NewsGuard: a guardia dell'informazione online

  • In Articoli
  • 20-06-2024
  • di Giuseppe Scuotri
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© cybrain/iStock
Arginare la circolazione di notizie false su Internet è una delle grandi sfide del mondo contemporaneo. Viaggiando veloci attraverso social network e portali web, le fake news sono in grado di influenzare la vita sociale ed economica di una comunità, arrivando a condizionare interi settori dell’opinione pubblica e, di conseguenza, gli equilibri politici interni. Tra chi è impegnato nel contrasto diretto al fenomeno c’è NewsGuard (https://www.newsguardtech.com/it/ ), organizzazione nata nel 2018 a New York con lo scopo di combattere la disinformazione con un approccio completamente giornalistico. I fondatori e co-CEO Steven Brill e Gordon Crovitz, entrambi con una lunga esperienza nel giornalismo e nell’editoria, hanno infatti pensato di non lavorare sul fact checking di singole affermazioni o teorie del complotto, ma sull’analisi dei siti che le diffondono, concentrandosi quindi sull’esame dell’affidabilità delle fonti.

Il progetto è partito dagli Stati Uniti, per poi ampliarsi anche a Australia, Austria, Canada, Francia, Germania, Italia, Nuova Zelanda e Regno Unito. In ognuno di questi nove paesi, basandosi su criteri di giudizio precisi e universali, la redazione monitora i siti d’informazione responsabili almeno del 95% dell’engagement online, dai portali delle testate più importanti ai blog personali e di settore, a cui è poi assegnata una valutazione su una scala da 1 a 100. Il risultato di questo lavoro certosino è condensato in una serie di rapporti, incentrati sia sui singoli paesi sia su temi d’interesse particolare (pandemia, guerra in Ucraina, intelligenza artificiale eccetera), e in un’estensione da inserire nei browser, pensata per fornire agli utenti uno strumento utile per navigare online con consapevolezza.

NewsGuard, quindi, è una struttura importante e ramificata, che trova le entrate economiche necessarie al suo mantenimento grazie a varie realtà che pagano per utilizzare valutazioni e schede informative; tra queste figurano fornitori di servizi Internet, motori di ricerca, piattaforme di social media, sistemi ospedalieri, agenzie pubblicitarie, enti e aziende che operano nei settori dell’istruzione, della ricerca e della protezione del brand.

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© Mihajlo Maricic/iStock


I criteri di valutazione


I criteri su cui si basano le valutazioni di NewsGuard sono nove. A ognuno di questi, in base alla loro importanza, è associato un certo valore numerico, che va a contribuire alla valutazione complessiva di ogni sito preso in esame. I punteggi assegnati vengono spiegati nel dettaglio in un’apposita scheda informativa, nella quale vengono illustrate le ragioni di ciascuna decisione, corredate da prove ed esempi a loro sostegno. In ogni report è previsto, inoltre, uno spazio anche per consentire il diritto di replica ai referenti dei portali analizzati. Le valutazioni prodotte dai singoli analisti sono riviste da due redattori, poi dai due co-CEO e infine dal senior advisor del paese interessato, ovvero un giornalista di provata esperienza e competenza esperto del contesto giornalistico nazionale: per l’Italia, questo ruolo è coperto da Giampiero Gramaglia, ex direttore dell’ANSA. Nella pagina seguente, l’elenco dei criteri utilizzati, dal più al meno importante.

1) La non pubblicazione ripetuta di contenuti falsi o palesemente fuorvianti. Al momento dell’analisi, il sito non pubblica ripetutamente contenuti che sono stati ritenuti chiaramente e significativamente falsi o palesemente fuorvianti e che non sono stati corretti in modo rapido ed evidente. Al mancato rispetto di questo criterio è associato uno standard elevato. In pratica, significa che, in un dato giorno, è probabile che sul sito appaiano informazioni significativamente false o palesemente fuorvianti. (22 punti)

2) Il sito raccoglie e presenta le informazioni in modo responsabile. Se un portale rispetta questo criterio vuol dire che gli autori degli articoli sono in genere equilibrati e precisi nel raccogliere e presentare le informazioni. Fanno riferimento a più fonti, preferibilmente quelle che presentano informazioni dirette e di prima mano su un argomento o un evento, oppure si basano su fonti di seconda mano considerate attendibili. Non distorcono e non travisano le informazioni nel trattare un determinato argomento o nel sostenere la propria opinione. (18 punti)

3) Il sito dispone di procedure efficaci per correggere gli errori. Il portale identifica regolarmente gli errori commessi e pubblica chiarimenti e correzioni, riconoscendo in maniera trasparente le informazioni significativamente false pubblicate e non lasciandole regolarmente prive di correzione. (12,5 punti)

4) Il sito gestisce la differenza tra notizie e opinioni in modo responsabile. Nel riportare notizie o un insieme di notizie e opinioni, coloro che si occupano dei contenuti distinguono chiaramente la descrizione dei fatti dall’espressione di opinioni. Quando riferiscono una notizia, non scelgono di riportare solo determinati fatti o eventi per avvalorare la propria tesi. Chi produce contenuti che sostengono un particolare punto di vista dichiara apertamente tale punto di vista. (12,5 punti)

5) Il sito evita titoli ingannevoli. Il portale in genere non pubblica titoli che includono informazioni false, notevolmente sensazionalistiche o che in qualsiasi modo non riflettono l’effettivo contenuto dell’articolo a cui si riferiscono. (10 punti)

6) Il sito dichiara chi ne è proprietario e chi lo finanzia. Il portale pubblica informazioni su chi ne è proprietario e chi lo finanzia in maniera chiara e accessibile. Rivela inoltre qualsiasi affiliazione politica o interesse finanziario degni di nota da parte di coloro che hanno significativi interessi finanziari nel sito. In breve, il lettore dovrebbe sapere chi finanzia i contenuti e quali interessi rilevanti il proprietario o il finanziatore del sito potrebbero avere in quei contenuti. (7,5 punti)

7) Il sito distingue in modo chiaro i contenuti pubblicitari. Il portale opera una distinzione chiara per i lettori tra i contenuti sponsorizzati da quelli che non lo sono. (7,5 punti)

8) Il sito identifica i responsabili, evidenziando eventuali conflitti di interesse. Coloro che sono responsabili dei contenuti sono identificati sul sito, e i lettori hanno modo di contattare il sito per questioni editoriali. In altre parole, il lettore sa chi decide cosa viene pubblicato. (5 punti)

9) Il sito fornisce i nomi degli autori dei contenuti, insieme ai loro profili biografici o ai loro contatti. Le informazioni sugli autori dei contenuti sono disponibili sul sito ed è in genere chiaro chi produce quali contenuti. (5 punti)

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© artisteer/iStock


GIUSEPPE SCUOTRI lavora come giornalista al Corriere della Sera. Ha collaborato con diverse testate locali e nazionali tra cui Il Mattino di Napoli, per cui si è occupato di cronaca e reati ambientali. È socio effettivo del CICAP e direttore responsabile di Query Online, la pubblicazione web dell'associazione.

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