattuto: forse Einstein non avrà detto quella frase, ma poteva essere comunque un estimatore dell’astrologia, no?
No. Si conosce un’altra citazione di Einstein, questa autentica (tratta dalla sua introduzione all’opera Johannes Kepler: Life and Letters), che dimostra il suo atteggiamento inequivocabilmente critico verso l’astrologia:
Andrea Ferrero
Ingegnere Thales Alenia Space
Socio effettivo del CICAP
L’astrologia è una scienza in se stessa, illuminante. Mi ha insegnato molte cose e le devo molto. Le conoscenze geofisiche mettono in rilievo il potere delle stelle sul destino terrestre. A sua volta, l’astrologia rafforza in un certo senso questo potere. È per questo che l’astrologia è come un elisir di lunga vita per l’umanità.
Tradotta in varie lingue, questa citazione spopola nei libri e nei siti internet di astrologia: ma è autentica? Scoprirlo non è semplice, perché il libro in questione non è più stato ristampato dopo il 1931 e si trova soltanto sul mercato dell’usato. Sono riuscito comunque a procurarmelo, verificando di persona che in effetti non contiene alcun riferimento all’astrologia, positivo o negativo. Ma la frase potrebbe essere contenuta in qualche altra opera di Einstein: come arrivare a una conclusione certa? Diversi ricercatori scettici se ne sono occupati nel corso degli anni, riuscendo un po’ per volta a chiarire l’intera storia della citazione. Una delle prime indagini è quella fatta nel 1996 dal matematico americano Wade Ramey. Ramey ha raccontato sul newsgroup talk.religion.newage di non aver trovato la frase nel libro Cosmic religion e di averla invece trovata come citazione, ma senza fonti, in un altro testo spesso citato dagli astrologi, L’Astrologie - l’histoire, les signes, le thème. et la science, dell’astrologa francese Solange de Mailly-Nesle (1981, edizione americana 1985). Già nel 1987, riferisce Ramey, la Berkeley Public Library aveva chiesto a Solange de Mailly la fonte della sua citazione, senza ottenere risposta. Eloquentemente, però, la citazione era sparita dalle edizioni successive del libro di de Mailly.
Nel 2001 si è occupato della faccenda nientemeno che James Randi, il quale ha chiesto un parere al critico dell’astrologia Geoffrey Dean (vedere l’intervista in questo numero di S&P). Dean ha rintracciato una fonte precedente a Solange de Mailly, il Manuel d’astrologie dell’astrologo svizzero-canadese Werner Hirsig (1965), aggiungendo che lo stile della frase era molto diverso da quello tipico di Einstein e che tutte le ricerche fatte sulle opere di Einstein sia da lui sia da astrologi come la stessa Solange de Mailly e Percy Seymour (che aveva ripreso la citazione in un suo libro del 1988) avevano dato esito negativo.
A questo punto sembra molto improbabile che la frase possa essere di Einstein, ma la verifica definitiva è stata fatta da Alice Calaprice, curatrice delle opere complete di Einstein per la Princeton University Press, che non ha trovato la frase in questione in nessuno dei suoi libri.
Rimane la curiosità di sapere chi abbia inventato la falsa citazione: qui ci dà una mano lo scettico canadese Denis Hamel, in un articolo pubblicato sulla rivista Le Québec sceptique nel 2005. Hamel ha scoperto innanzitutto che il Manuel d’astrologie del 1965 era la rielaborazione di una precedente opera di Hirsig, Astrologie moderne, scritto nel 1950, che però non conteneva la citazione. In seguito Hamel ha potuto accertare che Hirsig non è l’inventore della frase in questione, pur essendosi permesso una certa libertà nel rielaborare in forma più favorevole all’astrologia le citazioni di autori famosi come Balzac.
Curiosamente, per l’indagine di Hamel è stato fondamentale l’aiuto di un astrologo. Nel 2002, infatti, il decano degli astrologi francesi André Barbault ha inviato a Hamel un ritaglio proveniente da una non meglio identificata rivista francese di astrologia, che conteneva una versione della frase di Einstein leggermente diversa da quella pubblicata da Hirsig e la riconduceva a un almanacco tedesco di astrologia, chiamato Huters astrologischer Kalender. La frase si trova effettivamente nell’edizione 1960 dell’almanacco, pubblicata nel 1959, appena quattro anni dopo la morte di Einstein:
L’astrologia è una scienza a parte e mostra la strada da seguire. L’apprezzo molto e ne ho potuto ricavare grande beneficio. Le conoscenze della fisica sottolineano il potere delle stelle sui destini terrestri. L’astrologia, a sua volta, e in un certo senso, sottolinea le conoscenze della fisica. Essa è, di fatto, una sorta di elisir di lunga vita per la società.
Al momento non risulta che la frase, nell’una o nell’altra forma, sia mai stata citata prima del 1959. È ragionevole pensare che sia stata inventata e pubblicata soltanto quando non c’era più pericolo che Einstein la smentisse. Dopo l’indagine di Hamel, Barbault ha sconsigliato agli altri astrologi di usare la falsa citazione, ma non è stato molto ascoltato. Anche Hamel ha informato della sua scoperta diversi astrologi francesi, ricevendo il più delle volte risposte incredule e sdegnate. A tutt’oggi la frase è regolarmente citata da molti astrologi, come la francese Elizabeth Tessier, che l’ha usata anche (senza citare le fonti) nella sua controversa tesi di laurea in sociologia alla Sorbona.
Qualche astrologo ha ribattuto: forse Einstein non avrà detto quella frase, ma poteva essere comunque un estimatore dell’astrologia, no?
No. Si conosce un’altra citazione di Einstein, questa autentica (tratta dalla sua introduzione all’opera Johannes Kepler: Life and Letters), che dimostra il suo atteggiamento inequivocabilmente critico verso l’astrologia:
Il lettore faccia attenzione ai commenti [di Keplero] sull’astrologia. Dimostrano che il nemico interno, conquistato e reso innocuo, non era ancora completamente morto.
Andrea Ferrero
Ingegnere Thales Alenia Space
Socio effettivo del CICAP
Bibliografia
- Calaprice A. (2000), The Expandable Quotable Einstein, Princeton, New Jersey: Princeton University Press.
- Einstein A. (1931), Cosmic Religion, with other Opinions and Aphorisms, New York: Covici-Friede Publishers.
- Hamel D., Albert Einstein, astrologue? Vous voulez rire? La fin d’un canular, in Le Québec Sceptique, n. 57, estate 2005.
- Hirsig W. (1950), Astrologie moderne, Montreux-Clarens: Éditions Santoza.
- Hirsig W. (1965), Manuel d’astrologie, Québec: Éd. de l’Arc.
- Huter C.H., Huters astrologischer Kalender, Stoccarda: Heinrich Huter Verlag, edizioni 1957, 1958, 1959 e 1960 (pubblicate negli anni 1956, 1957, 1958 e 1959).
- James Randi Educational Foundation, Commentary, 9 febbraio 2001 (www.randi.org/jr/02-09-2001.html ).
- Mailly-Nesle S. (1981), L’Astrologie - l’histoire, les signes, le thème.... et la science, Parigi: Nathan.